lunedì 19 novembre 2012

WEEK-END INTERNAZIONALE: COSA E' SUCCESSO NEI PRINCIPALI CAMPIONATI EUROPEI

Il PSV di Advocaat ha intrapreso la strada  giusta: grazie a  otto vittorie consecutive, i Boeren volano in vetta

PREMIER LEAGUE: E il City sarebbe in crisi? Imbattuti dall'inizio del campionato, i Citizens demoliscono letteralmente l'Aston Villa e colgono la sesta vittoria nelle ultime sette partite di Premier. Non giocheranno un calcio spumeggiante, in Europa stanno fallendo miseramente, ma in patria gli uomini di Mancini restano i favoriti per il titolo. E  se le rivali avranno ancora delle uscite a vuoto, complice anche l'impegno di Champions, quest'anno al City of Manchester ( perdonatemi, ma io continuo a chiamarlo così) si rischia di festeggiare il titolo con meno patos rispetto alla stagione appena passata in archivio. Se  Tevez & C. sorridono, il merito va ascritto principalmente a Man Utd e Chelsea: i red devils cadono, a sorpresa, sul campo del Norwich, al termine di un match appassionante che, alla fine, ha premiato la caparbietà degli uomini di Hughton, giunti al quinto risultato utile consecutivo e capaci di sconfiggere un'altra big del calcio inglese dopo l'Arsenal; i blues perdono sul campo del WBA, autentica rivelazione di questa premier ( bravissimo Clarke, vero artefice del "miracolo-baggies) e mancano l'appuntamento con il successo per la quarta partita consecutiva. D'accordo l'imminente ( e decisivo) impegno di Champions contro la Juventus, ma i blues farebbero bene a non perdere troppo contatto con la vetta della Premier, attualmente distante quattro lunghezze. Vittorie importanti per il Liverpool ( netto 3-0 ai latics) e lo Swansea ( 2-1 a St. James Park), mentre il pimpante Everton di Moses perde inaspettatamente sul campo del Reading. Ennesima sconfitta per il QPR, uscito con le ossa rotte anche dallo scontro diretto fra ultime della classe contro i Saints: basterà quest'ennesima figuraccia a far saltare la panchina di Hughes? Chi vivrà, vedrà ( Rino Gaetano, docet). Il match più atteso, però, era quella dell'Emirates fra Arsenal e Tottenham, ovvero il North London Derby. La partita è stata avvincente, ed ha visto prevalere la squadra che, complice anche la  superiorità numerica per oltre settanta minuti, ha cercato con maggior insistenza la vittoria. A indirizzare le sorti del derby verso la sponda biancorossa, però, è stata l'espulsione di Adebayor, che prima realizza il gol del vantaggio ospite e poi, a causa di un'entrata assassina quanto inutile ai danni di Cazorla, lascia in dieci gli Spurs. E ora, come da italico vizio, tutti ad esaltare i gunners, che fino a sette giorni fa venivano considerati - ingiustamente - un pessimo collettivo, diretto da un altrettanto pessimo allenatore. Il business e la globalizzazione del "dio pallone", stanno facendo male al british-football. Ahimè..

LIGA: Altro miracolo Levante? La squadra di Valencia, trascinata da un rigenerato Oba Oba Martins ( quinto gol in otto partite), espugna La Coruna e, complice il mezzo passo falso del Malaga, vola al quarto posto. Dopo la sorprendente passata stagione, la squadra di Juan Ignacio si sta confermando anche in questa stagione: sarà ancora Europa? In vetta prosegue la sfida a distanza fra blaugrana e colchoneros: i catalani battono in scioltezza il Saragozza e restano in vetta alla classifica, mentre l'Atletico, nonostante il netto predominio territoriale, vince di misura (1-0) a Granada. Corre fortissimo il Real di Mou che, dopo uno stentato avvio di stagione, coglie la quinta vittoria consecutiva in Liga contro l'Athletic Bilbao. Sconfitta pesante (5-1) per gli uomini di Bielsa, che confermano d'essere la lontana parente della compagine ammirata la scorsa stagione.  Da evidenziare, in casa Real, la splendida prova di Benzema. Il posticipo domenicale offriva un succulento derby di Siviglia, ma la partita non ha avuto storia: gli uomini di Michel, trascinati da un ottimo Reyes, hanno rifilato un 5-1 che non ammette repliche e che, a onor del vero, poteva anche essere più rotondo. Perde ancora l'Espanyol, e la panchina di Pochettino trema sempre di più, mentre  il Getafe torna a sorridere - dopo due sconfitte consecutive - grazie alla vittoria interna sul Valladolid. 

LIGUE 1-  Et voilà: cambia tutto al vertice! Il PSG cade al Parco dei Principi contro un eroico Rennes, restato in dieci al 26° per l'espulsione dell'estremo difensore, Costil, e poi addirittura in nove per il rosso ( doppia ammonizione) rifilato a Makoun. In Francia, sempre in ottica di calcio globalizzato e d'italico vizio, si inizia a parlare di Ibra-dipendenza, ma questa squadra, suvvia, può tranquillamente vincere anche senza la sconfinata classe dello svedese. Per gli uomini di Ancelotti, terza gara consecutiva senza far bottino pieno e seconda sconfitta stagionale: nonostante la stima per Carletto, la stagione dei parigini in Ligue 1 è stata fin qui alquanto deludente. Menomale che c'è la Champions: d'altronde, è noto a tutti, Ancelotti preferisce la coppa, come titolava il libro autobiografico. Saranno dello stesso avviso anche gli sceicchi del Qatar se la squadra non dovesse andare oltre ai quarti? In vetta, nonostante una stagione che doveva essere di transizione, troviamo il Lione, che regola con un perentorio 3-0 il Reims ( quarta sconfitta nelle ultime cinque partite), mentre ad un solo punto di distanza c'è il Bordeaux, che vince (1-0) lo scontro diretto contro il Marsiglia. Sciupa una grande occasione il Saint-Etienne, che pareggia (2-2) sul campo dell'Evian, nonostante fosse passato in vantaggio di due gol; protagonista ancora Aubameyang, che non segna, ma fornisce due assist vincenti per la doppietta di Gradel. Da sottolineare anche le vittorie del Lorient, che interrompe la striscia positiva del Lille, e del Sochaux, che vince ad Ajaccio ed esce momentaneamente dalle sabbie mobili della zona caldissima di classifica. Resta un dato che, meglio di qualunque altro, fa capire l'equilibrio che regna in Ligue 1: le prime otto della classifica sono racchiuse in un fazzoletto di cinque punti. Prima o poi il PSG ingranerà la quinta ( ndr: anche se lo scrivo da troppo settimane e poi vengo puntualmente smentito), ma fino ad allora ci sarà da divertirsi.  

EREDIVISIE: Dopo tredici giornate, il PSV, issatosi in vetta al campionato lo scorso week-end, allunga e lancia un chiaro segnale a tutte le rivali: se qualcuno vorrà vincere l'Eredivisie 12/13, dovrà passare sul cadavere dei Boeren. La squadra di Advocaat, dopo il meritato k.o. di Utrecht, ha completamente cambiato spartito: otto vittorie consecutive, trentatré gol fatti e solo cinque subiti. Numeri spaventosi, che fanno della squadra di Eindhoven la chiara favorita per il titolo, nonostante - opinione personale - il Twente disponga di una rosa migliore. La squadra di McClaren, impegnata sul difficile campo di Utrecht, non va oltre il pari (1-1) e vede allontanarsi la vetta di tre punti. Al terzo posto troviamo il Vitesse dell'incontenibile Bony: l'ivoriano, grazie ad una doppietta d'autore, trascina i gialloneri alla vittoria (4-1) contro il NEC, nel Gelserde Derby. La squadra di Rutten, però, fatica non poco per tutto il primo tempo: a cambiare il volto del match, fino a quel momento fermo sul punteggio di 1-1, l'espulsione per doppia ammonizione comminata all'islandese Pallson. Nella ripresa, complice la superiorità numerica, i padroni di casa dilagano e ottengono il secondo successo casalingo. Vittoria in scioltezza per l'Ajax (2-0 al Zwolle), mentre il Feyenoord batte facilmente il fanalino di coda, Willem II, grazie ad una doppietta di Pellè: l'attaccante leccese, protagonista a sorpresa della squadra di Rotterdam, sale a quota otto in classifica cannonieri. Da sottolineare anche la vittoria dell'RKC, che espugna (2-0) il campo dell'Herenveen e ottiene il secondo successo consecutivo: per la  squadra di Erwin Koeman, il periodo buio è ormai alle spalle.

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