domenica 29 gennaio 2012

COLONIA-SCHALKE 1-4

Marica, resuscitato oggi con una doppietta
E sono cinque! Quinta vittoria consecutiva per lo Schalke di Stevens, che risponde nel migliore dei modi alle vittorie di Bayern e  Borussia, e resta agganciato alla vetta della classifica.
Non era una partita facile per i knappen: oltre allo squalificato Jones, mancavano anche gli infortunati Howedes, Baumjohan e - defezione delle ultime ore- Raul. Il tecnico olandese decide,a sorpresa, di schierare Marica titolare  e mantiene invariato il 4-2-3-1 delle ultime partite. Il Colonia si schiera con il classico "solbakkiano" 4-4-2, con i rientri nell'undici titolare di Sereno e  McKenna in difesa e di Jajalo in mezzo al campo; esclusi Brecko, Lanig e Celozzi, titolari nell'ultima sfida di Wolfsburg.

La partita- Il Colonia parte subito forte,pressa intensamente i portatori di palla avversari e mette in crisi il reparto mediano d'emergenza schierato da Stevens. Il gol del vantaggio non tarda ad arrivare: Novakovic ruba palla a centrocampo e lancia nello spazio Podolski, che con uno splendido tiro di destro dalla media distanza batte Unnerstall. Il vantaggio galvanizza i padroni di casa, che dominano la partita concedendo ben poco ai più blasonati avversari. In almeno tre circostanze i "caproni" vanno vicinissimi al raddoppio.  Le squadre vanno al riposo con i padroni di casa in vantaggio e la sensazione che, questa volta, sarà dura per i Knappen portare a casa  i tre punti. Nella ripresa, però, Hupp Stevens impartisce una lezione tattica al "guru norvegese" in quattro mosse : fuori il terzino destro Uchida dentro il trequartista Jurado; cambio di modulo dal 4-2-3-1 iniziale al 4-4-2 a rombo, con Matip vertice basso e Jurado trequartista; arretramento di Hoger sulla linea difensiva nel ruolo di terzino destro; Marica e Huntelaar coppia d'attacco allineata, anche se sarà l'olandese, a differenza di quanto avvenuto nel primo tempo, ad agire da seconda punta.  Nonostante nei primi dieci minuti della ripresa è ancora il Colonia a farsi preferire, lo Schalke al 60' riesce a trovare il gol del pareggio con Marica - fino a quel momento inesistente- abile nello staccare di testa fra gli inguardabili Geromel e McKenna. Il Colonia reagisce e si fa pericoloso in un paio di circostanze dalle parti di Unnerstall, ma lo Schalke è spietato e colpisce ancora una volta al 72': sulla fascia destra scambiano Hoger e Obasi, quest'ultimo crossa nel mezzo in direzione Huntelaar, l'olandese,lasciato colpevolmente solo dalla coppia centrale McKenna-Geromel (da ora in poi ribattezzata "lenti a contatto"), stacca di testa e colpisce il palo, il pallone finisce in direzione di Marica, che si avventa sulla palla per il più facile dei gol. Schalke in vantaggio e Colonia tramortito! I padroni di casa perdono "le staffe" e Brecko, entrato da poco sul rettangolo di gioco, stende in area Drexler : calcio di rigore  -sacrosanto- per i knappen e cartellino rosso per il terzino del Colonia. Dal dischetto il cacciatore Huntelaar segna il gol del 3-1 e agguanta  in vetta alla "capocannonieri" Gomez. La mezz'ora da incubo del Colonia non è ancora finita. Passano solo quattro minuti  e Hoger, splendidamente servito da Huntelaar, segna il gol del definitivo 4-1.

Vittoria pesante- Delle tre capoliste, lo Schalke aveva l'impegno più probante, per  qualità dell'avversario -storicamente ostico- e per le numerose assenze. Non è stato uno Schalke sfavillante e il risultato è decisamente bugiardo. Oggi, però, se  un vincitore c'è, quello è Stevens, che con i suoi cambi tecnici e tattici ha letteralmente cambiato l'esito della partita. Per Solbakken resta un problema la difesa, dove va rimarcata l'involuzione di  Geromel,ormai lontano parente del giocatore ammirato al centro della difesa del Colonia la scorsa stagione.Anche se, a onor del vero, lascia perplessi l'intera impostazione della fase difensiva, e qui il responsabile,  unico, è il norvegese....

Pagelle:
Colonia: Rensing 6 Sereno 4,5  McKenna  4 Geromel  4 Eichner 5;  Riether 5,5  Jajalo  5 Clemens 6 Peszko 5,5 ; Podolski 6,5; Novakovic 5,5  Sub: Brecko 3 Roshi 5 Lanig s.v.  All. Solbakken 4,5
Schalke 04: Unnerstall  6,5 Uchida 4,5  Papadopoulos 5,5  Metzelder  6 Fuchs 6,5; Höger 6,5 Matip 5,5   Obasi, 6,5 Marica 6,5 Draxler 7; Huntelaar 7,5  Sub: Jurado 6,5, Moritz s.v. Pukki s.v.  All.Stevens 8

sabato 28 gennaio 2012

EMPOLI-BRESCIA 0-2 : POKERISSIMO BIANCOBLU'

Jonathas esulta: Con il gol di oggi è già in doppia cifra
Non era facile oggi. Non lo era perchè di fronte c'era un Empoli ferito, a secco di vitttorie in campionato dal 3/12/11 e che si presentava con un Maccarone in più nel motore ( ndr: ma anche con un Coralli in meno); inoltre mister Carboni si giocava praticamente tutto, visto le voci sempre più insistenti d'esonero che aleggiano sulla sua testa da almeno quindici giorni. Alla vigilia mister Calori predicava - giustamente- umiltà, e ricordava come questa squadra già nel girone d'andata è stata capace di un tracollo difficilmente preventivabile dopo lo splendido avvio di stagione.
Brescia schierato con l'ormai conseuto 3-5-1-1 e senza nessuna variazione rispetto all'undici titolare visto all'opera contro la Nocerina. Nell'Empoli debutta Maccarone, mentre Coppola, onesto mediano di centrocampo, viene schierato come trequartista, con l'unico intento di dar fastidio in fase di impostazione a Budel.

Il primo tempo non passa certo alla storia come il più spettacolare di questa stagione. Le due squadre sono molto bloccate (specie le rondinelle) e il pressing alto portato da entrambe mette in difficoltà i registi Budel e Guitto, decisamente poco precisi nella costruzione del gioco. In tutti i primi quarantacinque minuti di gioco, non si registrano chiare occasioni da rete, anche se l'Empoli si  fa preferire per un migliore - ma decisamente sterile- possesso palla. Budel, messo in chiara difficoltà dal pressing asfissiante portato da Coppola, non riesce ad illuminare il gioco e spesso le rondinelle si affidano a lanci lunghi volti a cercare -invano- la spizzata di testa di Jonathas. Per le rondinelle le note positive del primo tempo arrivano dalla difesa, dove De Maio e Caldirola giganteggiano, e dagli interni di centrocampo Mandorlini e Martini Rini.

Inizia il secondo tempo e da subito si vede un altro Brescia. Le rondinelle partono con tutt'altra grinta  e già al 4' El Kaddouri, con un bel tiro di destro a giro, costringe Pelagotti al primo difficile intervento della giornata (e non sara l'ultimo per l'estremo difensore toscano).  Passano pochi secondi ed è ancora il belga a seminare il panico con un'incursione personale nell'area avversaria, ma i difensori empolesi riescono a contenere la sortita. La partita cambia al 7': Martinez rilancia lungo -all'oratorio si direbbe alla viva il parroco- verso la metà campo avversaria, Stovini scivola e colpisce malamente il pallone, Jonathas lo riceve, mette a  sedere un difensore avversario e batte Pelagotti. Qui finisce definitivamente la partita dell'Empoli, che subisce il contraccolpo psicologico e entra in stato confusionale. A rendere più agevole il compito delle rondinelle ci pensa Carboni: fuori il mediano Moro e dentro il trequartista Brugman, con contestuale arretramento sulla mediana di Coppola. Un cambio che permetterà a Budel di  impostare al meglio il gioco delle rondinelle, finalmente libero dalla pressione dell'ex centrocampista di Messina e Genoa.
Il gol della sicurezza arriva al 17' grazie a El Kaddouri,  che tira d'esterno verso la porta avversarie ed è fortunato a trovare l'involontaria deviazione di Ficagna.  Nel prosieguo del match il portiere Pelagotti si renderà protagonista di almeno cinque parate, di cui tre davvero prodigiose, anche se in almeno un paio di circostanze Jonathas e El Kaddouri denotano mancanza di cinismo.

Vittoria meritata e importante, maturata grazie a un secondo tempo giocato decisamente meglio dell'Empoli, avversario di blasone - e con una rosa decisamente buona per la cadetteria-  apparso oggi decisamente spaesato. Prosegue trionfale la cura "meno estetismo, più pragmatismo" avviata sotto la gestione Calori : cinque vittorie consecutive, nessun gol subito e dieci gol fatti. I numeri parlano da soli, ma, come invoca Calori, ci vuole il giusto "low-profile" e il primo tempo di oggi ci deve far riflettere in tal senso. Nel prossimo turno, gara difficilissima contro la Juve Stabia. Servirà un grande Brescia, lo stesso visto all'opera nell'ultimo mese....

PAGELLE:
EMPOLI (4-3-1-2) Pelagotti 7 Vinci 5 (19' st Gallozzi 5), Ficagna 4,5, Stovini 4, Regini 5,5; Buscè 4,5, Guitto 4,5 , Moro 5 (11' st Brugman 5); Coppola 6; Maccarone 6, Mchedlidze 4,5(19' st Tavano 5,5). (Dossena, Charà, Zè Eduardo, Schekiladze). All. Carboni 4,5
BRESCIA (3-5-1-1) Arcari 6; Martinez 6 De Maio 7 Caldirola 7,5; Zambelli 6,5  Martina Rini 6,5, Budel 6 Mandorlini  7(44' st Paghera s.v.), Daprelà 6 (36' st Dallamano s.v.); El Kaddouri 7 (32' st Foti s.v.); Jonathas 6,5. (Leali, Zoboli, Cordova, Scaglia). All. Calori 6,5

giovedì 26 gennaio 2012

Bundesliga Preview: 19° turno

Claudio Pizarro, bomber del Werder Brema

Dopo la scoppiettante ripresa della scorsa settimana, la Bundesliga propone anche questo week-end un turno decisamente interessante:  piatto forte le sfide del Weserstadion e della Mercedes-Arena, anche se non mancheranno sfide dal sapore antico ( a Berlino e Colonia) e pericolosi incroci in zona-salvezza (a Mainz e Ausburg). Gare con diverso grado di rischio per le squadre al vertice della classifica: facili -sulla carta- gli impegni interni di Bayern (contro il Wolfsburg) e Borussia Dortmund (contro l'Hoffe); insidiosa la trasferta a Colonia per i Knappen; particolarmente ostico l'impegno dei fohlen a Stoccarda.

LE PARTITE
Hannover-Norimberga(Live Eurosport 2)- La seconda di ritorno prenderà avvio venerdì sera con l'anticipo della AWD-Arena, che vedrà contropposte due squadre attualmente agli antipodi: l'Hannover, non vince in campionato da otto turni ed è reduce da ben cinque pareggi consecutivi; il Norimberga, è reduce da due vittorie consecutive e non pareggia da ben otto turni . Gara complicata per gli uomini di Slomka, alle prese con le defezioni dell'infortunato Schulz e di Ya Konan impegnato nella Coppa d'Africa, che devono assolutamente tornare a vincere per restare agganciati alla zona Europa League e tenere ben distante la zona calda della classifica . La squadra bavarese, con il vento in poppa per le vittorie ottenute contro Bayer e Hertha, si presenterà ad Hannover priva della bandiera Pinola e di Chandler.Nell'ultima sfida disputata alla AWD vittoria netta dei padroni di casa per 3-1, mentre l'ultimo successo del Norimberga, ottenuto con analogo punteggio, risale a due stagioni fa.
Precedenti ad Hannover: 5 vittorie Hannover; 6 pareggi; 4 vittorie Norimberga

Werder Brema-Bayer Leverkusen- La sfida di maggior interesse -nonchè la più equilibrata della giornata- si giocherà al Weserstadion, dove si sfideranno due squadre che, nonostante la pessima qualità di gioco espressa, si trovano in zona Europa League, con  una piccola speranza di poter riagganciare la zona Champions. Werder in piena emergenza difensiva : oltre allo squalificato Schmitz, mancheranno gli infortunati Naldo e Prodl. Lecito chiedersi,quindi, come mai i dirigenti biancoverdi si siano sbarazzati in tutta fretta di Wolf, passato al Monaco (seconda divisione francese) per 1,5 milioni, che sarebbe potuto tornar utile nella sfida contro le aspirine. Unica attenuante per i dirigenti del Werder, la pretesa,da parte della squadra monegasca,di poter disporre immediatamente dei servigi dell'ex capitano del Norimberga, considerato il delicato impegno di lunedì sera del Monaco contro il Lens, una sfida salvezza che solo dieci anni fa era di vertice in Ligue 1 . La coppia centrale difensiva sarà quindi composta da Sokratis e Silvestre, mentre a sinistra, se non verrà fatto scalare Ignjovski, probabile debutto del giovane classe 93' Hartherz; soltanto panchina, invece, per il giovane svizzero Affolter, acquistato  in prestito con diritto di riscatto dalla Young Boys e su cui Allofs scommette a occhi chiusi (anche se negli ultimi anni è meglio che il dirigente bremese faccia un salto da qualche oculista). In casa Leverkusen mancheranno i soliti Adler, Renato Augusto e Barnetta, a cui si è aggiunto con l'avvento del nuovo anno anche Sam. L'allenatore Dutt sembra intenzionato a schierare il terzetto Castro-Kiessling-Schurrle alle spalle dell'unica punta Derdiyok, lasciando in panchina gli eterni rivali Ballack e Rolfes.
All'andata vinse meritatamente, seppur di stretta misura, il Bayer Leverkusen, mentre da Brema le aspirine sono uscite vittoriose in solo tre circostanze, l'ultima nel 2008 con reti di Vidal e Friedrich.
Precedenti a Brema: 14 vittorie Brema, 14 pareggi, 3 vittorie Leverkusen

Hertha Berlino-Amburgo- Torna, dopo un anno di assenza, una grande classica, che vede opposte due formazioni che hanno fatto, seppur in modo assai differente, la storia del calcio tedesco. Debutto all'Olympiastadion per Skibbe, subentrato a Babbel e in cerca della prima affermazione sulla panchina capitolina. Nell'Hertha non sarà della partita lo squalificato Raffael (assenza pesante) che -con ogni probabilità- verrà sostituito dall'ex rothosen Torun; per il resto confermato il collaudato 4-2-3-1, con Lassoga unica punta. L'Amburgo, chiamato a un pronto riscatto dopo lo scoppola subita contro il  Borussia (prima sconfitta della gestione Fink, dopo otto risultati utili consecutivi), si presenta senza grossi problemi di formazione; in ballotaggio per un posto da titolare anche il "nostro" Jacopo Sala, che la scorsa settimana, subentrando nell'ultima mezz'ora a Jansen, ha debuttato in Bundesliga. La gara d'andata terminò 2-2, ma la squadra capitolina dominò quella partita, mentre l'ultima gara disputata a Berlino si concluse con una netta vittoria 3-1 dei rothosen.
Precedenti a Berlino: 18 vittorie Hertha; 4 pareggi; 7 vittorie Amburgo

Ausburg-Kaiserslautern- Sfida da brivido alla SGL Arena, dove si affrontano l'ultima in classifica e la terz'ultima. L'Ausburg, che ha chiuso il girone d'andata con una bella vittoria contro il Gladbach e un pareggio in casa dell'Amburgo, è reduce dalla cocente sconfitta di Friburgo. Per la matricola bavarese è assolutamente vietato fallire quest'altro scontro diretto, anche se il Kaiserslautern visto all'opera contro il Werder è un ostacolo duro da superare. La squadra di Luhukay e quella di Kurz sono quelle  che hanno ottenuto il minor numero di successi in campionato (tre a testa); oltretutto il Lautern, nonostante la serie positiva di quattro partite, non vince da ben otto turni. Debutto nel Kaiserslautern per l'ex Werder Sandro Wagner, chiamato a far coppia in attacco con il giovane polacco Swierckzok. Prima scontro diretto in Bundesliga ad Ausburg, mentre all'andata terminò 1-1.
Precedenti a Ausburg( tutti in Zweite) : 3 vittorie Ausburg: 1 pareggio; 0 vittorie Kaiserslatuern.

Borussia Dortmund-Hoffenheim(Live Eurosport2)- Test importante per la formazione di Klopp, contro un avversario storicamente ostico come l'Hoffenheim. I gialloneri, che dovranno fare a meno di Gotze per almeno sei settimane, dovrebbero schierarsi con la stessa formazione di Amburgo, con in mediana Kehl e Bendner a dare sostegno al terzetto di trequartisti Kouba-Kagawa-Grosskreutz, mentre in attacco è ormai intoccabile nel ruolo di prima punta Lewandowski ( con buona pace di Barrios). Nell'Hoffenheim da valutare il contraccolpo psicologico (e tecnico) della cessione di Ibisevic, passato in settimana allo Stoccarda, che va ad aggiungersi a quelle di Sigurdsson (tornato in Premier, sponda Swansea) e Obasi (ceduto allo Schalke): appare ormai del tutto evidente la volontà di ridimensionamento dell'Hoffenheim, tanto che si parla già di Beck in partenza a giugno. Peccato, se  la favola dell'Hoffenheim non dovesse proseguire in Bundesliga....
Precedenti a Dortmund: 0 vittorie Borussia; 3 pareggi; 0 vittorie Hoffenheim

Bayern Monaco-Wolfsburg(Live Sky Sport)-  Gara sulla carta scontata, anche se il Bayern ammirato negli ultimi due mesi non lascia tranquilli i tifosi bavaresi. Heycknes potrà contare sulla formazione titolare ad eccezione dell'infortunato Van Buyten, assenza che dovrebbe comportare lo spostamento al centro di Boateng a far coppia con Badstuber; in mediana torna la coppia Kroos-Schweinsteinger, mentre alle spalle di Gomez giostrerà il terzetto della meraviglie Ribery-Muller-Robben. Nel Wolfsburg, reduce dalla fortunosa vittoria interna contro il Colonia, dovrebbe esserci il debutto da titolare di Sio -molto positivo nel quarto d'ora disputato sabato scorso- a far coppia con il rientrante Mandzuckic, per il resto Magath sembra intenzionato a schierare la stessa formazione vista all'opera lo scorso week-end. I lupi non hanno mai vinto a Monaco di Baviera, dove sono usciti indenni solo nel lontano 2001, al termine di un pirotecnico 3-3 con doppiette di Pizarro (Bayern) e Maric  (Wolfsburg).
Precedenti a Monaco di Baviera:  13 vittorie Bayern; 1 pareggio; 0 vittorie Wolfsburg

Colonia-Schalke 04 (Live SkySport/Eurosport 2)- Test probabante per la squadra di Gelsenkirchen, reduce da quattro vittorie consecutive che le hanno consentito di agguantare in vetta alla classifica Bayern e Borussia. Il tecnico Stevens dovrà fare a meno degli infortunati Holtby, Howedes e Baumjohan, oltre allo squalificato Jones (assenza pesantissima a livello tattico). Spazio dal primo minuto a Metzelder, che torna titolare dopo un lungo periodo di assenza, mentre Drexler dovrebbe sostituire Baumjohan, anche se non è da escludere un ritorno al 4-3-1-2 con Raul trequartista alla spalle della coppia Huntelaar-Pukki. Nel Colonia, dove l'assenza di Petit continua a farsi sentire, una sola variazione rispetto alla trasferta di Wolfsburg, con il ritorno da titolare al centro della difesa di Sereno, in attacco spazio a Podolski-Novakovic, nella speranza che lo sloveno sia più preciso in fase realizzativa rispetto a sette giorni fa.
Precedenti a Colonia:  25 vitttorie Colonia; 5 pareggi; 7 vittorie Schalke 04

Mainz-Friburgo (Live Eurosport2)- Se la sfida di Ausburg fa tremare i polsi, quella di Mainz non è da meno: di scena alla Coface Arena la quart'ultima in classifica contro la penultima. Sfida salvezza, quindi, con gli uomini di Tuchel, ormai lontani parenti della favolosa squadra ammirata lo scorso anno, che dovranno fare a meno dell'infortunato Ivanschitz (il migliore finora dei nullfunfer) e di Allagui impegnato con la Tunisia nella coppa d'Africa. Il Friburgo proverà a bissare il successo ottenuto contro l'Ausburg, anche se la cessione di Cissè al Newcastle ha ridotto ulteriormente le chance-salvezza dei Breisgau-Brasilianer. Il Friburgo ha espugnato Mainz solo in campionati di ZweiteLiga (due volte, l'ultima nella stagone 08/09), mentre in Bundes non si registrano successi.
Precedenti a Mainz: 2 vittorie Mainz; 1 pareggio; 0 sconfitte

Stoccarda-Borussia M'Gladbach(Live SkySport/Eurosport2)- Trasferta insidiosa per i fohlen che non vincono a Stoccarda dal 1994 e non battono gli svevi in una gara di Bundes dalla stagione 04/05. Lo scorso anno alla Mercedes Arena finì addirittura 7-0 per i padroni di casa, ma quello era un altro Gladbach, neppure lontanamente paragonabile a quello attuale. Labbadia proverà a tornare al successo in campionato - che manca dalla faticosa vittoria interna contro l'Ausburg del 20/11/11- puntando sul neo-acquisto Ibisevic, che dovrebbe far coppia con Cacau, anche se risulta francamente impossibile sapere con tre giorni d'anticipo le intenzioni del tecnico italo-tedesco, che potrebbe addirittura giocare con tre punte preferendo Schieber a Okazaki.  Fohlen in splendida forma e con nessun giocatore indisponibile: Favre, quindi, potrà schierare la formazione migliore, con Reus pronto a sfatare il tabù Stoccarda.
Precedenti a Stoccarda: 22 vittorie Stoccarda; 10 pareggi; 9 vittorie Borussia M'Gladbach

sabato 21 gennaio 2012

WOLFSBURG-COLONIA 1-0

Polter, match winner della partita
Riprende la  Bundes e a Wolfsburg va in scena,  per l'ennesima volta, la rivoluzione del sergente di ferro Felix: i lupi si presentano al cospetto del Colonia di Solbakken dopo una dispendiosa campagna acquisti, che ha costretto la dirigenza biancoverde ad acquistare giocatori- perlopiù sconosciuti al grande pubblico e provenienti da campionati di secondo piano- per una spesa complessiva di quasi 30 milioni di €; il Colonia, invece, non ha fatto nessun movimento significativo in sede di calciomercato, riuscendo a trattenere -almeno per  il momento- Lucas Podolski.

I  lupi si schierano in campo con un  4-4-2 abbastanza fuori dagli schemi, con Dejagah tornante di destra (buona la sua prova) e Schafer esterno sinistro, mentre davanti viene proposta la strana coppia formata da Koo e Vierinha,ovvero due centrocampisti offensivi; nel reparto arretrato debutto per il centrale Lopes e per l'attesissimo terzino sinistro Rodriguez, svizzero classe 92' pagato allo Zurigo la bellezza di 8,5 milioni. Il Colonia si schiera con il collaudato 4-4-1-1 : Podolski, come d'abitudine, agisce alle spalle di Novakovic, mentre esterno sinistro di centrocampo viene schierato Peszko.
La partita non offre emozioni nei primi venti minuti, dove vanno segnalati due calci di rigore richiesti dal Wolfsburg  e non concessi dalla terna arbitrale, anche se  nella prima circostanza pare evidente il fallo di Pezzoni ai danni di Dejagah.La gara si vivacizza nella fase centrale, grazie a due occasioni da gol non concretizzate  dal  Colonia: nella prima, causata in partenza da un'incomprensibile uscita di Benaglio, Novakovic non trova il gol per una prodezza dello stesso portiere svizzero, nel frattempo rientrato fra i pali; nella seconda Geromel entra in estirada su una punizione battuta da Podolski, ma il tocco che anticipa i distratti Madlung e Benaglio termina sul fondo alla destra del palo. Dopo queste occasioni, avvenute nell'arco di tre minuti fra il 21° e il 24°, non accade più praticamente nulla fino al 43°, allorquando Clemens si libera di Madlung, entra nell'area di rigore biancoverde  ma calcia debolmente a lato.

La ripresa prende avvio con un cambio nelle file del Wolfsburg: fuori Vierinha - deludente ma incomprensibilmente schierato attaccante- dentro la prima punta di ruolo Polter. La gara prosegue su ritmi decisamente blandi per buona parte del secondo tempo. Nei primi venti minuti si ricordano soltanto una bella discesa di Schafer conclusa con un cross nel mezzo per Polter -ma sprecata dallo stesso attaccante- e una sgroppata sulla destra di Trasch (migliore in campo oggi) terminata con un cross impreciso che si spegne sulla parte alta  della traversa.  Al  74° cambio nelle file dei padroni di casa, con l'ingresso del talentuoso Sio ( che ha disputato un buon quarto d'ora di partita) fuori il deludente Koo. Passa solo un minuto dalla sostituzione, ma è il Colonia ad andare vicinissimo al vantaggio: i caproni battono velocemente un calcio di punizione sulla trequarti, la palla arriva sulla  destra a Clemens che si libera di Schafer e crossa nel mezzo a Novakovic, che, però, fallisce clamorosamente a tu per tu con Benaglio. Gol sbagliato, gol subito: Trasch,approfittando della sterile - se non del tutto assente- pressione di Jajalo,  crossa un delizioso pallone telecomandato nel mezzo trovando la testa di Polter, che viene lasciato colpevolmente solo dai centrali di difesa ( Pezzoni lo perde completamente, Geromel tarda a far la diagonale) e segna il gol-partita. Nella fase finale del match si mette in evidenza Sio con alcune giocate pregievoli, una delle quali non viene sfruttata da Polter. Da sottolineare, in casa Colonia,  due situazioni importanti occorse nel finale di partita al neo-entrato Ishak e non concretizzate per  imprecisione dell'attaccante nel primo caso e sfortuna nel secondo.

Vittoria importante per il Wolfsburg, anche se l'impressione destata dalla squadra di Magath non è stata certo entusiasmante; fra i neo-acquisti gara accettabile di Lopes, buona di Sio, da rivedere Jiracek (bravo negli inserimenti, ma decisamente poco attento in fase difensiva  e di non possesso), sufficiente Rodriguez che però non ha battuto un calcio d'angolo decente in tutta la partita. Il Colonia è stato particolarmente sfortunato, e, onostamente, avrebbe meritato di uscire dallla Volkswagern Arena con almeno un punto.

PAGELLE:
WOLFSBURG: Benaglio 5,5, Trasch 7, Lopes 6, Madlung 5, Rodriguez 6 ; Dejagah 6,5, Polak 5, Jiracek 5,5, Schafer 6,5; Koo 5,5 , Vierinha 5 Sub: Polter 6,5, Sio 6,5, Josue s.v.  All. Magath 5,5

COLONIA:  Reinsing 6,5 Brecko 6 Geromel 5,5 Pezzoni 5,5 Eichner 5,5; Clemens 6,5 Lanig 6 Riether 6 Peszko 6; Podolski 6,5; Novakovic 5 Sub: Jajalo 5 Ishak 6 Roshi s.v.  All.  Solbakken 5,5

domenica 15 gennaio 2012

PSG-TOLOSA 3-1: DEBUTTO STREPITOSO PER CARLETTO

Leonardo-Ancelotti: il braccio e la  mente del PSG
Il sabato sera di calcio internazionale offriva una prima visione decisamente succulenta, con il debutto di Carletto Ancelotti nella Ligue1 al timone dell'ambiziosissimo PSG. Non era una prima assoluta per un tecnico italiano nel campionato francese: sei stagioni fa sulla panchina del  Monaco approdò Francesco Guidolin, in una squadra che all'epoca annoverava fra le sue fila anche un Bobo Vieri in cerca di un posto per Germania 2006 ( ma un brutto infortunio lo costrinse a rinunciare al mondiale in favore di Pippo Inzaghi). L'esordio in campionato faceva seguito al poco entusiasmante debutto ufficiale in Coppa di Francia, con una qualificazione ottenuta -a fatica- contro i dilettanti del Saint-Colomban grazie a un gol di Lugano al 92'. L'attesa, quindi, era spasmodica, anche perchè accompagnata da una settimana caratterizzata dall'acquisto di Maxwell ( debutto positivo) e dalla vicenda Pato.

Ancelotti ha schierato la squadra capitolina con il 4-3-2-1 ( più comunemente chiamato "albero di Natale"), schema tattico prediletto dall'allenatore reggiano. Un cambio di modulo rispetto al passato: Kombouarè, predecessore di Carletto sulla panchina dei parigini, era solito schierare la  squadra con il 4-2-3-1 in modo da poter sfruttare appieno il potenziale offensivo, grazie al contemporaneo impiego del terzetto Nenè-Pastore-Menez alle spalle dell'unica punta Gameiro; uno schema assai sbilanciato, che spesso ha messo in sofferenza la retroguardia parigina. La principale missione dell'ex tecnico del Chelsea consiste,quindi, nel dar maggior equilibrio all'intero impianto di gioco, e già ieri si son viste delle variazioni importanti in questo senso. In difesa è tornato titolare Lugano - messo ai margini nell'ultimo periodo da Kombouarè- al fianco di Sakho, terzino destro è stato schierato a sorpresa Bisevac (impiegato centrale nella gestione Kombouare), mentre a sinistra ha debuttato -positivamente- l'ex interista e blaugrana Maxwell. A centrocampo Bodmer è stato schierato come metronomo, mentre sugli interni hanno agito Sissoko e Jallet. Rivoluzione anche in attacco: Ancelotti decide di schierare la squadra senza un vero e proprio punto di riferimento in avanti, relega Gameiro in panchina e si affida al terzetto Pastore-Menez-Nenè, con l'ex palermitano trequartista fisso e il francese e il brasiliano ad alternarsi nel ruolo di prima  punta.

La partita è stata meritamente vinta dai parigini, che, soprattutto nella ripresa, hanno legittimato un successo reso ancora più prezioso dalla sconfitta del Lione sul campo del Montpellier, squadra, quest'ultima, che mantiene il secondo posto in classifica a soli tre punti dai parigini e che, giunti a questo punto della stagione, meriterebbe maggior considerazione da parte di tutti gli addetti ai lavori. Il predominio del PSG nel possesso palla  si è manifestato sin dalle prime battute, ma il Tolosa,almeno sino al gol del vantaggio siglato da Nenè, si è reso spesso insidioso in contropiede con azioni sviluppate sugli esterni. Una volta sbloccato il risultato la partita è stata decisamente in discesa per i parigini, che nel secondo tempo hanno avuto molteplici occasioni da gol, tanto da poter tranquillamente affermare che il risultato finale di 3-1 sta stretto agli uomini di Ancelotti. Da rivedere, comunque, diversi aspetti tattici, come, ad esempio, la disposizione degli interni di centrocampo in situazione di non possesso, dove Sissoko ha mostrato -come già fatto ai tempi della Juventus- palesi difficoltà nel centrocampo a tre. In futuro sarà richiesto maggior sacrificio in fase di ripiego anche ai piedi vellutati dei fantasisti, mentre resta da vedere cosa ne sarà di Gameiro, specie se alla corte degli "sceicchi parigini" dovesse approdare Carlitos Tevez.
Il campionato francese resta l'unico torneo europeo di richiamo - insieme all'Eredivisie- non ancora conquistato da un allenatore italiano : dopo Carlà "regina" all'Eliseo, sarà Carlò "re" della Ligue 1? A Carlè, vinci e riportace' la Gioconda!

sabato 14 gennaio 2012

VICENZA-BRESCIA 0-1

El Kaddouri,  match-winner al Menti
E sono tre! Tre come le vittorie consecutive, tre come i successi ottenuti da mister Calori in altrettante partite alla guida del Brescia, tre come le giornate di imbattibilità della porta di "polipo" Arcari. Tre,si spera, non saranno i calciatori ceduti alla fine del calciomercato invernale, considerata la presenza sulla tribune del  Menti del dirigente partenopeo Bigon, accorso in terra veneta per ammirare le gesta di El Kaddouri. Il belga non ha deluso le aspettative, giocando una gran gara sia in fase offensiva che in fase difensiva,culminata con un gol bello quanto furbo che premia la caparbietà di Omar, sempre generoso nel pressare gli avversari nella loro metà  campo.

La gara al Menti si presenta decisamente ostica per le rondinelle: il Vicenza,rigenerato dal bresciano Cagni, non perde in casa da quasi quattro mesi ed è imbattuto in campionato dal 1/11/11. Calori decide di confermare in blocco la squadra schierata nella gara vinta contro  il Crotone e opta, quindi, per il 3-5-1-1, con Budel metronomo e El Kadduori a fare da raccordo fra l'unica punta Feczesin e il resto della squadra; a referto si rivede anche il brasiliano Jonathas, tornato a disposizione dopo un mese di stop per infortunio. Il primo tempo si rivela di una noia mortale, con le squadra bloccatissime e decisamente attente a non dar spago alle ripartenze  avversarie, con gli onesti spazzatori di palloni Vass e Soligo a recitare il ruolo di attori protagonisti. Le uniche emozioni dei primi quarantacinque minuti sono racchiuse in una simulazione di Paolucci -che dalla vergogna neppure protesta e si becca il sacrosanto cartellino giallo- e in un tiro decisamente sbilenco effettuato da El Kaddouri dal limite dell'area piccola vicentina. Il fischio che sancisce la fine del  primo tempo è atteso come una liberazione dagli spettatori del Menti e da quelli del piccolo schermo, disgustati dallo "spettacolo" offerto dalle due squadre.

La ripresa prende avvio con ben tre sostituzioni, due nelle file vicentine (Misuraca e Maiorino in luogo di Bastini e Bariti) e uno nelle file bresciane (Dallamano al posto di un deludente Daprelà), a dimostrazione che l'insoddisfazione palesata dai tifosi sugli spalti è fortemente condivisa dagli allenatori. La partita, però, ben presto si ravviva:  El Kaddouri ruba palla sulla trequarti avversaria a un distratto Martinelli,salta un difensore avversario, entra in area di rigore e batte Frison con un delizioso tocco di sinistro. Brescia in vantaggio dopo soli tre minuti dalla ripresa delle ostilità e seconda partita consecutiva a segno per El Kaddouri. I padroni di casa reagiscono ma non riescono a rendersi realemente pericolosi fino al ventesimo, quando Rigoni con una bella botta di destro costringe Arcari agli straordinari. In precedenza, da sottolineare un bella rovesciata di Paolucci facilmente neutralizzata dall'estremo difensore biancoblù. Il Vicenza, sebbene in superiorità numerica grazie all'espulsione (ndr: parole offensive verso il direttore di gara?) di Vass, non riesce a trovare il gol del pareggio, nonostante un'occasione d'oro capitata sulla testa di Abbruscato (ostocolato dal compagno di reparto Paolucci) e un'opportunità per Paolucci all'ultimo minuto di gioco sventata da una splendida chiusura di Dallamano.

Vittoria d'oro, inattesa, ottenuta al cospetto di un avversario reduce da una lunga striscia positiva e in uno stadio storicamente ostico per la  leonessa. Un successo, però, che non deve illudere, considerata la giornata di poca vena della squadra avversaria, apparsa troppo remissiva - soprattutto nel primo tempo-  per disputare un match casalingo contro un avversario sulla carta più debole. In difesa bene"el Tuma", troppo a sprazzi De Maio e Caldirola, anche se quest'ultimo appare sempre più a suo agio sul centro-sinistra. In evidenza in mezzo al campo Budel, anche oggi impiegato come metronomo in mezzo al campo, bene anche Mandorlini e dignitoso Vass fino all'espulsione, mentre in attacco la splendida prova offerta da El Kaddouri fa da contraltare all'ennesima deludente prova di Feczesin (ndr: poveri noi che ci eravamo illusi dopo il gol dell'ungherese al Crotone). Alla vigilia avremmo firmato volentieri per un pareggio e quindi gioiamo sguiatamente per questi tre punti, ma il vantaggio sulla zona play-out resta di soli sei punti e alcune avversarie arretrate in classifica appaiano in netta ripresa ( Gubbio e Modena su tutte). Fondamentale,quindi, battere domenica prossima la Nocerina, una partita che nasconde più insidie di quanto la classifica possa far pensare. Mister Calori dovrà esser bravo a non far rilassare mentalmente le giovani rondinelle, già incappate troppo spesso in errori di presunzione  nel recente passato.

PAGELLE
Vicenza-Brescia 0-1: tabellino, cronaca e commenti
Vicenza-Brescia 0-1: tabellino, cronaca e commenti
VICENZA: Frison 6, Tonucci  5 ('58 Paro 6,5), Martinelli 4,5 , Bastrini 4,5 ('46 Misuraca 5,5), Giani 5, Bariti 5('46 Maiorino 6 ), Rigoni 6,5, Soligo 6, Gavazzi 6,5  Abbruscato 4,5, Paolucci 5. All. Cagni 5,5
BRESCIA: Arcari 7, Zambelli 6.5, Martinez 6.5, De Maio 6, Caldirola 6, Daprelà 5('46 Dallamano 6,5), Vass 5,5, Budel 7, Mandorlini 6,5, El Kaddouri 7 ('82 Scaglia s.v.), Feczesin 4,5 ('58 Jonathas 5,5). All. Calori 6,5







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domenica 8 gennaio 2012

SPORTING LISBONA-PORTO 0-0

Il peruviano Carrillo, uno dei più positivi nel Clasico
Finisce a reti inviolate uno dei grandi classici del calcio portoghese. E chi se la ride è il Benfica, che domani contro l'Uniao de Leiria ha una grossa oppurtunità per volare da solo in vetta alla classifica , a +2 dal Porto e addirittura +8 dallo Sporting.
Un confonto ricco di storia e tradizione, visto che si affrontavano due squadra che si possono fregiare di ben quarantacinque titoli nazionali ( venti lo Sporting, venticinque il Porto), oltre alla conquista  di cinque coppe europee ( una lo Sporting, quattro il Porto).

PRIMO TEMPO IN MARCA BIANCOVERDE- La partita, iniziata con qualche minuto di ritardo a causa della spettacolare coreografia inscenata dai tifosi del Leões, non tradisce le attese sin dai primissimi minuti: grande ritmo, agonismo a "go-go" e tensione alle stelle, per una partita che, sopratutto per i padroni di casa, può significare molto in chiave Primiera Liga. A conferma del clima di grande cattiveria agonistica messa in campo dalle due squadre, va sottolineata l'ammonizione dopo solo due minuti di Elias, autore di un brutto intervento ai danni di Moutinho. Nella prima frazione lo Sporting si fa preferire, grazie a un maggior predominio del centrocampo e della  fascia mancina,dove l'accoppiata Capel-Insua  mette in grande difficoltà Maicon, poco assistito, quest'ultimo, da un Djalma decisamente restio a svolgere compiti difensivi. La migliore occasione nel primo tempo capita allo Sporting, ma uno splendido colpo di testa di Polga viene miracolosamente parato da Helton; per il Porto da sottolineare un colpo di testa di Maicon terminato di poco a lato e un'interessante azione personale di Hulk conclusa con un tiro impreciso.

RIPRESA EQUILIBRATA-  Nella ripresa il Porto appare  da subito decisamente più aggressivo e si rende pericoloso con Hulk in un paio di circostanze, una delle quali costringe Rui Patricio a un difficile intervento. Lo Sporting subisce la manovra dei dragoni, che, pur non rinunciando a  giocatori dalle spiccate doti offensive, si schierano in maniera più gaurdinga in fase di non possesso, con Belluschi e C.Rodriguez pronti a dare una mano in fase difensiva.  Pacienca, a cui vanno i complimenti per l'impostazione tattica particolarmente interessante , decide che è venuto il momento di rischiare: fuori il mediano Neto, dentro il trequartista Matias Fernandez ( talento finito ai margini del grande calcio) con conseguente arretramento di Elias nel ruolo di frangiflutti. Il secondo tempo viene caratterizzato dalle continue mosse tattiche dei due allenatori, volte, principalmente, a rendere maggiormente offensive le rispettive squadre. Lo Sporting, grazie agli ingressi di Fernandez e Izmailov, guadagna freschezza e imprevedibilità nella trequarti avversaria. Saranno proprio dai piedi del cileno e del russo che scaturiranno le due migliori occasioni da gol per lo Sporting, ma Wolfswinkel, prima, e Schaars, poi, non riusciranno a concretizzare a dovere; particolarmente grave l'errore commesso dal centrocampista olandese Schaars, che, a porta praticamente vuota, non riesce a portare in vantaggio i suoi, complice, anche, un grande intervento sulla linea di Alvaro Pereira. Il Porto si rende  pericoloso con ficcanti azioni di rimessa, dove Hulk ( autore di un gol giustamente annullato per fuorigioco) e il neo-entrato Rodriguez mettono in grave difficoltà la retroguardia avversaria; molto interessante un'occasione capitata sui piedi del colombiano Rodriguez -e respinta involontariamente da Otamendi- che avrebbe potuto dare il successo alla squadra di Oporto. Finisce 0-0 e al termine della partita il brasiliano Hulk, intervistato dalla tv portoghese, non ha voluto rispondere alle domande relative a un suo possibile approdo al Chelsea, lasciando intendere che qualcosa di concreto effettivamente ci sia...

PAGELLE:
Sporting  Rui Patricio 6,5  J.Pereira 5  Onyewu 7  Polga 6,5  Insua 6,5 ; Neto 6  Elias 6  Schaars 5,5 Carrillo 6,5 Capel 6 ; Wolfswinkel 5  Sub.: Fernandez 7  Izmailov 6,5  Evaldo 6   All.Pacienca 6,5
Porto: Helton 7  Maicon 6 Rolando 6,5 Otamendi 5,5  A.Pereira 7; Fernando 6 Moutinho 6,5; Djalma 5 Belluschi 5,5 C.Rodriguez 6 ; Hulk 6,5  Sub:  J.Rodriguez 7  Defour 6  Kleber s.v.  All.Pereira 6

venerdì 6 gennaio 2012

BRESCIA-CROTONE 3-0

Feczesin-Vass: Befana in salsa ungherese per le rondinelle
Dovevano essere tre punti per dare continuità al colpaccio esterno del Picchi e per  girare al termine del girone d'andata a quota 25 , ovvero  la metà esatta dei punti necessari per centrare la salvezza. Così parlò mister Calori alla vigilia della sfida contro il Crotone, anche se in molti si scordano, purtroppo, che in alcuni casi la quota 50 non è stata sufficiente, come ben si ricordano i tifosi del Rimini, tramortiti  dai colpi della vipera Mastronunzio in un play-out di tre stagioni fa.
Calori debuttava in panchina al Rigamonti al cospetto di Menichini, vice-allenatore ai tempi in cui giocava nel Brescia di Mazzone. Una gara,quindi, dal sapore antico, che evocava nella mente dei tifosi bresciani un'epoca d'oro, irripetibile, che mal si concilia con la dura attualità. Brescia, come spesso capita, in piena emergenza in attacco, considerata la cessione -al momento non rimpiazzata- di Juan Antonio e le assenze -per problemi fisici- di Jonathas e Ramos, mentre a centrocampo stupisce la scelta  di escludere Cordova in favore di Mandorlini, quest'ultimo schierato (finalmente) nel suo ruolo ideale dopo gli esperimenti da terzino. Ma la sorpresa più grande è il cambio di modulo: dopo aver leggermente modificato l'assetto tattico a Livorno, passando dal 4-3-1-2 al 4-3-2-1, Calori decide di tornare al classicissimo 3-5-1-1, modulo che a Brescia si adottava ai tempi del Brescia mazzoniano, anche se gli interpreti offensivi- e non solo- erano ben differenti ( da Baggio-Toni a El Kaddouri-Feczesin, ne è passata di acqua sotto i ponti).Nuovo modulo e debutto in prima squadra per Caldirola, prelevato in prestito dall'Inter e impiegato come centrale di sinistra in una difesa a tre completata da De Maio in mezzo  e Martinez centrale di destra.

La gara contro il Crotone nasconde molte insidie di natura tattica, e non c'è da stupirsi se nei primi dieci minuti,ad eccezzione di una girata di testa di Djuric terminata di poco alta sopra la traversa, la gara non è delle più vivaci. A rendere l'incontro più avvincente e aperto ci pensano le rondinelle al tredicesimo minuto: Zambelli scende impetuosamente sulla fascia destra e crossa nel mezzo, dove El Kaddouri con un tiro sporco ( per non dire "svirgolato") riesce a battere Bindi portando il Brescia in vantaggio. Dopo il gol le rondinelle controllano la gara fino al venticinquesimo, senza rendersi, tuttavia, mai realmente pericolese.  I calabresi, inesistenti per almeno metà della prima frazione, risorgono e si rendono pericolosi in almeno quattro circostanze, esaltando- in almeno due occasioni- i riflessi e l'elasticità di "polipo" Arcari.  Solo nel finale della prima frazione il Brescia torna a farsi vedere nell'area di rigore avversaria, ma un gol annullato - giustamente- a De Maio per fuorigioco e un'interessante azione di El Kaddouri conclusasi con un brutto tiro alla destra di Bindi,  non cambiano il risultato finale del primo tempo. Si va al riposo con le rondinelle in vantaggio di una rete.
Nella ripresa il Crotone è praticamente inesistente e sin dalle prime battute il Brescia, pur non impressionando, dà l'idea di poter tranquillamente portare a casa la vittoria. Dopo diciotto minuti avari di emozioni il Brescia chiude definitavamente l'incontro: Mandorlini, fra i più positivi quest'oggi, mette la palla in mezzo all'area di rigore, Feczesin appoggia fuori dall'area di rigore in direzione del connazionale Vass, che con un potente tiro  realizza - grazie alla complicità di un impreciso Bindi- il gol del 2-0. Menichini prova a mischiare le carte  inserendo Ristovski e Pettinari in luogo di Mazzotta e De Giorgio, ma i calabresi non si rendono mai realmente pericolosi dalle parti di Arcari. Il punto esclamativo sulla giornata degli uomini di Calori arriva a quindici minuti dal termine: Daprelà compie una grande progressione sulla fascia sinistra e passa la palla a Feczesin, che, dopo un primo rimpallo da parte di un difensore avversario, segna praticamente a porta vuota. L'ungherese torna al gol dopo tempo immemore ( non segnava dal primo ottobre) e chiude definitivamente l'incontro. Nel finale sarà ancora l'ex attaccante dell'Ascoli ad andare vicino al gol, ma Bindi è bravo a farsi trovare pronto nell'occasione.

Vittoria molto preziosa, ottenuta al cospetto di una diretta concorrente. Il lavoro di Calori, volto a dare più pragmatismo e meno estetismo, ha trovato oggi dei significativi riscontri, ma il Crotone visto oggi al Rigamonti non è stato certamente uno sparring partner probante. Al mister biancoblù va dato atto di aver riportato nei ruoli a loro più congeniali Mandorlini e El Kaddouri , oltre a Budel, ritornato a fare il metronomo in mezzo al campo anzichè,come accaduto da ottobre fino a dicembre, da interno sinistro. Molto bene gli esterni, discreta anche la prova di Martinez, da rivedere Caldirola che, comunque, non s'è fatto disprezzare.
Sabato prossimo trasferta difficilissima al Menti di Vicenza, contro una squadra assai diversa rispetto a quella affrontata al Rigamonti nel debutto stagionale: i biancorossi, rigenerati dalla gestione Cagni, sono in serie positiva da otto giornate e non perdono in casa dal quattro ottobre. Restando al motto "meno estetismo, più pragmatismo", un punticino al Menti sarebbe graditissimo, con la speranza  di rivedere in terra veneta Jonathas, calciomercato permettendo....

PAGELLE
Brescia-Crotone 3-0: tabellino, cronaca e commenti

BRESCIA: Arcari 6,5, Zambelli 7, Martinez 6,5 , De Maio 6, Caldirola 6 , Daprelà 7, Vass 6,5 ('66 Scaglia 6), Budel 7, El Kaddouri 6,5 ('78 Cordova s.v.), Mandorlini 6,5 ('82 Paghera s.v.), Feczesin 6,5. All. Calori 7
CROTONE: Bindi 5,5, Mazzotta 5  ('68 Ristovski s.v.), Checcucci 5,5, Tedeschi 5,5 , Migliore5 , Eramo 5.5 ('58 Maiello 4,5), Galardo 6 , De Giorgio 5 ('68 Pettinari s.v.), Caetano 5,5, Sansone 5, Djuric 6. All. Menichini 5,5



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