domenica 26 agosto 2012

PREMIER LEAGUE SECONDA GIORNATA: MANCHESTER UNITED-FULHAM 3-2

Debutto strepitoso di Kagawa all'Old Trafford

CAMPO OSTICO- Per i cottagers, l'Old Trafford rappresenta da sempre il teatro degli incubi e non, come recita lo slogan dello stadio di Manchester, quello dei sogni. La squadra londinese, infatti, è riuscita ad espugnare la tana dei red devils solo nel 1963 e nel 2003 e dovranno ancora aspettare ( si spera meno dei quarant'anni intercorsi fra le due vittorie) prima di fare bottino pieno. Ferguson, rispetto alla sfida persa a Goodison Park, apporta dei cambiamenti significativi: fuori Rooney, Wellbeck, Nani e Scholes, dentro Van Persie, Young, Rafael e  Anderson. Dall'altra parte Martin Jol, reduce dal roboante debutto a Craven Cottage ( 5-0 al Norwich), inserisce a sinsitra Briggs al posto dell'indisponibile Riise, mentre il resto della squadra è la fotocopia di quella schierata sette giorni prima.

CHE MAN UTD!- Avvio shock per i padroni di casa, che dopo solo due minuti subiscono il gol di Duff, bravo ad approfittare dalla dormita generale della retroguardia avversaria. Lo Utd non si scompone, aumenta la pressione nella metà campo avversaria e giunge al gol del pareggio già al 9°:  cross di Evra dalla sinistra, Van Persie anticipa il diretto avversario e con uno splendido sinistro in controbalzo  batte l'incolpevole Schwarzer. I padroni di casa continuano a dominare soprattutto sulle fasce, dove le veloci ripartenze di Valencia e Young, ben orchestrate da un Kagawa immenso, mettono in grave difficoltà il reparto arretrato avversario. Al 29° un gran tiro da fuori area di Valencia, terminato di poco alto sopra l'incrocio dei pali, è il preludio al gol del vantaggio dello Utd, che, puntuale, arriva dopo cinque minuti: Van Persie batte un calcio d'angolo spazzato da Diarra fuori dall'area, Cleverly raccoglie il pallone e calcia di destro, Schwarzer vede il pallone all'ultimo istante e respinge malamente in direzione Kagawa, che a due metri dalla porta non deve far altro che spingere il pallone in fondo al sacco. I padroni di casa proseguono il loro dominio e due minuti più tardi si vedono annullare (giustamente) un gol di Rafael. Il terzino brasiliano, però, deve aspettare solo tre minuti per poter legittimamente esultare: Young entra in area di rigore e crossa in direzione del compagno di squadra che, lasciato colpevolmente solo da Petric, insacca con un preciso colpo di testa a due passi dalla linea di porta.  Old Trafford giustamente in visibilio per la prova degli uomini di Ferguson, ma i cottagers hanno la pelle dura. Al 42° De Gea compie una doppia prodezza, prima su un tiro di Duff e poi su Petric, consentendo ai red devils di andare al riposo in situazione di doppio vantaggio.

CHE PAURA PER SIR ALEX- L'avvio del secondo tempo è quanto di peggio possa capitare a chi, come il sottoscritto, decide di trascorrere l'intervallo in compagnia di un ottimo spuntino. I ritmi sono blandi, le occasioni da gol inesistenti e l'abbiocco arriva inesorabile. La svolta della partita arriva al 63° grazie ad una clamorosa autorete di Vidic che, su un cross da sinistra di Briggs, si ostacola a vicenda con De Gea e devia nella propria porta con un colpo di tacco. Il Fulham si sveglia e Dembelè sale in cattedra: al 68° il belga tira una staffilata di destro che costringe De Gea ad un prodigioso intervento in corner; al 70°, a seguito di una concitata azione nell'area avversaria, trova un tiro al limite dell'area piccola che esalta i riflessi dell'estremo difensore spagnolo. Lo Utd si rifà vivo al 77° con un potente tiro da fuori di Rafael, ma Schwarzer effettua un vero e proprio miracolo deviando in calcio d'angolo. La sortita dei red devils è solo un fuoco di paglia: all'81° Carrick è costretto ad intervenire in estirada per deviare un tiro da posizione molto favorevole di Ruiz.
I padroni di casa provano con Cleverly  e Rooney a rendersi pericolosi, senza, tuttavia, creare grossi grattacapi alla difesa ospite. L'ultima emozione arriva al 96°, ma il colpo di testa di Ruiz viene respinto con i pugni da De Gea.

PAURA ROONEY- Brutto l'infortunio occorso a Rooney,  che in uno scontro di gioco con Rodallega si procura un taglio profondo sulla coscia ( almeno un mese di stop). Per Sir Alex restano da risolvere i problemi nella fase difensiva, anche se gli uomini disponibili nel reparto arretrato, complici i numerosi infortuni, sono davvero ridotti al lumicino. Molto bene Kagawa, il migliore dei red devils,  protagonista di una prova tutta sostanza e assoluto catalizzatore di tutte le azioni offensive dei suoi; ottima anche l'intesa già raggiunta  con Van Persie, quest'ultimo autore di un gol splendido. Resta aperto un dubbio tattico che, complice l'infortunio di Wayne, almeno per un mese non albergherà nella mente di Sir Alex: ma possono giocare insieme Kagawa,  Van Persie e  Rooney? Ho qualche serio dubbio, a meno che Rooney, una volta recuperato, non si adegui a giocare largo a sinistra. Altrimenti ci sarà turn-over massiccio. L'unica soluzione possibile potrebbe essere rappresentata da Kagawa trequartista, ma il giapponese ha bisogno di giocare da trequartista molto avanzato, praticamente -si può dire- da seconda punta, per poter esprimere in modo compiuto il proprio talento. Bene Cleverly, nonostante non sia un grandissimo estimatore del giovane centrocampista inglese. I cottagers hanno confermato di essere una buona compagine, nonostante alcune pesanti assenze ( Dempsey in primis). Da rivedere i meccanismi di gioco sugli esterni, dove spesso i poveri Riether e Briggs si son trovati in inferiorità numerica. Il Fulham è una buona squadra che, se non verrà smantellata da qui al termine del mercato, può diventare una pericolosa mina vagante della Premier. Nonostante Jol, non sia certo un grande allenatore...

PAGELLE
MAN UTD: De Gea 5,5, Rafael 6,5, Carrick 5,5, Vidic 5, Evra 6,5; Cleverly 7, Anderson 5,5; Valencia 6,5, Kagawa 7,5, Young 7; Van Persie 7  Sub: Rooney 6, Wellbeck 5,5, Giggs s.v. All. Ferguson 6

FULHAM: Schwarzer 5,5, Riether 5, Hughes 5,5, Hangeland 5, Briggs 5,5; Dembelè 7, Diarra 6; Ruiz 7 Duff 6,5, Kacaniklic 6; Petric 6. Sub: Sidwell 6,5; Rodallega 6, Baird s.v.  All. Jol 6

mercoledì 22 agosto 2012

IL RENZACCIO-PENSIERO: CONSIDERAZIONI DI UN AFOSO WEEK-END CALCISTICO

Ancelotti perplesso: il suo PSG non decolla.

FRANCIA- Ma dov'è il PSG che doveva far tremare il mondo? Calma, sicuramente in Ligue 1 arriverà, anche se le prime due giornate hanno fatto sorridere i tanti detrattori del "petrol-football", visti i due striminziti pareggi ottenuti dai parigini al cospetto dei non irresistibili Lorient e Ajaccio. In vista della  partita in programma domenica contro il Bordeaux, squadra a punteggio pieno dopo due giornate, Ancelotti conta di  recuperare Thiago Silva, Ibra e Thiago Motta, per cercare di ottenere la prima vittoria stagionale. E magari, caro Sior Carletto, un bel Verratti in mezzo in campo al posto di Matuidi, non starebbe poi così male. Fra le cinque squadre a punteggio pieno, va rimarcata la presenza del neo-promosso Bastia, abile ad approfittare di un calendario favorevole. Continua il momento poco positivo anche del Montpelllier che, dopo aver pareggiato al debutto, esce sconfitto in maniera incredibile a Lorient nei minuti di recupero. Siamo solo all'inizio, ma per i campioni di Francia in carica sarà difficile, quest'anno,  rimanere agganciati alle zone di vertice. Da sottolineare anche il momento critico del Saint-Etiennè, ancora fermo a zero punti, complice un calendario molto complicato. Fra le big, quella che ha convinto maggiormente è stata senza dubbio il Lione, capace di vincere in scioltezza (4-1) contro il Troyes.

INGHILTERRA- La Premier è sempre la Premier. Ed è sempre piacevole riabbracciarla ogni anno.  Come ogni giornata inaugurale che si rispetti, le sorprese non sono mancate. Il Liverpool è crollato sul campo del WBA, ma, tuttavia, resto convinto che i  reds sapranno riprendersi. L'Arsenal delude all'Emirates contro il Sunderland, anche se sono le scelte di Wenger a lasciare molto perplessi: cosa ci faceva Podolski prima punta? Io sono convinto che l'ex attaccante del Colonia fallirà in maglia gunners indipendentemente dal ruolo, ma, se lo si vuole far rendere al meglio, dev'essere schierato come esterno sinistro d'attacco. Ingenerosi, comunque, i fischi al francese da parte dei tifosi. Il Man Utd ha meritatamente perso al Goodison Park, al  cospetto di un Everton in forma smagliante, trascinato da un Fellaini davvero strepitoso. Passano gli anni, i migliori se ne vanno, ma Moyes riesce sempre a render competitivi i Toffees: chapeu!  I red devils restano - a mio avviso- i favoriti di questa Premier, ma Ferguson farà poca strada se in mezzo al campo continuerà a schierare Cleverly e Scholes, scelte comunque semi-obbligate dalle molteplici assenze. Fatica anche  il Mancio-City, che batte i neo-promossi Saints (3-2) dopo essersi trovato in svantaggio a poco più di venti minuti dal termine. Piccola lode per Lambert, giocatore del Southampton, che al debutto in Premier ha segnato un bellissimo gol ed ha offerto una prova eccellente. Del big match della giornata ( Newcastle-Tottenham), abbiamo già parlato qui, mentre un applauso lo merita il Fulham, che batte nettamente (5-0) il malcapitato Norwich. Debutto esaltante per Laudrup sulla panchina dello Swansea. I gallesi, trascinati da un superlativo Michu ( doppietta e assist vincente per l'ex Rayo), demoliscono al Loftus Road (5-0) un malcapitato QPR, guidato in panchina - purtroppo per gli Hoops anche quest'anno- dallo sciagurato Mark Hughes. E domenica è già tempo di grandi sfide: ad Anfield  Road andrà un scena un Liverpool-Man City assolutamente da non perdere.

PORTOGALLO-  Al via anche il campionato portoghese, che ha riservato subito grandi sorprese. Nessuna delle quattro big è riuscita a vincere, anche se due di queste, Benfica e Braga, hanno dato vita ad una sfida avvincente, di cui abbiamo già scritto qui. Deludente la prova del Porto, bloccato sullo 0-0 sul campo del Gil Vicente, stesso risultato anche per lo Sporting Lisbona, che conquista un punto a Guimares. La giornata è stata marcata dal segno "X":  le vittorie, infatti, sono state solo due, a dispetto di ben sei pareggi.

OLANDA- Giornata priva di particolari sorprese in Eredivisie, dove tutte le big, ad eccezione del Feyenoord, riescono a portare a casa i tre punti. La squadra di Rotterdam è stata bloccata fra le mura amiche dall'Herenveen (1-1), al termine di un match vibrante. Buona prova di carattere per gli uomini di "Rambo" Koeman che, nonostante l'inferiorità numerica dovuta all'espulsione di Matheijsen, riescono a pareggiare  nelle battute finali con Schaken. Buono anche il punto strappato dal neo-promosso Willem II a Groningen, mentre vincono facile Ajax ( 6-1 sul campo del NEC) e PSV (5-0 interno al Roda).

SPAGNA-  E' iniziata a la Liga. E anche in questo caso le sorprese non sono mancate. Al di là dell'ottimo punto colto dal Valencia al Bernabeu, va rimarcata la vittorie netta del Betis a Bilbao, contro un Athletic in evidente stato confusionale per via della vicissitudini tecniche e societarie delle ultime settimane. Esordio in scioltezza per il Barça targato Villanova ( ma cosa mai cambierà dalla gestione Guardiola?), che liquida con un perentorio 5-1 i baschi della Real Sociedad. Deludente il pareggio dell'Atletico Madrid  sul campo del Levante, ma per i colchoneros, usciti indeboliti dal mercato estivo, la stagione si preannuncia molto complicata.

BRASILE- Sempre più Galo. L'Atletico Mineiro batte 3-2 il Botafogo, e resta in vetta solitaria. E' stato un Atletico Mineiro molto positivo nello sviluppo della fase offensiva, mentre dietro ha sofferto parecchio. La sfida fra Dinho e Seedorf  è stata  vinta dal brasiliano (che nelle ultime settimane è apparso in ripresa a livello fisico), ma l'olandese, pur giocando spesso da fermo, riesce sempre a fare poesia con un pallone fra i piedi. Domenica è in programma il derby di Porto Alegre, una sfida che, per qualità della rosa e stato di forma, vede favorito il Gremio. Sarà dura per  l'Internacional uscire indenne dalla stracittadina,  sfida che potrebbe risultare determinante in ottica Libertadores. Prosegue il momentaccio del Verdao, che perde lo scontro diretto contro il Goianiense e resta inguaiato in piena zona retrocessione: Timao e Peixe si sono risollevati, ma siamo sicuri che la squadra di Felipao sarà in grado di fare la stessa cosa? Più passano le giornate, più i dubbi aumentano.

domenica 19 agosto 2012

PREMIER LEAGUE PRIMA GIORNATA: NEWCASTLE-TOTTENHAM 2-1

Il tiro di Demba Ba che ha aperto le marcature

Il piatto forte della giornata inaugurale della Premier era di scena nella splendida cornice del St.James Park, dove si affrontavano il Newcastle, quinta forza dello scorso torneo, e il Tottenham, quarta classificata dell'ultima Premier.
Magpies in campo con la miglior formazione possibile, ad eccezione dell'indisponibile Coloccini; Spurs, invece, molto rimaneggiati, senza Parker infortunato, Modric ormai sulla via di Madrid e Defoe unica punta di ruolo disponibile.
Nonostante le assenze di rilievo, Andrè Villas Boas decide di lasciare in panchina Verthongen e Van der Vaart, ai quali vengono preferiti Gallas e Sigurdsson. Scelte che, per quanto ovvio, stanno facendo discutere non poco i tifosi Spurs e fanno riemergere ombre inquietanti sul portoghese: non è che dopo Drogba, Lampard e & C. al Chelsea, vuole dimostrare al mondo intero che è in grado di vincere anche  White Hart Line senza i migliori? Vedremo cosa dirà AVB per giustificare le assenze dei due ex lancieri, nella speranza che le risposte siano esaustive e non di facciata.

RITMI BLANDI-  Nel primo tempo la gara inizia su ritmi molto blandi, e a farla da padrone è il tatticismo esasperato della due squadre: Spurs che mantengono costantemente il possesso palla, ma non riescono mai a  rendersi particolarmente pericolosi; Magpies chiusi molto bene dietro e pronti a ripartire sulle fasce, specie a destra con Ben Arfa. La prima vera occasione del match arriva dopo venti minuti, ma un tiro dalla lunga di distanza di Demba Ba, deviato istintivamente da Cissè, si perde di poco a lato di un impietrito Friedel. Dopo questa azione di marca bianconera, ci saranno solo gli Spurs in campo, che colpiscono un palo con Defoe al 32° e una traversa con Bale pochi minuti dopo. Il Newcastle si fa rivedere dalle parti di Friedel solo nel finale, senza  impensierire seriamente l'estremo difensore statunitense. Si va al riposo sul punteggio di 0-0, ma per  le occasioni create e la netta supremazia nel possesso palla, gli Spurs avrebbero meritato il vantaggio.

TUTTO NEL SECONDO TEMPO- Gara emozionante, invece, nella ripresa, dove le due squadre decidono, almeno in avvio, di affrontarsi a viso aperto. Dopo un'azione pericolosa di Ba e alcune pericolose sgroppate sulla fasce di Bale e Lennon, la partita si sblocca a favore dei padroni di casa: Demba Ba disorienta Walker e con uno splendido destro a giro infila nell'angolino l'incopevole Friedel. Magpies in vantaggio e gara che, di colpo, si riaddormenta. Gli Spurs mancano paurosamente d'inventiva in mezzo al campo, dove prova a creare qualcosa Sandro, che non è certo un play nonostante disponga di piedi discreti. Appare del tutto evidente la necessità di mettere in campo Van der Vaart, l'unico che possa dare estro e brio alla manovra dei londinesi, ma AVB decide di buttarlo nella mischia solo a poco più di venti minuti dal termine. L'ingresso dell'ex merengues si fa sentire subito e gli Spurs guadagnano campo nella metà campo avversaria. Al 72° Defoe va vicinissimo al gol, ma uno straordinario intervento di Krul gli nega la gioia del gol.  Il pareggio, più che meritato, arriva al 77°:  cross di Lennon dalla destra e stacco di testa di Defoe  leggermente deviato da Santon, Krul - tradito dalla traiettoria-  può solo respingere goffamente, consentendo alla punta degli Spurs di segnare con il più comodo dei tap-in. La gioia sarà breve per Bale & C. Passano solo due minuti e Ben Arfa ottiene un calcio di rigore in maniera molto furba, anche se in presa diretta l'azione irregolare commessa dal duo Lennon-Van der Vaart sembrava evidente. Dal dischetto lo stesso numero dieci dei magpies segna il gol partita  a coronamento di una prova decisamente buona.
Nel finale l'azione più pericolosa è per i padroni di casa, ma la coppia senegalese Demba Ba-Cissè non sfrutta al meglio una buona oppurtunità. Il Tottenham, invece, non riesce più  a rendersi pericoloso e incassa la prima sconfitta stagionale.

MOLTO LAVORO PER AVB- Al di là delle scelte molto discutibili operate dal portoghese, di cui abbiamo già scritto in principio, è innegabile che agli Spurs manchino parecchie pedine per rimanere competitivi. Parliamoci chiaro: questa squadra, ad oggi, non è competitiva nemmeno per l'Europa League, anche se la prova offerta ieri non è stata malvagia. Gli acquisti da fare sono evidenti: due centrocampisti, due attaccanti e un terzino sinistro, servono assolutamente per andare ad integrare e  rafforzare la rosa. A livello tattico, già ieri si è vista qualche caratteristica del gioco del portoghese, che ama creare superiorità sulle fasce e addormentare la gara con il fraseggio. Il rischio che si corre è quello di diventare dipendenti dalla stato di forma e voglia di Bale e Lennon, specie se in mezzo al campo non c'è più  un facitore di gioco come Modric.
Il Newcastle conferma di essere una buonissima squadra, anche se quest'anno non penso possa ripetere il quinto posto dello scorso anno. Tiotè strepitoso, Cabaye un po' sottotono, ma la gara poco propositiva impostata da Pardew, non esaltava di certo le caratteristiche del francese. Bene, come al solito, la coppia d'attacco senagalese Ba-Cissè, ma il migliore in campo è stato senza dubbio Ben Arfa, che quest'anno è atteso al definitivo rilancio.

PAGELLE: 
NEWCASTLE: Krul 7, Simpson 5, Taylor 6,5, Perch 6, Santon 6, Ben Arfa 7, Tiotè 7, Cabaye 5,5, Gutierrez 6, Ba 6,5, Cissè 6,5 Sub.: Anita 5,5, Obertan s.v.  All. Pardew 6,5

TOTTENHAM: Friedel 6, Walker 5,5, Gallas 6, Kaboul 6, Assou-Ekotto 5,5, Livermore 6, Sandro 6,5, Lennon 6,5, Sigurdsson 5, Bale 7, Defoe 7  Sub.: Van der Vaar 6, Kane s.v. All. Villas Boas 5,5




SUPERLIGA PORTOGALLO PRIMA GIORNATA: BENFICA-BRAGA 2-2

Cardozo esulta dopo il gol del definitivo 2-2

CHE AVVIO- Solo il derby di Lisbona o il classicissimo Porto-Benfica, poteva riservare un debutto migliore della Liga Sagres 2012/2013. Una sfida, quella fra Aguias e Arsenalistas, che lo scorso anno ha sancito la definitiva estromissione del Braga dalla corsa per il titolo, dopo che la formazione capitanata da Hugo Viana aveva duellato alla pari con i mostri sacri Porto e Benfica.
Il Braga si presenta con una importante novità alla guida tecnica. Dopo l'addio dell'ottimo Leonardo Quim, emigrato in Grecia all'Olympiakos, la panchina è stata affidata a Josè Peseiro, ex tecnico dello Sporting Lisbona, tornato in patria dopo sette anni trascorsi in giro per il mondo fra Romania, Grecia e Arabia Saudita. Nell'undici schierato dal neo-allenatore, balza all'occhio l'esclusione del portiere Quim, uno dei  protagonisti dell'ultima stagione del Braga. Il Benfica, invece, schiera praticamente la stessa formazione dello scorso anno con due sole novità, il terzino sinistro Melgarejo, che  non è stato certo il migliore in campo, e l'ex colchoneros Salvio, autore di una buonissima partita.

PRIMO TEMPO D'EQUILIBRIO- La gara inizia subito a ritmi alti e già al 7° gli ospiti vanno vicini al gol con Lima, ma il tiro da posizione favorevole dell'ultimo capocannoniere della SuperLiga trova pronto alla respinta Artur. Il Benfica tiene in mano il pallino del gioco ma non si rende mai pericoloso fino al 20°, quando un bella azione in velocità impostata da Witsel trova l'inserimento di Salvio, che mette a sedere un difensore avversario ma non riesce a superare l'attento Beto, bravo a respingere in corner. Il Benfica continua ad avere il predominio del centrocampo, ma al di là di qualche situazione pericolosa, non riesce più a creare grossi problemi al portiere avversario. Al 30°, invece, è il Braga ad avere una grande chance  con Alan, ma l'esterno non approfitta del maldestro rinvio di Artur, tergiversa con il pallone e l'azione termina con un calcio d'angolo  a favore degli ospiti. Il leit motiv del match è ormai chiaro: Benfica che cerca di fare la partita , anche se la costruzione del gioco non è ancora molto fluida, Braga che prova a ripartire  in contropiede, con un Mossorò sempre pericolosissimo nelle ripartenze.
Il primo tempo riserva un'ultima emozione al 42°: Rodrigo parte da destra e con un preciso assist taglia in due la difesa avversaria, la palla arriva a sinistra dalle  parti di Bruno Cesar che da posizione favorevole calcia malamente a lato. Finisce 0-0 un bel primo tempo, ma l'esigente pubblico di casa fischia sonoramente.

PIOGGIA D'OCCASIONI-  L'avvio di ripresa è subito scoppiettante. Passano solo tre minuti e il Benfica passa in vantaggio:  palla in profondità per Rodrigo che crossa nel mezzo in direzione di Cardozo, il paraguaiano viene ostacolato da un difensore avversario e  la palla finisce a Salvio, che realizza  a porta praticamente sguarnita. Esulta il Da Luz, ma la gioia sarà breve. Al 53° il Braga perviene al pareggio grazie ad un clamoroso autogol  di Melgarejo che, nel tentativo di anticipare Alan, insacca con un bel colpo di testa un cross di Ismaily. La reazione delle Aguias non si attendere: al 59° Rodrigo cade in area dopo un contatto con Salino, ma l'arbitro non concede il penalty, suscitando la reazione dissentita del pubblico di casa. Quando il Benfica sembra avere la partita in mano, arriva puntuale la rete del Braga: Melgarejo, a suggello di una prestazione a dir poco disastrosa, rinvia in malo modo per evitare un probabile corner avversario, la palla finisce sulla destra ad Alan, che crossa -o meglio calcia malamente- nel mezzo per Mossorò, il brasiliano mette a sedere con una finta Artur e insacca per il vantaggio ospite. Cala il gelo sul Da Luz. Jorgè Jesus prova a mescolare le carte: fuori Bruno Cesar, Rodrigo e Salvio; dentro Nolito, Aimar e Perez. L'ingresso in campo del fantasista argentino, Aimar, da più fosforo e inventiva al centrocampo. Gli sforzi del Benfica vengono premiati al 70°. Aimar batte un calcio di punizione in direzione di Luisao, il brasiliano fa da torre per Cardozo, che stacca di testa ma trova l'opposizione del braccio di Custodio: l'arbitro decreta il rigore per i padroni di casa, ma commette un clamoroso errore tecnico andando ad ammonire Douglao, che deve abbandonare il terreno di gioco per doppia ammonizione. Dal dischetto, dopo due minuti di reiterate - ma giustificate- proteste degli ospiti, si presente Cardozo, che di potenza realizza il gol del pareggio (2-2). Nel finale il Benfica aumenta il forcing, ma solo in due circostanze va vicino al gol con Cardozo: nella prima occasione il paraguaiano non sfrutta al meglio una rimessa lunga di Maxi Pereira, e da posizione favorevole effettua un debole di testa che termina a  lato; nella seconda provoca un'autorete, ma la carica ai danni del portiere avversario è solare e l'arbitro, di conseguenza, non può far altro che annullare. Finisce 2-2, ma il pubblico di casa non apprezza: sono solo fischi al triplice fischio finale.

IN OTTICA CHAMPIONS-  Il Braga visto ieri al Da Luz non è dispiaciuto, anche se ha palesato i soliti limiti difensivi, specie sul centro-destra, zona in cui Armero potrebbe fare davvero male mercoledì. I friulani dovranno stare molto attenti in fase difensiva. Il punto di forza di questo Braga è sicuramente l'attacco, con giocatori molto tecnici e rapidi come Lima e Mossorò, molto bravi anche nel mettersi a disposizione dei compagni. E' molto probabile che mercoledì scenderà in campo Barbosa al posto di Amorim, così come il terzino sinistro dovrebbe essere Elderson e non Ismaily, anche se quest'utlimo si è ben disimpegnato ieri. Per la squadra di Guidolin sarà fondamentale uscire dal Mucipal de Braga con almeno un pareggio non a reti bianche, in modo da poter impostare una serena gara di ritorno: un pareggio 0-0 o, peggio ancora, una sconfitta, darebbe modo al Braga di impostare il return match nel migliore dei modi, ovvero giocando di rimessa.
Passano gli anni, ma  il Da Luz resta un fortino inespugnabile per il Braga, che nella sua storia ha mai battuto il Benfica a Lisbona. La squadra ospite, però, è andata vicinissima a rompere l'incantesimo, come mai era accaduto nel passato.
Il Benfica è apparso un po' confuso nella costruzione del gioco, dove Witsel non ha brillato. Male  anche Javi Garcia, che ha pagato a caro prezzo lo schema molto offensivo voluto da Jorge Jesus, ma il più disastroso in senso assoluto è stato Malgarejo, forse emozionato dal debutto in maglia Aguias. Bene, come al solito, Maxi Pereira e il neo-acquisto Salvio. Anche Rodrigo, finchè è restato in campo, non s'è fatto disprezzare.

PAGELLE
BENFICA: Artur 5,5, Maxi Pereira 6,5, Luisao 6, Garay 5,5, Malgarejo 4, Javi Garcia 5, Bruno Cesar 5,5, Witsel 5,5, Salvio 6,5, Rodrigo 6,5, Cardozo 6,5 Sub.: Nolito 6, Aimar 7, Perez 6  All: Jorgè Jesus 5

BRAGA:  Beto 6,5, Salino 5, Douglao 5,5, P.Vinicius 6, Ismaily 6,5, Amorim 5, Custodio 6, Hugo Viana 5,5, Alan 6, Lima 6, Mossorò 7 Sub: R.Micael 5,5, N.Coelho s.v., Djamal s.v. All: Peseiro 6

mercoledì 15 agosto 2012

IL RENZACCIO-PENSIERO: CONSIDERAZIONI DI UN WEEK-END CALCISTICO

Va al Manchester City la Charity Shield

INGHILTERRA-  Come da tradizione, la stagione calcistica inglese d'alto livello ha preso avvio con la Charity Shield, ovvero la supercoppa inglese, sfida che quest'anno vedeva opposte il Manchester City (campione d'Inghilterra) e il Chelsea ( vincitore della F.A. Cup).
Dopo un primo tempo abbastanza sonnacchioso, chiuso con i blues in vantaggio grazie ad una rete segnata da  Fernado Torres, la ripresa ha riservato emozioni a go-go. Il City, complice anche la superiorità numerica dovuta all'ingenua espulsione di Ivanovic ( fallaccio ai danni del connazionale Kolarov), ha aumentato ulteriormente la propria pressione offensiva e in  meno di un quarto d'ora ha completamente ribaltato il risultato, grazie ai bellissimi gol di Toure e Tevez ed alla zampata vincente di Nasri.
Il 3-2 finale è stato realizzato da Bertrand, complice una colossale papera di Pantilimon. Il City ha ampiamente meritato il trofeo, in considerazione del netto predominio territoriale mostrato per tutti i novanta minuti. Interessante l'esperimento delle difesa a tre (ma perchè non provare Richards al posto di Savic?), anche se resto convinto che la linea a quattro sia la soluzione migliore per la squadra di Mancini. Ovviamente l'espulsione di Ivanovic ha pesato nell'economia del risultato: il Chelsea,  nonostante avesse lasciato in mano il pallino del gioco ai citizens, non aveva corso seri rischi in parità numerica. Anzi, grazie ad una zampata di Torres ( buona prova dello spagnolo, ma Drogba era ben altra cosa), era riuscito a passare addirittura in vantaggio. Di Matteo deve comunque trovare alternative al proprio sistema di gioco, perchè il sano catenaccio non è sempre redditizio. Specie se non puoi più disporre di un fenomeno come Drogba davanti.

GERMANIA (BLOG)- E' stato il fine settimana delle supercoppe e anche l'amato ( almeno dal sottoscritto) calcio tedesco ha assegnato la supercoppa nazionale. Dopo aver perso tutti gli scontri diretti negli ultimi due anni, il Bayern è riuscito ad avere la meglio sul Borussia Dortmund. Gara dai due volti: primo tempo strepitoso dei bavaresi, che dopo solo undici minuti si trovano in vantaggio di due reti ( Mandzukic e Muller) e vanno vicini a più riprese alla terza marcatura; ripresa, invece, in salsa giallonera,  grazie all'inserimento di Gotze al posto di uno spento e intimidito Leitner. Nel Bayern è apparso decisamente a buon punto l'inserimento di Mandzukic che, oltre ad aver segnato la prima rete in maglia bavarese, si è fatto notare anche per il solito spirito di sacrificio e abnegazione che lo hanno reso celebre a Wolfsburg: siamo sicuri  che sarà solo un'alternativa a Mario Gomez? In gran forma è apparso Robben, reduce da  una stagione fallimentare a livello personale. L'olandese ha letteralmente mandato in tilt uno spaesato Schmelzer e i due centrali avversari.  Ed è stato proprio il pacchetto arretrato il reparto più deludente dei gialloneri, complice anche l'assenza a centrocampo di una diga come Kehl o Bender. Marco Reus meglio nella ripresa quando, complice l'ingresso in campo di Gotze, ha potuto giocare da seconda punta pura al fianco di Lewandowski. Impiegato da trequartista, come nel primo tempo,  perde gran parte del suo potenziale; eventualmente potrebbe essere dirottato sull'esterno con licenza di tagliare verso il centro,anche se questo potrebbe comportare la rinuncia a Kouba o Grosskreutz.
Procedono a passo spedito le serie minori: in Zweite una sola squadra al comando dopo due  sole giornate; in Dritte prosegue la fuga del duo di testa Unterhaching-Osnabruck, tallonate, ora , dal redivivo Arminia Bielefield . Per tutti gli approfondimenti relativi al calcio tedesco, si può consultare questo blog.

FRANCIA- Già scritto del  mezzo flop del PSG (QUI), la Ligue 1 non ha riservato altre grandi sorprese, eccezion fatta per il pareggio (1-1) del Montpelllier in casa contro il Tolosa. Vincono in trasferta tutte le altre grandi: il Lille espugna (2-1) il difficilissimo campo di Saint-Etienne, grazie ad una rete in zona-Cesarini di Pedretti; il Marsiglia gioca male ma vince (1-0) nel posticipo domenicale sul campo del Reims, grazie ad una splendida rete di Cheyrou; il Lione espugna (1-0) il difficilissimo campo di Rennes. Importanti anche i tre punti colti dal Bordeaux sul campo dell'Evian. Il PSG, nonostante il mezzo passo falso al  debutto, è destinato a fare un sol boccone della Ligue 1, ma la lotta  per i piazzamenti Champions si preannuncia molto interessante.
In Ligue 2, resta solo in vetta a punteggio pieno il Dijon, seguito a due punti di distanza dal Monaco di Ranieri, che vince in rimonta (3-2) dopo essersi trovato in doppio svantaggio.

OLANDA- Già analizzato il debutto di Ajax (QUI) e PSV (QUI), la  prima giornata ha messo in risalto l'enorme potenziale del Twente.  Nonostante la presenza  in panchina di McClaren, la squadra di Enschede ha dominato nettamente (4-1) un buon team come  il Groningen. Sugli scudi il neo-acquisto, ex Groningen, Tadic, autore di una bella doppietta e di un assist vincente. Appena si saranno integrati Castaignos e Gutierrez, questa  squadra potrebbe diventare la favorita assoluta per il titolo. McClaren, permettendo.
Debutto amaro per MarcoVan Basten sulla panchina dell'Herenveen, uscito sconfitto fra le mura amiche (0-2) contro il NEC. Bene, invece, il Feyenoord, che grazie ad un gol di Cissè espugna Utrecht.

BRASILE- Prosegue la fuga dell'Atletico Mineiro, che nello scontro diretto per il titolo batte il Vasco (1-0).  Classifica che sorride sempre di più al Galo, ora in vetta solitario con un margine di tre punti sul Fluminense e una partita in meno disputata. Il Botafogo conferma di vivere un momento poco felice e impatta (1-1) sul campo del Portoguesa. Vittorie al cardiopalma per le squadre di Porto Alegre : l'Internacional  vince (2-1) all'ultimo minuto contro un coriaceo Ponte Petra, mentre il Gremio espugna (2-1) il difficile campo del  San Paolo e resta al quarto posto in classifica, piazzamento che qualifica alla Coppa Libertadores. E l'attesa per il derby in programma il 26 agosto, continua a crescere.
Delude anche il Santos che, falcidiato dalle numerose assenze, non va oltre il pari interno (2-2) contro il Goianiense.

VARIE- In Scozia, complice il rinvio di Celtic-Dundee, nessuna squadra è a punteggio pieno dopo solo due giornate. Importante, comunque, il punto colto dal neo-promosso Ross  County sul campo dell'Aberdeen.
Nel campionato elvetico resta al comando il Sion di Rino Gattuso, che espugna con un perentorio 2-0 il campo del Losanna e mantiene a quattro i punti di vantaggio sul Basilea.
In Ucraina prosegue il dominio di Dynamo e Shakhtar, a punteggio pieno dopo cinque partite disputate. Delude, invece, il Metalist Kharkiv, recente semifinalista dell'Europa League, che viene sconfitto in casa per mano dell'Arsenal Kiev e si ritrova ora a ben sette punti dal duo di vertice.
Russian Premier League sempre più in marca Zenit, grazie al roboante successo (5-0) inflitto ai danni dello Spartak Mosca. A ruota  segue il Rubin Kazan, che nell'ultimo turno batte la Dynamo Mosca con un classicissimo 2-0. Ed è proprio la Dynamo la maggior delusione di quest'avvio di stagione, ancora a zero punti dopo quattro partite  disputate.

domenica 12 agosto 2012

EREDIVISIE PRIMA GIORNATA: AJAX-AZ 2-2

Partenza col botto per Altidore: che doppietta!

MATCH-CLOU:  Al momento del sorteggio dei calendari dell'Eredivisie, questo Ajax-Az  aveva entusiasmato i tanti appassionati di calcio olandese. D'altronde, la squadra di Alkmaar è diventata negli ultimi anni  una grande del campionato olandese, competitiva sia in patria che in ambito europeo, anche se l'ultimo sorteggio di Europa League non ha certo arriso ai biancorossi, che fra due settimane se la dovranno vedere contro i russi dell'Anzhi di Eto'o.  Per i lancieri, invece, parla la storia.
La partita era molto attesa anche a causa dello scivolone del PSV (QUI), mentre le altre grandi, ovvero il Feyenoord e il Twente, non avevano deluso le attese e nel primo pomeriggio  avevano conquistato i primi tre punti; soprattutto il Twente ha stupito per la facilità con cui ha battuto (4-1, doppietta dell'ex Tadic) il Groningen, squadra di buon livello del campionato olandese.

EUROGOL VDW E POCO ALTRO-  L'avvio del match sembra promettere spettacolo. Dopo solo nove minuti i lancieri passano in vantaggio con un eurogol di Van der  Wiel: il terzino della nazionale lascia partire un fendente di destro dai venticinque metri, che si insacca all'incrocio dei pali. Lancieri in vantaggio e Amsterdam Arena, gremita in ogni ordine di posto, in visibilio. L'Az fa fatica a riprendersi e l'Ajax, con una tattica che si rivelerà molto ingenua, cerca di addormentare l'incontro con un fraseggio molto sterile e soporifero. Nei successivi venti minuti, si rileva soltanto una punizione di Schone ( molto deludente oggi l'ex NEC) facilmente neutralizzata da Alvarado e un'incursione di Altidore, ben imbeccato nell'occassione da Falkenburg, conclusa con un tiro ampiamente a lato. Negli ultimi cinque minuti della prima frazione, l'Ajax prova ad alzare il ritmo ma, al di là di una palla in profondità per Anita ben intercettata dal portiere dell'AZ, non si rilevano azioni particolarmente pericolose.

RIPRESA INFUOCATA- Dopo un primo tempo avaro d'emozioni, la ripresa si dimostra emozionante sin dal suo avvio: al secondo minuto sale in cattedra Altidore, che  supera agevolmente Alderweireld , resiste al ritorno di Van der Wiel e insacca alla spalle di Vermeer. Un gol importante e bello, che conferma tutte le qualità tecniche del giocatore statunitense, troppo spesso bistrattato per la stagione negativa al Villareal. Ma le gioie per il numero diciassette ospite non sono certo finite qui: al quarto minuto della ripresa dà avvio, con un colpo di tacco, ad una splendida triangolazione con Marteens, che si chiude con un potente tiro di destro  per  il gol del vantaggio dell'AZ. Incredibile: in due minuti la partita cambia completamente volto. L'Ajax, però, non si da per vinto e dopo solo quattro minuti va vicinissimo al gol con Blind, ma il tiro del terzino trova pronto un attento Alvarado. La risposta dell'AZ  non si fa attendere, ma un bel tiro di Beerens, propiziato da una triangolazione veloce con l'onnipresente Altidore, si chiude con l'ottimo intervento di Vermeer.  Scampato il pericolo, i padroni di casa capiscono che è giunta l'ora di cercare il gol del pareggio, ma prima una brutta conclusione di Sigthórsson ( che non sfrutta a dovere una bella azione sulla fascia di Lukoki) e poi una traversa di Sana, lasciano i lancieri  sotto di una rete. Al 69° altra bella opportunità per Sigthórsson, che calcia in scivolata trovando pronto, però, l'estremo difensore avversario. All'80°, in un momento un po' di "stanca" del match, l'AZ va vicinissimo a chiudere la partita: gran palla nello spazio di Maher per Altidore, ma il tiro ad incrociare sul secondo palo dello statunitense si spegne di poco a lato alla destra di Vermeer. Gol sbagliato, gol subito: caparbia azione sulla sinistra di Lukoki, con annesso sombrero al difensore avversario, e palla a Sigthórsson, che in mezza acrobazia batte Alvarado per il gol pareggio dei lancieri. Al 91° mezza Amsterdam Arena grida al gol, ma il tiro del neo-entrato, Theo Janssen, fa la barba all'incrocio ed esce a lato alla destra di Alvarado.

DIFESA BALLERINA- Finisce 2-2 una sfida dai due volti: primo tempo senza emozioni, ripresa travolgente. L'Ajax ha palesato evidenti limiti in fase difensiva, con il belga Alderweireld particolarmente negativo. L'assenza di Verthongen, ahimè, si farà sentire di sicuro! A centrocampo prova incolore di Serero, a sprazzi Anita, sufficiente De Jong. Il migliore dei lancieri è stato sicuramente Lukoki, che sulla fascia sinistra ha mandato letteralmente in tilt l'AZ. Bene anche lo svedese Sana, subentrato al posto del deludentissimo Schone.
Nell'AZ ottima prova di Alvarado, portiere capace di commettere, talvolta, errori incredibili. Centrocampo troppo in sofferenza nella ripresa, reparto  dove non ha brillato di certo Elm. In attacco strepitoso Altidore, bene anche il solito Martens.

PAGELLE: 
AJAX: Vermeer 6,5, Van der Wiel 6,5, Alderweireld 4,5, van Rhijn 5 Blind 5,5 (Janssen 6),. Serero 5 (Klaasen s.v.), Anita 6, De Jong 6,5, Schone 5 (Sana 7), Lukoki 7,5, Sigthórsson 6,5. All. De Boer 6

AZ: Alvarado 7, Marcellis 5,5, Moisander 5,5,  Viergever 6, Gorter 6,5 , Falkenburg 5,5 (Gudmundsson 5), Maher 6,5, Elm 5, Beerens 5,5, Altidore  8 (Boymans s.v.), Martens 6,5 All. Verbeek 6

LIGUE 1 PRIMA GIORNATA: PSG-LORIENT 2-2

Due gol di Ibra salvano il PSG da un clamoroso k.o.

PUNTO GUADAGNATO- Clamoroso al Parco dei Principi: il PSG guadagna un punto contro il Lorient. Sì, avete capito bene. I parigini possono dirsi soddisfatti del punticino colto contro i bretoni, che per poco non coglievano il risultato più clamoroso del week-end calcistico europeo.
In vantaggio di due reti, gli ospiti si sono fatti raggiungere solo all'89°, complice un calcio di rigore trasformato da Ibra.

CHE LORIENT-L'attesa per vedere in campo i parigini era spasmodica, dopo la sontuosa campagna acquisti estiva condotta dal tandem Leonardo-Ancelotti. Nel PSG sorprendono alcune decisioni prese dal tecnico reggiano: in porta non c'è Sirigu ma Douchez, riserva lo scorso anno dell'italiano; in mezzo al campo, nonostante i rumors francesi non lo dessero favorito, spazio a Verratti. Per Ancelotti sfida molto particolare: sulla panchina bretone siede un certo Cristian Gourcuff, padre del centrocampista del Lione, con il quale ebbe una forte polemica a distanza quando, da allenatore del Milan, non dava spazio al figlio. L'avvio di partita è raccapricciante per i padroni di casa, che dopo soli sei minuti, grazie  ad una fascia destra particolarmente assente in fase difensiva, subiscono il primo gol, complice una clamorosa autorete di Maxwell. Il PSG subisce il contraccolpo: al di là di qualche numero di Lavezzi,  i parigini non si rendono mai realmente pericolosi. Occorre arrivare intorno alla mezz'ora della prima frazione per vedere la squadra di Ancelotti vicino al gol, ma Ibra, prima, e Alex, poi, non riescano a trafiggere la porta avversaria. Il  Lorient, comunque sempre molto pericoloso nelle ripartenze anche nel periodo di leggero dominio avversario (annullato un gol a Traorè), trova il gol del raddoppio in chiusura di tempo grazie ad Aliadiere, bravissimo a seminare il panico nella fragile difesa avversaria, dove Sakho (ieri oggettivamente un disastro) e Alex fanno la figura delle belle statuine. Un gol veramente bello quello realizzato  dall'ex Gunners,  atteso quest'anno all'ennesima stagione del riscatto.

RISCOSSA PARIGINA-Nella ripresa il PSG parte subito fortissimo, ma Lavezzi, Alex (colpo di testa che  lambisce la traversa) e Ibra ( clamoroso palo) non riescono a trovare la via del gol per un non nulla.
Dopo quasi un quarto d'ora dalla ripresa delle ostilità, Ancelotti rivoluziona la squadra: fuori Verratti ( bella partita del pescarese, applaudito dai propri tifosi) e Bodmer ( gara assolutamente deludente), dentro Matuidi e Nenè. Varia anche il modulo: dal 4-3-2-1, si passa al 4-2-3-1, anche se Nenè, in teoria deputato ad agire alle spalle di Ibra,  si posiziona qualche metro davanti alla cerniera formata da Matuidi e Chantomè, con licenza di svariare su tutto il fronte offensivo. Il brasiliano si rivela la mossa giusta: con i suoi assist e lanci lunghi crea scompiglio nella linea a quattro ospite, che -com'era prevedibile- inizia a soffrire la fisicità di Ibra.  E il primo gol riassume alla perfezione quanto appena scritto: Nenè lancia in profondità verso lo svedese, che sfrutta appieno il suo prorompente fisico, stoppa la palla in mezzo a due difensori avversari e con un tocco sporco batte l'incolpevole Audard. La squadra di casa insiste, tiene sotto pressione gli avversari e trova un gol con Chantomè, ma l'arbitro, grazie alla giusta segnalazione dell'assistente, annulla per fuorigioco. Quando le nubi sulla testa di Ancelotti si fanno sempre più cupe, arriva, inaspettato, il gol del pareggio: Nenè lancia in profondità Matuidi ,che con perfetto tempismo si inserisce nella disattenta difesa ospite, ma viene travolto da Bourillon. Calcio di rigore per il PSG ed espulsione per il difensore bretone. Dal dischetto Ibra non tradisce, anche se Audard sfiora il pallone.

MOLTO LAVORO PER CARLO-  Non è certamente questo il PSG che scenderà in campo nel prossimo futuro. Oggi, a dire il vero, erano parecchie le assenze: Pastore, Thiago Motta, Thiago Silva e Sissoko, sono giocatori importanti, anche se la squadra messa in campo non era certo scarsa. Al PSG è mancata grinta in mezzo al campo, dove Verrratti è stato poco assistito dagli interni Bodmer ( prova veramente scarsa) e Chantomè. Forse, ma è sempre facile parlare col senno di poi,  Matuidi schierato titolare dall'inzio al posto di Bodmer, sarebbe stato più utile per l'equilibrio dell'intera squadra. Davanti ha deluso Menez, mentre Lavezzi si  è fatto apprezzare per alcune giocate individuali. Ibra bene, ma per rendere al meglio ha bisogno del solito schema: palla lunga e poi ci penso io. Mentre vedevo la partita mi son posto una domanda: ma dove giocherà Pastore? Al posto di Menez nel 4-3-2-1 (ovvero il tanto amato - dal tecnico reggiano- albero di natale), oppure in un ipotetico 4-2-3-1 nel ruolo che ieri sera ha svolto magistralmente Nenè? Inoltre a questo PSG, sicuramente attrezzato per vincere la Ligue 1, mancano ancora un buon terzino destro ( Maicon?) e un bell'interditore per poter essere competitivo anche in Europa.
Nel Lorient ha disputato  un grande primo tempo il difensore centrale, Ecuelè Mangà, che nella ripresa non è potuto entrare in campo per un risentimento muscolare; la sua assenza ha pesato non poco negli equilibri difensivi dei bretoni. Molto bene, come già scritto in precedenza, Aladierè, discrete anche le prove fornite da  Monnet-Paquet e Traorè.

PAGELLE:
PSG: Douchez 7, Jallet 5, Sakho 4,5, Alex 5, Maxwell 5, Bodmer 4,5 (Nenè 7,5), Verratti 6,5 (Matuidi 6,5), Chantomè 5,5, Menez 5, Lavezzi 6 (Gameiro 5,5), Ibrahimovic 7  All.Ancelotti 5,5

LORIENT: Audard 7, Kone 5,5, Ecuelè-Mangà 7 (Coutadeur 5), Bourillon 5,5, Maraque 6,5, Romao 6, Mvuemba 6,5, Jouffre 6, Monnet-Paquet 7 (Baca s.v.), Traorè 6,5, Aliadierè 7  All. Gourcuff 6,5


EREDIVISIE PRIMA GIORNATA: RKC-PSV 3-2

Rodney Sneijder esulta: doppietta e successo per il suo RKC
RKC-PSV 3-2-  Chi l'avrebbe mai detto? Eppure l'RKC, contro ogni pronostico, regala la prima grande sorpresa dell'Eredivisie targata 2012/2013, infliggendo un pesante 3-2 ai Boeren. Ed è incredibile l'involuzione mostrata dal PSV, che soli sette giorni fa, nella supercoppa olandese,  trionfava all'Amsterdam Arena contro gli eterni rivali dell'Ajax.

PRIMO TEMPO-L'avvio di partita è comunque favorevole alla squadra di Advocaat, che dopo solo otto minuti trova il vantaggio grazie a un gol di Lens, bravo ad approfittare di una clamorosa incomprensione fra Dast e Brost. L'RKC, però, non si dà per vinto: reagisce, fallisce una buona opportunità con Chevalier e trova il gol del pareggio grazie ad un'azione travolgente sulla fascia sinistra di Jozefzoon (il migliore in campo), che crossa nel mezzo  trovando la deviazione sfortunata di Bouma. L'autorete del nazionale olandese è un brutto colpo per gli ospiti, che perdono le fila del gioco e lasciano spago al contropiede avversario. E sarà proprio una sublime ripartenza del solito Jozefzoon a dare il via al gol del raddoppio dei padroni di casa:  il numero sette locale crea il panico per vie centrali, supera un paio di avversari e, complice la deviazione di un difensore avversario, serve un assist per Rodney Sneijder ( fratello di Wesley, anch'egli scuola Ajax), che con un  preciso destro batte Tyton e porta in vantaggio i suoi.

SECONDO TEMPO-In avvio di ripresa la musica non cambia. Passano solo otto minuti e l'RKC trova il gol 3-1: Chavalier supera agevolmente un inguardabile Marcelo e serve un assist all'onnipresente Sneijder, che a tu per tu con Tyton segna la doppietta personale. Il PSV, o meglio Van Bommel, prova a portare la gara sui binari della rissa, ma l'RKC si dimostra una squadra dai nervi saldi. La gara si riapre a diciotto minuti dal termine grazie a Matavz, che con un colpo di testa realizza il gol del 3-2. Nel finale i Boeren costringono l'RKC sulla difensiva, ma, nonostante un gol giustamente annullato a Strootmann per posizione irregolare di Van Bommel,  il risultato non cambia: RKC batte PSV 3-2!

ANALISI-Cosa non ha funzionato nel PSV? Semplice, l'intera organizzazione della fase difensiva. E' altrettanto ovvio che giocando con quatto giocatori dalle caratteristiche molto offensive ( Lens, Wijnaldum,Mertens e Narsingh), l'attuale Van Bommel a fare da diga e un terzino come Willems (comunque positivo ieri), la squadra sia sempre esposta alle veloci ripartenze avversarie. Senza contare la prova ampiamente insufficiente di Marcelo ( ma dov'è la novità?) e di Bouma, poco protetti - a dire il vero- dalla mediana Boeren. Molto male anche Mertens, giustamente sostituito alla fine del primo tempo. Da valutare le condizioni di Wijnaldum, uscito per infortunio intorno alla mezz'ora del primo tempo.
Bene l'RKC, trascinato da un Jozefzoon particolarmente ispirato. Molto mobile si è dimostrato anche il neo-acquisto Chevalier, che però deve aggiustare la mira ( e non è un difetto da poco per una prima punta).  Da rivedere, comunque, la fase difensiva, specie nell'intesa fra la linea mediana  e quella difensiva, quest'ultima apparsa in chiara difficoltà.

PAGELLE:
RKC: Zoet 6, Martina 6, Drost 5, Guy Ramos 5, Van Peppen 6,5, Stans 5,5, Duits 6,5 (Bandjar s.v.), Braber 6, Sneijder 7 (Alakmak s.v.), Jozefzoon 7,5 (Van mosselveld s.v.), Chevalier 6,5. All. Koeman 7

PSV: Tyton 5,5, Hutchinson 5, Marcelo 4,5, Bouma 4,5, Willems 6, Van Bommel 5, Strootmann 6, Wijnaldum 6 (Matavz 6), Narsingh 5,5, Mertens 4,5( Depay 6), Lens 6. All.Advocaat 5

giovedì 2 agosto 2012

ZWEITE LIGA 2012/2013: PREVIEW STAGIONE - TERZA PARTE-

Debutto di fuoco per Schimdt sulla panchina del Padernborn


Si conclude oggi la presentazione della stagione 2012/2013 della seconda serie tedesca.
Un campionato, la Zweite, decisamente avvincente e sempre  ricco di sorprese, da seguire sul blog GERMANIA CALCIO e da commentare sul miglior forum italiano dedicato al calcio internazionale,WORLD FOOTBALL

ERZGEBIRGE AUE: Obiettivo salvezza. E nulla più. Dopo il miracoloso quinto posto della stagione 2010/2011, la scorsa annata è stata contraddistinta dalla parola "sofferenza" e da una salvezza ottenuta solo all'ultima giornata grazie al successo sul Bochum. In panchina ci sarà ancora Baumann, che nello scorso febbraio prese il posto di Rico Schmitt. In sede di calciomercato vanno registrati gli addii pesanti di Kempe (passato al Padernborn) e di Lachheb ( trasferitosi al Duisburg). In entrata sono ben poche le certezze: interessanti gli acquisti a parametro zero di Wiegel, ex Schalke messosi in luce nei tornei giovanili tedeschi, e Miatke, esterno di centrocampo protagonista, lo scorso anno, di un'ottima stagione in maglia Carl Zeiss Jena, dritte liga tedesca; avvolti dal mistero sono gli acquisti di Jakub Sylvestr, reduce da annate piuttosto deludenti nella Dinamo Zagabria, e di Gercaliu, terzino austriaco d'origine albanese proveniente dal campionato polacco. Anche nell'Aue, come in altri team delle Zweite Liga, si registra un cavallo di ritorno: riapproda nel calcio tedesco, dopo due annate poco entusiasmanti in Romania, Vlad  Munteanu, che nella stagione 06/07 fece benissimo nella massima serie con la maglia dell'Energie; dopo quella esperienza, però, solo stagioni fallimentari a Wolfsburg e Francoforte (sponda FSV)

PADERBORN: Rivoluzione. O, forse meglio, terremoto. Non esistono termini migliori per descrivere il calciomercato del Paderborn, che dopo un'annata vissuta da protagonista, con un quinto posto finale ad un solo punto dallo spareggio promozione, cambia letteralmente faccia. In panchina è arrivato il trentacinquenne Schmidt, alla prima esperienza da head-coach dopo aver allenato con ottimi risultati la squadra giovanile del Wolfsburg. Non avrà un compito semplice il giovane allenatore tedesco che dovrà plasmare una squadra completamente rinnovata. Troppe le cessioni di peso: Proschwitz, il miglior bomber della scorsa  Zweite al pari di Occean, è passato all'Hull per una cifra vicina ai 3,5 mln.; Kara, trequartista turco dotato di buona tecnica, è tornato in patria; i centrali difensivi Mohr e Gonther hanno seguito Schubert al St.Pauli; Brandy, la partenza meno dolorosa, è passato a parametro zero al Duisburg.
Non ci sono certezze fra i nuovi arrivati: Kempe arriva dall'Aue, ma non ha brillato nell'ultima stagione; Ziegler e Ornatelli sono reduci da una buona annata in Dritte Liga, ma non hanno mai calcato le scene della Zweite; in attacco Hofmann ( giovanili dello Schalke) e Poljanec ( diciannove reti lo scorso anno nella serie cadetta austriaca), non danno garanzie ed avranno l'ingrato compito di sostituire un mostro sacro come Proschwitz; a centrocampo in molti sperano nell'esplosione definitiva di Vrancic, uno dei migliori giocatori dell'ultima Regionalliga ( quarte serie tedesca), che in passato, però, non ha entusiasmato in Zweite. L'unico neo-acquisto che sembra poter dare un contributo significativo, è Feisthammel, centrale difensivo in forza nell'ultima stagione all'Alemannia.
Ci sarà da soffrire per portare a casa la salvezza, ma la conferma di alcuni uomini d'esperienza - dal rendimento certo e costante- come Kruse, Wemmer, Meha e capitan Krosche, lascia ben sperare.

FSV FRANCOFORTE: Anche in questa stagione, come da tradizione, l'FSV punterà alla salvezza. Quest'anno, però, sarà ancora più complicato raggiungere l'obiettivo, visto la partenza di Cinaz e i rientri alle "case madri" di Micanski e Chrisantus. Importanti le conferme di Stark, Gledson e Yelen, ma il mercato in entrata lascia parecchi dubbi: gli attaccanti Kapllani e Verhoek danno ben poche certezze, anche se il secondo, reduce da annate fallimentari in Ligue1 e Eredivisie, disputò alcune buone stagioni nella serie cadetta olandese; il centrocampista Bambara è un onesto mediano che ben conosce la categoria, ma Cinaz, francamente, era ben altra pasta.
Urgono rinforzi in attacco e in difesa, mentre il centrocampo, nonostante la pesante partenza di Cinaz, sembra il reparto meglio attrezzato. Una delle rose peggiori dell'intero campionato: sarà estremamente difficile salvarsi.

SANDHAUSEN:  Matricola della Zweite, il SV Sandhausen si presenta  forte del campionato vinto lo scorso anno in Dritte. Alla rosa che ha ottenuto la promozione, sono stati aggiunti pochi elementi di sicuro affidamento per una Zweite da battaglia: giocatori come Achenbach e Morena, sono una garanzia in questa categoria, mentre sarà interessante vedere  come si comporterà Tuting, mediano classe 86', particolarmente positivo lo scorso anno nelle fila del Chemintzer, terza serie tedesca. Perplessità, invece, suscita l'acquisto di Adler che, nelle intenzioni di Gerd Dais, dovrebbe affiancare in attacco capitan Loning.
Ed è proprio l'attacco il vero tallone d'Achille , reparto che va assolutamente puntellato da qui al termine del calciomercato.
Sarà dura salvarsi, ma la rosa sembra attrezzata - eccezion fatta per il reparto offensivo-  per poter dare battaglia fino all'ultima giornata. Al sottoscritto questa squadra non dispiace  affatto, anche se  il quart'ultimo posto equivarrebbe alla conquista di un Meisterschale.

AALEN: Si fa sul serio nel Baden-Wurttemberg . Guadagnata la Zweite Liga, la squadra allenata ( ma per quanto ancora?) da Hasenhuttl ha impostato un mercato decisamente aggressivo, con la conferma in toto del team che ha guadagnato la promozione, a cui si sono aggiunti giocatori d'assoluto interesse per la cadetteria, come Zimmermann, Klauss e Barth. Grande curiosità anche per Kampl (ex Osnabruck) e Rechwein ( ex Rot-Weiss Erfurt), che nella passata stagione si sono messi in evidenza nella Dritte Liga.
La dirigenza punta ad una salvezza tranquilla, ma essendo comunque una neopromossa, bisogna sempre restare con i piedi per terra.

JAHN REGENSBURG: Dopo otto anni d'assenza la squadra bavarese torna nella serie cadetta. La rosa a disposizione di Oscar Corrochano appare, però, decisamente debole, e in sede di calciomercato è stata resa ancora più fragile della cessione di giocatori molto importanti, come Tobias Schweinsteiger ( fratello del più noto Bastian), Philp,Klauss e Alibaz. In entrata non si registrano acquisti eclatanti, basti pensare che la ciliegina del mercato è rappresentata dal congolose Franky Sembolo, nell'ultimo anno in forza al Wilhelmshaven ( Regionalliga  Nord, quarta serie tedesa), dove si è contraddistinto per aver realizzato la bellezza di 17 reti, anche se in passato ha fallito più volte in Zweite e, addirittura, in Dritte.
La salvezza sarebbe davvero un miracolo. Forse ancora più grande di quello greco all'europeo del 2004...

mercoledì 1 agosto 2012

ZWEITE LIGA 2012/2013: PREVIEW STAGIONE - SECONDA PARTE-

Sanogo torna in Germania: vestirà la maglia dell'Energie
Prosegue lo speciale "Zweite Liga 2012//2013", in collaborazione con il blog GERMANIA CALCIO. Oggi andremo ad analizzare alcune nobili squadre della seconda serie tedesca, come il Bochum, la Dynamo Dresda e l'Eintracht Braunschweig. Domani presenteremo l'ultima parte dello speciale "Zweite Liga 2012/2013", mentre venerdì inizierà il campionato.Un torneo che si preannuncia decisamente avvincente, da seguire  sul blog GERMANIA CALCIO  e da commentare sul miglior forum italiano dedicato al calcio internazionale, WORLD FOOTBALL


DUISBURG: Dopo la scintillante campagna acquisti dello scorso anno, la società ha pensato di apportare solo poche modifiche alla rosa. Le ambizioni "promozione"  hanno lasciato spazio a quelle più miti di questa stagione: la società bianco-blu punta ad un campionato da "tabellone di sinistra", ovvero correre pochi rischi, con l'ambizione di diventare la mina vagante del torneo. Le variazioni in rosa sono state minime: in attacco è partito Jula (in prestito all'Anorthosis, squadra cipriota) che, dopo alcune esaltanti stagioni in maglia Duisburg, ha completamente fallito nell'ultima stagione, denotando evidenti limiti fisici dovuti al tempo che inesorabilmente passa; in difesa, invece, non ci sarà più Bruno Soares, colonna difensiva delle Zebras nelle ultime stagioni, passato a parametro zero al Fortuna Dusseldorf. Addio anche al portiere Fromlowitz, passato alla Dynamo Dresda dopo un'annata particolarmente deludente.
 In entrata si registrano gli arrivi di Jovanovic dal Fortuna, Brandy del Padernborn e Lachheb dall'Aue, tre giocatori di buon livello per la Zweite che però sono reduci da un'annata un po' sottotono, anche se il primo è stato determinante nel finale di stagione del Fortuna.
Dopo la faticosa salvezza dello scorso anno, ottenuta nonostante gli ambiziosi propositi di inizio stagione, quest'anno le Zebras puntano ad essere la mina vagante del torneo. La rosa è di buon livello, ma ci sono almeno sei/sette squadre superiori.

BOCHUM: Dopo aver sfiorato la promozione in Bundes nella stagione 10/11 (spareggio perso contro il Gladbach), lo scorso anno il Bochum ha disputato un campionato mediocre, concluso con solo quattro punti di vantaggio dalla terz'ultima classificata. Quest'anno la squadra è stato modificata radicalmente. Partiti alcuni uomini di spicco come Inui ( ceduto all'Eintracht per 1,2 mln.), Vogt ( passato all'Augusta per 0,6 mln.), Azaouagh ( parametro zero al Kaiserslatuern) e Kopplin ( parametro zero all'Union Berlin), la società ha deciso di puntare su un mix di calciatori giovani ed esperti: dall'Amburgo sono arrivati a parametro zero i giovanissimi Bertram e Brugmann ( terzino destro reduce da un'annata molto convincente in Regionalliga), mentre a far da chioccia ai più giovani ci penseranno i neo-acquisti Rothenbach (molta panchina negli ultimi due anni al St.Pauli) e Iashvili, quest'ultimo reduce da una buona annata a livello personale nonostante le trentaquattro primavere e  la retrocessione in Dritte del KSC. Gli acquisti migliori, però, potrebbero risultare Dedic e Rzatkowski, ovvero due giocatori rientrati per fine prestito: il primo è stato fra i protagonisti dell'ottima annata della neo-promossa Dynamo Dresda, dove ha realizzato la bellezza  di tredici reti; il secondo, si è contraddistinto in Dritte nell'Arminia Bielefild, risultando estremamente decisivo per la salvezza della propria squadra.
Il Bochum è per definizione una "grande" di questa categoria, ma la concorrenza quest'anno sembra davvero feroce. La rosa sembra ben attrezzata per evitare i patemi della scorsa stagione, anche se manca ancora qualcosa in difesa. A mio avviso resta l'outsider numero uno, anche se in Germania questa squadra - allo stato attuale- non gode di molta considerazione.

UNION BERLIN: Sarà ancora Uwe Neuhaus a guidare l'Union. E già questa è una gran bella certezza per i tifosi degli Eisernen, che quest'anno, dopo solo un anno d'assenza, potranno rivivere il brivido del derby contro l'Hertha. Sono stati pochi i movimenti in sede  di calciomercato, anche se la cessione di Chinedu Edu al Mainz per 1,5 mln. priva l'Union del suo giocatore migliore. In entrata, buono l'acquisto a parametro zero di Knopplin e il riscatto di Terodde, mentre destano curiosità gli arrivi di Nemec, reduce da annate molto negative nell'Ingolstadt, e di Schonheim, giocatore che arriva in prestito dal Mainz.
Si punta quindi sulla continuità. E diversamente non poteva essere, vista l'ottima stagione appena conclusa. Importanti le conferme di Silvio e Quiring, mentre sulla trequarti agirà ancora la bandiera Mattuschka, capitano e leader dei berlinesi. L'obiettivo di un campionato tranquillo può essere agevolmente centrato, ma la concorrenza rispetto alla scorsa stagione è aumentata. Meglio restare umili, come professa sempre  il buon Neuhaus.

ENERGIE COTTBUS: Dal mercato dell'Energie emerge un chiaro aspetto: ai propri dirigenti piace giocare d'azzardo. Ceduta la stellina Bittencourt al BvB per una cifra di poco superiore ai tre milioni e perso definitivamente Rangelov, in casa Energie sono arrivati Sanago, Brinkmann, Glasner, Rippert e Farina. Ma andiamo con ordine. Sanago è un giocatore che, all'apice della sua carriera, vestì con fortune alterne le maglie di Amburgo, Werder e Saint-Etiennè, oltre che quella della selezione della Costa d'Avorio. E' da due anni che a livello professionistico non segna un gol e da almeno quattro gioca sotto i suoi standard: il rischio che si riveli un'operazione bufala è decisamente alto, ma questa scommessa intriga e non poco. Glasner è un attaccante tedesco di ventotto anni, che finora ha mostrato di essere prolifico solo in Dritte, dove anche lo scorso anno, con la maglia del Wacker Burghausen, ha realizzato la bellezza di tredici reti. Brinkmann è un centrocampista che conosce molto bene la categorie, anche se le ultime annate all'Ausburg sono state decisamente sottotono.
I francesi Rippert e Farina, invece, sono dei veri e propri oggetti misteriosi. Entrambi provengono dall'Evian, dove hanno passato molto tempo in panchina o, addirittura, in tribuna.
L'obiettivo primario, alla luce delle enormi difficoltà incontrate nell'ultima stagione, sarà la salvezza, anche se per raggiungere il traguardo servirà maggiore tranquillità a livello societario e una dosa di fortuna maggiore, considerati gli innumerevoli infortuni occorsi nell'ultima stagione. La rosa è comunque di buon livello, viste  le conferme di Kruska, Brzenska, Hunemeier, Adlung e Fenin, nella speranza che quest'ultimo abbia risolto definitivamente i propri problemi personali.

EINTRACHT BRAUNSCHWEIG: Anche per  i Lowen mercato al risparmio, con pochi movimenti - per di più esclusivamente a parametro zero- sul fronte acquisti e cessioni. In uscita da registrare la partenza di Zimmermann, giocatore un po' discontinuo ma dotato di buona tecnica, passato al neo-promosso Aalen, mentre in entrata si registrano gli accquisti di Kluft, molto positivo lo scorso anno nel Prussen Munster, e di Kratz, mediano in forza all'Alemannia nelle ultime stagioni.
La squadra è praticamente identica a quella altalenante della scorsa stagione, capace di partire a mille in avvio e di finire, invece, con una lunga striscia di pareggi e sconfitte. L'obiettivo deve essere la salvezza, da centrare possibilmente con anticipo. Come sempre sarà determinante l'Eintracht-Stadion, terreno di difficile conquista per chiunque.

DYNAMO DRESDA: Si riparte dallo splendido girone di ritorno della scorsa stagione, che consentì ai giallo-neri di acciuffare la salvezza con largo anticipo. Pesante l'addio di Dedic, ma Rolf Loose, allenatore della Dynamo, potrà contare  -almeno momentaneamente- sull'apporto di Potè, attaccante del Benin assoluto protagonista della stagione passata. Importanti anche le conferme di Trojan e dei difensori Gueye e Bregeriè. In sede di calciomercato, da rimarcare gli acquisti - entrambi dalla Ligue2 - di Ouali e Losilla, calciatori che hanno disputato un'ottima stagione nella serie cadetta francese.
Nonostante manchi ancora qualche tassello, specie in attacco,  questa squadra può arrivare ad una salvezza tranquilla, con il chiaro obiettivo di terminare nella parte sinistra della classifica.