sabato 22 dicembre 2012

LIGA, 17.A GIORNATA: MALAGA-REAL MADRID 3-2

Mourinho incita i suoi. Alle sue spalle il panchinaro Casillas!

Storico successo del  Malaga, che per la prima volta nella sua storia batte il Real. Le boquerones, infatti, non erano mai riuscite nell’impresa di battere le merengues: né in casa, né in trasferta; né in campionato, né in coppa del Rey.  Una squadra, quella andalusa, guidata da una dirigenza di finti sceicchi (rivelatesi in realtà dei beduini) e condotta in panchina da un allenatore chiamato Pellegrini.  Ma questo Malaga non fa certo ridere gli avversari, come ben sanno anche dalle parti di Milanello. E il suo allenatore, con quel cognome dall’appeal praticamente inesistente, oggi si è preso la rivincita più grande della sua carriera: battere il Real, squadra che lo scaricò senza indugi per far posto al maestro di Setubal, fresco trionfatore (all’epoca) della coppa delle grandi orecchie.

mercoledì 12 dicembre 2012

Mondiale per club, Corinthians-Al Ahly 1-0: Il Timão vince ma non convince


Dieci giorni di riposo per preparare un grande evento, sono forse troppi? Per dare una risposta definitiva a questo quesito bisognerà attendere domenica, ma il Corinthians visto in campo oggi al Toyota Stadium ha destato molte perplessità. La squadra brasiliana, già da un mese con la testa completamente rivolta verso questo evento, ha giocato con troppo sufficienza, forse sicura di poter guadagnare la finalissima con irrisoria facilità. La partita, invece, ha riservato qualche insidia di troppo alla svogliata squadra brasiliana, che nella ripresa ha sofferto il ritmo e il pressing asfissiante  degli egiziani, che escono dal match con il rammarico di essersela giocata alla pari sono nel secondo tempo. Con un atteggiamento diverso da parte degli africani, oggi, forse, si parlerebbe di un altro miracolo in stile Mazembe, squadra congolese che, due stagioni or sono,  riuscì a guadagnare la finale ai danni dei brasiliani dell’Internacional.

martedì 11 dicembre 2012

WEEKEND INTERNAZIONALE: MESSI RECORD, FALCAO BESTIALE, RUGGE IL LIONE E IL PSV VOLA

Radamel Falcao: ad oggi, la miglior prima punta a livello mondiale
LIGA: Messi. Fortissimamente Messi. Segnare 86 gol in dodici mesi è un'impresa da assoluto fenomeno, specie se molti di questi sono  delle autentiche opere d'arte, anche se la pulce ci ha talmente abituato bene, che alcune sue prodezze vengono ormai derubricate come gol "normali". Il precedente detentore del record, Gerd Muller, era noto per il suo letale opportunismo, la sua capacità di concretizzare ogni palla, anche sporca; insomma,una specie di Pippo Inzaghi d'altri tempi, anche se dotato di una tecnica migliore del piacentino.

PREMIER LEAGUE SEDICESIMA (16.A) GIORNATA: IL PUNTO

Van Persie esulta: è lui a decidere il derby di Manchester!
PREMIER LEAGUE: Vince lo United, ma l'altra sponda di Manchester ha dimostrato d'essere all'altezza dei rivali cittadini. Il City, almeno in questa occasione, si è dimostrato "più squadra" dello United, trascinato dalla classe di Rooney e bravo a sfruttare alcune incertezze dei citizens.  L'ingresso in campo di Tevez è stato fondamentale per ribaltare l'inerzia del match. L'argentino, infatti, è stato micidiale a giocare fra la linea mediana e difensiva dello United, creando grossi sconquassi con i suoi inserimenti.

venerdì 7 dicembre 2012

CHAMPIONS LEAGUE: PSG-PORTO 2-1


RENZACCIO PER TUTTOCALCIOESTERO.IT
In una serata di Champions che lasciava poco spazio al pathos, la sfida del Parco dei Principi era forse l’unica ad avere un vero significato. In palio, infatti, c’era il primo posto del girone, che significa maggior introiti economici e – in linea molto teorica – un avversario più abbordabile negli ottavi di finale. Squadre che si presentavano al confronto in una situazione ben differente: Porto con il vento in poppa,  reduce da cinque vittorie consecutive in SuperLiga e ancora imbattuto sia in Champions che in campionato;Paris Saint-Germain, invece, sconfitto tre volte nelle ultime cinque uscite in Ligue 1 e lontano ben cinque punti dalla testa della classifica, con Ancelotti sempre più a rischio esonero.

CHAMPIONS LEAGUE: BARCELLONA- BENFICA 0-0


RENZACCIO PER TUTTOCALCIOESTERO.IT
Sette volte regine d’Europa, quattordici volte protagoniste dell’atto finale e un prestigio che pochi altri club in Europa possono vantare. Barcellona-Benfica resta sempre una sfida storica del calcio europeo, ma gli ultimi vent’anni hanno creato un solco fra i due club che, difficilmente, verrà colmato nei prossimi decenni. Il Barça, approfittando della qualificazione già acquisita, schiera una formazione imbottita di seconde linee, mentre il Benfica scende in campo con la miglior formazione possibile. La trama del match è chiara sin dalle prime battute: blaugrana a ritmo lento, aguias pronte a ripartire.

sabato 1 dicembre 2012

AL DI LA' DEL MURO, NOVEMBRE: RUBRICA DEL RENZACCIO PER GLI AMICI DI CALCIO SLAVO.COM

LEWA  NE FA SEI-  Novembre non è stato un mese particolarmente felice per i giocatori dell'Est impegnati nel campionato tedesco. Non è quindi un'impresa ardua individuare a chi spetta la copertina di questo mese, specie se si è riusciti a segnare tre doppiette ( Champions esclusa). Ovviamente stiamo parlando di Robert Lewandowski, prolifica punta del Borussia Dortmund. Gli aggettivi per il polacco ormai si sprecano:  prototipo dell'attaccante moderno, spietato ed altruista, pronto per una grande squadra ( ndr: come se questo BvB non lo fosse) e chi ne ha più ne metta. Probabilmente Robert non ha ancora raggiunto la piena maturazione calcistica, ma  oggi, a ventiquattro anni, è già considerato fra i migliori attaccanti del panorama europeo e il costo del suo cartellino è lievitato fino a toccare i 30 milioni.

mercoledì 28 novembre 2012

WEEK-END INTERNAZIONALE: SI RIAPRE L'EREDIVISIE, LIGA CHIUSA?

Mourinho esce desolato dal Villamarin: inatteso k.o. per il suo Real
LIGA- Siviglia ancora indigesta per il Real. La squadra di Mou, dopo aver perso a metà settembre contro la squadra di Michel, esce sconfitta anche sul campo del Betis, al termine di un match che ha provocato una montagna di polemiche per un gol regolare non convalidato al Real. Nel campionato spagnolo, si sa, chi ha ambizioni di vertice non può permettersi nessun passo falso, visto il rendimento pazzesco del Barça. I catalani vincono agevolmente sul campo del Levante, grazie ad un secondo tempo magistrale dove Messi ha fatto ancora la parte del leone. A reggere il ritmo dei catalani restano - per il momento - i colchoneros, capaci di rifilare un severo poker al Siviglia. La squadra di Simeone resiste incredibilmente a soli tre punti dai blaugrana, con un ruolino di marcia spaventoso: undici vittorie, un pareggio ed una sola sconfitta ( sul campo del Valencia). E sabato, nel derby contro il Real, Falcao & C. sono chiamati ad  una vera e propria prova di maturità: in caso di vittoria nulla sarà vietato per i biancorossi. Barça, permettendo.

martedì 27 novembre 2012

PREMIER LEAGUE, TREDICESIMO TURNO: UNITED DI NUOVO CAPOLISTA, SI DORME A STAMFORD BRIDGE

Jordi Gomez, protagonista a sopresa del week-end inglese
Ennesimo ribaltone in vetta alla classifica. Lo United vince - per l'ennesima volta - in rimonta e approfitta del mezzo passo falso del City a Stamford Bridge. Gli uomini di Ferguson, nonostante un'incostanza di rendimento abbastanza allarmante, riescono sempre a ribaltare le situazioni sfavorevoli grazie all'infinita classe dei suoi giocatori, anche se sabato le marcature decisive sono arrivate da un difensore (Evans) e un centrocampista (Fletcher). Per il QPR, avversario di turno dei red devils,  una sconfitta attesa che però, complice la vittoria dei Saints sul malcapitato Newcastle ( a conferma che l'exploit dello scorso anno era una casualità, visto la guida tecnica dei magpies), rende ancora più complicato l'obiettivo salvezza, ora distante ben sette punti. Nulla, però, è ancora perso in casa-Hoops: il cambio di guida tecnica da Hughes (uno dei peggiori allenatori d'oltremanica) a Redknapp (uno dei migliori), porterà sicuramente dei benefici. A gennaio, inoltre, la dirigenza potrebbe intervenire sul mercato, dando priorità assoluta al reparto avanzato.

martedì 20 novembre 2012

SUPERSCOMMESSE.IT, IL PRIMO COMPARATORE DI QUOTE ITALIANO PER LE SCOMMESSE SPORTIVE, INTERVISTA IL RENZACCIO


Roma - Prosegue il viaggio di Superscommesse nella rete alla ricerca delle realtà più interessanti.
Oggi abbiamo il piacere di ospitare per "Dietro Le Quinte con...", la nostra rubrica dedicata a chi lavora nel mondo delle scommesse, del gaming online e dell'informazione sportiva in generale Renzo, di Il Renzaccio - Blog del Calcio Internazionale.


Buongiorno, come e quando nasce Il Renzaccio – blog di calcio internazionale?    
Il Renzaccio nasce dalla passione sconfinata per il calcio, con una predilezione particolare per quello estero; inoltre, da una “costola” del Renzaccio, è nato un blog completamente dedicato al calcio tedesco, da sempre il campionato che seguo con maggiore passione .
Purtroppo, a causa degli impegni lavorativi, non sempre riesco ad aggiornare puntualmente i blog: per ovviare, ho da poco aperto anche una pagina Facebook del Renzaccio, ricca di aggiornamenti video e analisi dei maggiori campionati stranieri. I social, è cosa risaputa,  hanno un impatto molto più immediato del blog, ed inoltre consentono di interagire con altri appassionati. Ma il primo amore resta il blog e, tempi permettendo, appena posso lo aggiorno volentieri.


Quali sono le fonti utilizzate per reperire le notizie? 
Internet consente l’accesso ad una moltitudine d’informazioni. Solitamente i siti che vado a curiosare con maggiore interesse sono quelli ufficiali delle varie leghe e federazioni, oltre alle principali testate sportive. Normalmente, però, cerco sempre notizie attinenti “al campo”: non sono un patito delle dichiarazioni ad effetto e delle infinite telenovelas pallonare. E poi, grazie alla nuove tecnologie,  c’è la possibilità di guardarsi una serie infinita di partite, che,  alla fin dei conti, sono la fonte principale dei pezzi del mio blog e dei post sulla mia pagina Facebook


Quali sono gli argomenti che possiamo trovare su Il Renzaccio?
 Sul Renzaccio ci sono prevalentemente articoli su partite di calcio, oltre ad alcuni pezzi di approfondimento sull’andamento dei principali campionati esteri. Su Germania Calcio, oltre allo spazio per la Bundes, trovano il giusto risalto anche le serie inferiori, con un occhio di riguardo alla dritte Liga ( terza serie) che, grazie alla presenza di alcune nobili decadute del calcio tedesco ( in primis l’Hansa e l’Arminia), non è mai stata affascinante come in questa stagione.


Qual è il campionato estero più affascinante?
Il cuore dice Bundes ma, oggettivamente, devo dire che la Premier è  a tutt’oggi  il campionato di maggior appeal.  La Bundesliga sta comunque facendo passi da gigante: come strutture non ha più nulla da invidiare alla Premier,  sotto il profilo del fair-play finanziario è addirittura avanti, ma resta un gradino sotto per quanto concerne la qualità tecnica media delle rose. Anche se i recenti exploit in Champions di Borussia  e Schalke, sono la testimonianza migliore dei passi in avanti fatti dalla squadre tedesche. Resta di grande fascino anche la Liga, dove militano i calciatori più forti al mondo: Messi, C.Ronaldo e Falcao, su tutti. Inoltre,  la qualità delle altre squadre  non è affatto male, come testimonia la recente finale di Europa League fra Atletico Madrid e Athletic Bilbao.  Personalmente. trovo molto interessanti anche l’Eredivisie e la SuperLiga portoghese, due campionati che fanno riferimento a scuole calcistiche d’elite del vecchio continente.


Le migliori formazioni della serie A, soffrono in Europa: dove ricercare le cause?
Principalmente nell’impoverimento economico, in atto da circa un decennio, dell’"azienda-calcio" dello stivale. Ma si è arrivati a questo grazie anche ad una politica cieca, fatta da stadi fatiscenti, plusvalenze truffaldine e club nostrani ingordi dei soldi dei diritti tv e null’altro. Ed ora, complice anche il difficile quadro economico del nostro paese, sarà dura risalire la china. Anzi, è molto probabile che nei prossimi anni verremo scavalcati da russi e francesi, senza dimenticare  i portoghesi che, nonostante dispongano di risorse economiche inferiori,  si stanno pericolosamente avvicinando nel ranking Uefa.


Quali sono i giocatori delle squadre europee che potremmo vedere presto in Italia?
I tempi sono cambiati. Ed ora per i nostri club è veramente difficile andare ad acquistare il famoso top-player. Difficilmente un calciatore affermato nei principali campionati europei ( premier, bundes e liga) approda nel nostro campionato. Se dovessi dare un consiglio,  punterei su Bony del Vitesse, ma sembra che molti club della Premier abbiano messo gli occhi sull’attaccante ivoriano. Restando in tema di Eredivisie, ci sono i lancieri Eriksen e De Jong, oppure la mezza punta del Twente, Tadic, ma dubito che possano approdare nel nostro paese. Nel Porto ci sono due colombiani favolosi come Jackson Martinez e James Rodriguez,  oltre ad un esterno molto tecnico come Varela, ma tutti hanno un costo del cartellino decisamente alto. Posso segnalare anche Caligiuri del Friburgo, ma non credo che in, caso di cessione, si sposti dalla Germania. Ci sono comunque molti giocatori che, visto l'attuale livello della serie A, potrebbero fare bene anche in Italia. Per gennaio, si parla molto di Llorente alla Juventus. Staremo a vedere…


Italiani all’estero: chi dei nostri connazionali sta facendo bene altrove?
Mi è piaciuto molto l’impatto che ha avuto Verrati nel PSG. Direi che è stato, in questo scorcio di stagione, il miglior italiano all’estero.


Vogliamo concludere l’intervista con un pronostico: chi vincerà lo Scudetto? Chi la Champions League? Chi l’Europa League? 
Nonostante la recente sconfitta, penso che la Juventus resti la favorita per la vittoria finale.
Il pronostico sulle coppe europee è davvero complicato, specie se fatto a novembre. Per la Champions mi butto e dico Real Madrid,  mentre per  l’Europa League è veramente impossibile ipotizzare un  pronostico, anche perché  non si conosco ancora i nomi delle otto retrocesse dalla Champions.

http://www.superscommesse.it/notizie/il_renzaccio_-_blog_del_calcio_internazionale-2422.html

lunedì 19 novembre 2012

WEEK-END INTERNAZIONALE: COSA E' SUCCESSO NEI PRINCIPALI CAMPIONATI EUROPEI

Il PSV di Advocaat ha intrapreso la strada  giusta: grazie a  otto vittorie consecutive, i Boeren volano in vetta

PREMIER LEAGUE: E il City sarebbe in crisi? Imbattuti dall'inizio del campionato, i Citizens demoliscono letteralmente l'Aston Villa e colgono la sesta vittoria nelle ultime sette partite di Premier. Non giocheranno un calcio spumeggiante, in Europa stanno fallendo miseramente, ma in patria gli uomini di Mancini restano i favoriti per il titolo. E  se le rivali avranno ancora delle uscite a vuoto, complice anche l'impegno di Champions, quest'anno al City of Manchester ( perdonatemi, ma io continuo a chiamarlo così) si rischia di festeggiare il titolo con meno patos rispetto alla stagione appena passata in archivio. Se  Tevez & C. sorridono, il merito va ascritto principalmente a Man Utd e Chelsea: i red devils cadono, a sorpresa, sul campo del Norwich, al termine di un match appassionante che, alla fine, ha premiato la caparbietà degli uomini di Hughton, giunti al quinto risultato utile consecutivo e capaci di sconfiggere un'altra big del calcio inglese dopo l'Arsenal; i blues perdono sul campo del WBA, autentica rivelazione di questa premier ( bravissimo Clarke, vero artefice del "miracolo-baggies) e mancano l'appuntamento con il successo per la quarta partita consecutiva. D'accordo l'imminente ( e decisivo) impegno di Champions contro la Juventus, ma i blues farebbero bene a non perdere troppo contatto con la vetta della Premier, attualmente distante quattro lunghezze. Vittorie importanti per il Liverpool ( netto 3-0 ai latics) e lo Swansea ( 2-1 a St. James Park), mentre il pimpante Everton di Moses perde inaspettatamente sul campo del Reading. Ennesima sconfitta per il QPR, uscito con le ossa rotte anche dallo scontro diretto fra ultime della classe contro i Saints: basterà quest'ennesima figuraccia a far saltare la panchina di Hughes? Chi vivrà, vedrà ( Rino Gaetano, docet). Il match più atteso, però, era quella dell'Emirates fra Arsenal e Tottenham, ovvero il North London Derby. La partita è stata avvincente, ed ha visto prevalere la squadra che, complice anche la  superiorità numerica per oltre settanta minuti, ha cercato con maggior insistenza la vittoria. A indirizzare le sorti del derby verso la sponda biancorossa, però, è stata l'espulsione di Adebayor, che prima realizza il gol del vantaggio ospite e poi, a causa di un'entrata assassina quanto inutile ai danni di Cazorla, lascia in dieci gli Spurs. E ora, come da italico vizio, tutti ad esaltare i gunners, che fino a sette giorni fa venivano considerati - ingiustamente - un pessimo collettivo, diretto da un altrettanto pessimo allenatore. Il business e la globalizzazione del "dio pallone", stanno facendo male al british-football. Ahimè..

LIGA: Altro miracolo Levante? La squadra di Valencia, trascinata da un rigenerato Oba Oba Martins ( quinto gol in otto partite), espugna La Coruna e, complice il mezzo passo falso del Malaga, vola al quarto posto. Dopo la sorprendente passata stagione, la squadra di Juan Ignacio si sta confermando anche in questa stagione: sarà ancora Europa? In vetta prosegue la sfida a distanza fra blaugrana e colchoneros: i catalani battono in scioltezza il Saragozza e restano in vetta alla classifica, mentre l'Atletico, nonostante il netto predominio territoriale, vince di misura (1-0) a Granada. Corre fortissimo il Real di Mou che, dopo uno stentato avvio di stagione, coglie la quinta vittoria consecutiva in Liga contro l'Athletic Bilbao. Sconfitta pesante (5-1) per gli uomini di Bielsa, che confermano d'essere la lontana parente della compagine ammirata la scorsa stagione.  Da evidenziare, in casa Real, la splendida prova di Benzema. Il posticipo domenicale offriva un succulento derby di Siviglia, ma la partita non ha avuto storia: gli uomini di Michel, trascinati da un ottimo Reyes, hanno rifilato un 5-1 che non ammette repliche e che, a onor del vero, poteva anche essere più rotondo. Perde ancora l'Espanyol, e la panchina di Pochettino trema sempre di più, mentre  il Getafe torna a sorridere - dopo due sconfitte consecutive - grazie alla vittoria interna sul Valladolid. 

LIGUE 1-  Et voilà: cambia tutto al vertice! Il PSG cade al Parco dei Principi contro un eroico Rennes, restato in dieci al 26° per l'espulsione dell'estremo difensore, Costil, e poi addirittura in nove per il rosso ( doppia ammonizione) rifilato a Makoun. In Francia, sempre in ottica di calcio globalizzato e d'italico vizio, si inizia a parlare di Ibra-dipendenza, ma questa squadra, suvvia, può tranquillamente vincere anche senza la sconfinata classe dello svedese. Per gli uomini di Ancelotti, terza gara consecutiva senza far bottino pieno e seconda sconfitta stagionale: nonostante la stima per Carletto, la stagione dei parigini in Ligue 1 è stata fin qui alquanto deludente. Menomale che c'è la Champions: d'altronde, è noto a tutti, Ancelotti preferisce la coppa, come titolava il libro autobiografico. Saranno dello stesso avviso anche gli sceicchi del Qatar se la squadra non dovesse andare oltre ai quarti? In vetta, nonostante una stagione che doveva essere di transizione, troviamo il Lione, che regola con un perentorio 3-0 il Reims ( quarta sconfitta nelle ultime cinque partite), mentre ad un solo punto di distanza c'è il Bordeaux, che vince (1-0) lo scontro diretto contro il Marsiglia. Sciupa una grande occasione il Saint-Etienne, che pareggia (2-2) sul campo dell'Evian, nonostante fosse passato in vantaggio di due gol; protagonista ancora Aubameyang, che non segna, ma fornisce due assist vincenti per la doppietta di Gradel. Da sottolineare anche le vittorie del Lorient, che interrompe la striscia positiva del Lille, e del Sochaux, che vince ad Ajaccio ed esce momentaneamente dalle sabbie mobili della zona caldissima di classifica. Resta un dato che, meglio di qualunque altro, fa capire l'equilibrio che regna in Ligue 1: le prime otto della classifica sono racchiuse in un fazzoletto di cinque punti. Prima o poi il PSG ingranerà la quinta ( ndr: anche se lo scrivo da troppo settimane e poi vengo puntualmente smentito), ma fino ad allora ci sarà da divertirsi.  

EREDIVISIE: Dopo tredici giornate, il PSV, issatosi in vetta al campionato lo scorso week-end, allunga e lancia un chiaro segnale a tutte le rivali: se qualcuno vorrà vincere l'Eredivisie 12/13, dovrà passare sul cadavere dei Boeren. La squadra di Advocaat, dopo il meritato k.o. di Utrecht, ha completamente cambiato spartito: otto vittorie consecutive, trentatré gol fatti e solo cinque subiti. Numeri spaventosi, che fanno della squadra di Eindhoven la chiara favorita per il titolo, nonostante - opinione personale - il Twente disponga di una rosa migliore. La squadra di McClaren, impegnata sul difficile campo di Utrecht, non va oltre il pari (1-1) e vede allontanarsi la vetta di tre punti. Al terzo posto troviamo il Vitesse dell'incontenibile Bony: l'ivoriano, grazie ad una doppietta d'autore, trascina i gialloneri alla vittoria (4-1) contro il NEC, nel Gelserde Derby. La squadra di Rutten, però, fatica non poco per tutto il primo tempo: a cambiare il volto del match, fino a quel momento fermo sul punteggio di 1-1, l'espulsione per doppia ammonizione comminata all'islandese Pallson. Nella ripresa, complice la superiorità numerica, i padroni di casa dilagano e ottengono il secondo successo casalingo. Vittoria in scioltezza per l'Ajax (2-0 al Zwolle), mentre il Feyenoord batte facilmente il fanalino di coda, Willem II, grazie ad una doppietta di Pellè: l'attaccante leccese, protagonista a sorpresa della squadra di Rotterdam, sale a quota otto in classifica cannonieri. Da sottolineare anche la vittoria dell'RKC, che espugna (2-0) il campo dell'Herenveen e ottiene il secondo successo consecutivo: per la  squadra di Erwin Koeman, il periodo buio è ormai alle spalle.

martedì 13 novembre 2012

WEEKEND INTERNAZIONALE: RIDONO UTD E PSV, RISORGE (?) LO SPORTING

Tripletta di un ritrovato Chicarito. E i red Devils, volano!



PREMIER LEAGUE-  Ormai lo sanno tutti: il Man Utd vince solo in rimonta. Dopo aver portato a casa la gara di Braga con tre gol negli ultimi dieci minuti, i red devils piegano un coriaceo Aston Villa nonostante il doppio svantaggio iniziale. Mattatore assoluto, il Chicarito Hernandez: entra nella ripresa al posto del fischiatissimo ex Ashley Young, segna una tripletta e consente allo Utd di cogliere il quinto successo consecutivo. Questo Man Utd, complice l'inserimento di Van Persie ( che procede come meglio non potrebbe), fa davvero paura: grande grinta, carattere d'acciaio e attaccanti dal potenziale straordinario. Restano, comunque, molti dubbi sulla solidità del reparto arretrato, dove l'assenza di Vidic continua a pesare in maniera significativa. Cambio di guardia al secondo posto, dove il City scavalca il Chelsea. Gli uomini di Mancini, al cospetto di un Tottenham spuntato e poco incisivo, colgono tre punti meritati, anche se la  qualità del gioco continua ad essere non eccelsa. Continua il momento poco felice del Chelsea, che manca l'appuntamento con i tre punti per la terza volta consecutiva. Gli uomini di Di Matteo si fanno bloccare a Stamford Bridge da un discreto Liverpool, ormai allergico alla "pareggite acuta". Conferme decisamente importanti arrivano dalle grandi sorprese di quest'avvio di stagione: l'Everton, trascinato dal solito Fellaini ( gol e assist contro il Fulham) vince in rimonta su un Sunderland sempre più in crisi, capace di cogliere un solo successo ( striminzito 1-0 interno sul Wigan) dall'inizio della stagione e alla terza sconfitta consecutiva; il WBA, quarto a pari merito con i Toffees, espugna il DW Stadium e si conferma come la maggior sorpresa di quest'avvio di Premier, grazie, soprattutto, alla sapiente guida del debuttante - da head coach, dopo una vita da secondo- Clarke. E l'Arsenal? I gunners si confermano squadra capace di qualsiasi impresa, sia in chiave positiva che negativa. Ora tutti criticano Wenger che, per non essendo esente da colpe, non può - a mio avviso - essere additato come principale responsabile della fin qui galoppante stagione dei londinesi: la politica dei  gunners, a differenza delle altri grandi del calcio inglese, prevede sempre cessioni eccellenti, lancio dei giovani e una sana politica di bilancio. E sugl'ultimi  due aspetti, consentitimi di dire che mi trovo pienamente d'accordo con la società biancorossa: i frutti, forse, verranno raccolti con l'avvento del fair-play finanziario. Ma ci sarà ancora Arsenè?

LIGA- Vincono tutte e tre le grandi del calcio spagnolo, con il Barcellona che, trascinato da Messi ( novità?), consolida il proprio primato. Bene anche i colchoneros, capaci di vincere anche senza i gol di Falcao ( questa sì che è novità), mentre l'altra sponda di Madrid fatica non poco ad espugnare il  Ciudad de Valencia : decide, a cinque minuti dal termine, una rete del giovane Alvaro Morata. Continuano a deludere, lontano dalle mura amiche, il Valencia e il Siviglia: gli andalusi, pur cogliendo il secondo punto esterno stagionale, non vanno oltre il pari sul campo del sorprendente Valladolid, mentre il Valencia cade a Bilbao al cospetto di un ritrovato Athletic ( seconda vittoria consecutiva per gli uomini di Bielsa). Destano molto stupore, invece, le sconfitte interne di Espanyol e Betis: la squadra catalana perde nettamente in casa (0-3) contro l'Osasuna, compagine all'ultimo posto della Liga, e vede sempre più in bilico la panchina di Pochettino, tecnico accostato  quest'estate  alla panchina della Sampdoria; il Betis, reduce  da un avvio di stagione decisamente positivo, cade in casa contro il Granada di Pozzo, dove va a segno il rumeno Torje. 

EREDIVISIE- E' stata la giornata del PSV. La squadra di Advocaat, complice la netta vittoria su un Herenveen francamente inconsistente, vola in vetta alla classifica e coglie il settimo successo consecutivo. La squadra di Eindhoven, impacciata e deludente in avvio di stagione, sembra aver ingranato la marcia giusta ( fin troppo scontato dire " ha ingranato la quinta" dopo aver rifilato cinque gol alla squadra di Van Basten) e, grazie al concomitante pareggio del Twente, trova la vetta solitaria dell'Eredivisie. Buone notizie arrivano anche delle eterne  rivali del calcio olandese. L'Ajax vince agevolmente a Zwolle e mette in mostra l'ennesimo giovane talento destinato ad un futuro radioso: Viktor Fischer, diciottenne danese già messosi in mostra nella passata Next Generation. Il Feyenoord, trascinato da un Pellè in stato di grazia ( doppietta per l'ex leccese), liquida agevolmente il Roda, che resta a sua volta invischiato nei bassifondi della classifica. Del big-match di giornata fra Vitesse e Twente, che ha consentito ai Boeren di passare in vetta alla classifica, si è parlato diffusamente in questo post. Per chiudere il capitolo Eredivisie, da rimarcare il netto - e inatteso almeno nelle proporzioni - poker dell'RKC ai danni dell'Utrecht: per la squadra di Erwin Koeman successo di vitale importanza che mancava da oltre due mesi, mente la squadra di Wouters torna a riassaporare il gusto amaro della sconfitta dopo quattro risultati utili consecutivi. Mi son dimenticato di commentare qualcosa? Ah, sì l'AZ. Ma la pochezza fin qui mostrata dalla squadra di Alkmaar non fa più notizia. Purtroppo...

LIGUE 1- Nove squadre nell'arco di quattro punti. Alla faccia di chi voleva un PSG "padre-padrone" sin da subito, il campionato francese sta fin qui stupendo per l'assoluto equilibrio. Chi, prima delle gare di domenica, avrebbe immaginato  un rallentamento - ulteriore in certi casi - delle tre squadre di vertice? Penso nessuno. E se il pareggio del PSG, che partiva comunque favorito a Montpellier,  poteva esser messo in preventivo, non si può dire altrettanto dei mezzi passi falsi di OM e OL: i marsigliesi non vanno oltre il pari interno contro il non irresistibile Nice e vedono sfumare la vittoria nelle battute finali; deludono anche  i detentori della coppa di Francia, che vengono bloccati sul campo del Sochaux. Son ben quattro le squadre ad approfittare del rallentamento al vertice: Saint-Etienne, Valenciennes, Bordeaux e Lille. Della quattro squadre poc'anzi citate, va sottolineato lo splendido stato di forma che vivono i verdi ( ancora a segno Aubameyang) e i mastini ( a segno l'ex Chelsea, Kalou), entrambe in serie positiva da diverse giornate ( sette per il Saint-Etienne, cinque per il Lille), mentre continua a stupire il campionato degli "ateniesi", corsari in terra corsa ed ora in ritardo di soli due punti dalla vetta. Torna a respirare l'Evian, che vince sul campo del glorioso Reims.  Prima o poi, la squadra di Ancelotti spiccherà il volo, ma fin qui ci stiamo divertendo parecchio: è ormai lontana la deprimente e scontata Ligue 1 dell'OL pigliatutto. 

SUPERLIGA- Rinascita o solo fuoco di paglia? E' questo l'interrogativo che si stanno ponendo i tifosi dello Sporting, felici per aver ritrovato i tre punti nella gara contro il Braga, ma assai preoccupati dalla traballante situazione finanziaria del club. Restando su aspetti meramente tecnico-tattici, la vittoria dei Biancoverdi sugli Arsenalistas è sicuramente da archiviare in chiave positiva,  ma il gioco espresso, e le occasioni concesse agli avversari, non fanno dormire sonni tranquilli  a mister Vercauteren. Il Braga perde, il Benfica e il Porto vincono. E il margine di vantaggio fra le due grandi del calcio lusitano e il "terzo incomodo", sale a sei punti. Non è stata comunque la solita goleada: il Porto vince meritatamente contro l'Academica ma con un solo gol di scarto, mentre il Benfica, pur meritando anch'esso il successo, ha rischiato di uscire con un solo punto dal campo del Rio Ave. Prosegue il magico momento del Paços Ferreira: i Castores, grazie alla vittoria sul campo del Gil Vicente ( terzo stop consecutivo), volano al quarto posto e mantengono l'imbattibilità esterna.

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domenica 11 novembre 2012

EREDIVISIE DODICESIMA (12.A) GIORNATA: VITESSE-TWENTE 0-0



Può una partita di Eredivisie, con in panchina due allenatori non propri avvezzi all'organizzazione della fase difensiva come Rutten e McClaren, risultare poco vivace, molto tattica e avara di emozioni? Prima del fischio d'inizio di Vitesse-Twente, big-match del week-end olandese,  nessuno avrebbe risposto in maniera affermativa, invece lo spettacolo andato in scena al GelreDome  coincide con quanto poc'anzi posto in forma interrogativa. Gara dominata fondamentalmente dalla paura: padroni di casa leggermente più propositivi ( soprattutto nel secondo tempo), ma impauriti di un possibile -8 in classifica in caso di sconfitta; ospiti, chiusi bene dietro ( molto strano per una squadra di McClaren) e pronti a ripartire in contropiede.

Partono bene i padroni di casa, che già all'ottavo si fanno vedere dalle parti di Mihaylov: bell'iniziativa sulla sinistra di Kakuta, che serve un delizioso assist nel mezzo per Bony, ma il colpo di tacco dell'ivoriano termina di poco a lato. All'undicesimo è il turno di Van Ginkel che, da un calcio d'angolo di Janssen, esegue un colpo di testa che si perde alto sopra la traversa. Il Vitesse mantiene il pallino del gioco  in mano, ma non riesce a scardinare l'organizzata compagine rossa, molto chiusa dietro, con gli esterni - in teoria alti - Cabral e Tadic molto bravi a rinculare e a dar man forte ai compagni di metà campo; di fatto McClaren gioca con un 4-5-1, con Tadic leggermente più avanzato per aiutare in fase di ripartenza Castagnois. Le emozioni latitano e, a parte una semi-occasione occorsa a Schilder, non si registrano emozioni importanti. Si va al riposo sul punteggio inchiodato sullo 0-0.

L'avvio di ripresa è ancora su ritmi blandi, con le due squadre che hanno paura ad affrontarsi a viso aperto. Dopo dieci minuti, però, il Vitesse capisce che è giunta l'ora di provare a portare a casa i tre punti, ma una bella triangolazione fra Van Ginkel e Bony viene sventata da una pronta uscita del portiere avversario. Altri cinque minuti ed è ancora la squadra di casa a rendersi pericolosa:  lungo rilancio delle difesa giallonera nella trequarti avversaria, Reis raccoglie il pallone, si inserisce in area e scocca un bel sinistro ad incrociare sul secondo palo, ma Mihaylov è bravissimo a deviare la conclusione. La pressione dei gialloneri è insistente e al 61°, da azione susseguente ad un calcio d'angolo calciato da Jenssen, la difesa del Twente si salva a fatica da un affannoso batti e ribatti nell'area piccola. Dopo venti minuti di dominio locale, la squadra di McClaren si rende pericolosa in due circostanze: al 68°, Tadic da un saggio della sua classe, supera un difensore avversario e lascia partire un bel tiro di sinistro dal limite dell'area, ma un difensore avversario si frappone e devia in corner; al 70°,  è l'onnipresente Tadic a scodellare un delizioso cross dalla sinistra per Janssen che, grazie al clamoroso errore di posizione di van der Heijden, salta indisturbato, senza trovare, però,  lo specchio della porta.
L'ultimo quarto d'ora vedrà i padroni di casa nuovamente padroni del campo, ma il risultato non cambierà. Finisce 0-0,  ma a sorridere è il PSV, che nel pomeriggio rifila un secco 5-1 all'Herenveen di Van Basten e vola solitario in vetta alla classifica. Come dice il detto? Fra i due litiganti, il terzo gode....

PAGELLE
VITESSE: Velthuizen 6, Kalas 6, Kashia 6,5, van der Heijden 5,5, van Aanholt 6; Van Ginkel 7, Janssen 6,5; Ibarra 5,5, Bony 7, Kakuta 6,5; Reis 6,5  Sub.: Havenaar 6   All. Rutten 6,5

TWENTE: Myhailov 7, Rosales 6, Douglas 6, Bengtsson 6,5, Braafheid 5,5; Brama 5,5, Janssen 6, Schilder 5;  Tadic 6,5, Castaignos 5,5, Cabral 5  Sub: Bulykin s.v., Landzaat s.v.  All. McClaren 5,5

mercoledì 7 novembre 2012

REAL MADRID- BORUSSIA DORTMUND 2-2: EMOZIONI A GO-GO....TZE AL BERNABEU


Spettacolo doveva essere, spettacolo è stato. Non tradisce le attese della vigilia la super-sfida del Bernabeu, onorata al meglio da due squadre che, complice il pareggio interno del Mancio-City contro l’Ajax, dovremmo rivedere protagoniste anche negli ottavi di finale.
Dopo un occasione occorsa al Real Madrid in avvio di partita con Higuain, ben anticipato nella circostanza da Weidenfeller, il Borussia Dortmund prende il sopravvento e  il comando del match. Gli uomini diKlopp mettono in chiara difficoltà le merengues, schierate con un 4-2-3-1 che non prevede in mediana un solo interditore puro. Di questa situazione ne approfittano i talentuosi avanti gialloneri, con Reus, Gotze e Lewandowski decisamente sugli scudi. Il Borussia, dopo esser stato vicinissimo al gol in un paio di circostanze (una clamorosa con Schmelzer che impegna severamente Casillas), trova il gol del vantaggio al 28° : palla lunga dalla trequarti a cercare la testa di Lewandowski, il polacco spizza bene di testa sulla sua destra e trova l’accorrente Reus, che brucia sulla scatto Arbeloa e batte un non irreprensibile Casillas.  Schwarzgelben in vantaggio, ma le merengues, quasi per incanto,  ritrovano grinta e concentrazione. Passano solo cinque minuti dal gol ospite e il Real giunge al pari: Ozil scodella uno splendido assist in mezzo all’area di rigore e trova la testa di Pepe, che con un perentorio stacco “in terzo tempo” anticipa Schmelzer e sigla il gol del pareggio. La gara entra nel vivo e i difensori, spesso costretti a difficili uno  contro uno con i talentuosi attaccanti avversari, devono sudare le proverbiali sette camicie.  Nel finale del primo tempo cambia ancora il risultato del match: ennesima spizzata di testa dell’onnipresente Lewandowski ( prototipo perfetto dell’attaccante moderno), la palla giunge a Grosskreutz che serve uno splendido pallone nel mezzo per Gotze,  il folletto giallonero dà sfoggio dalla sua infinita classe, controlla il pallone divinamente e batte con un tocco sotto Casillas in uscita. Si va al riposo, quindi, con i gialloneri  meritatamente in vantaggio.
Nella ripresa Mou opta subito per due cambi: fuori l’impalpabile Higuain ( limitato da qualche acciacco muscolare) e l’inconsistente Modric, dento Essien e Callejon. E’ tutto un altro Real in avvio di ripresa. Callejon da imprevedibilità e velocità all’attacco madridista, scambiandosi sovente la posizione con Cristiano Ronaldo. Ed è proprio il giovane numero ventuno spagnolo a regalare le prime emozioni del secondo tempo, ma un gol annullato dal guardalinee, prima, e un tiro di poco  a lato, poi, non gli consentono di entrare nel tabellino dei marcatori. Molto buono anche l’impatto di Essien sulla partita. L’ex blues da dinamicità e – soprattutto – interdizione alla mediana merengues, garantendo maggior protezione alla propria difesa, andando a pressare, spesso con successo, i talentuosi trequartisti del BvB. Dopo dieci di minuti di fuoco, il Real abbassa i ritmi e, seppur in controllo del match,  crea solo due occasioni degne di nota con Callejon e Cristiano Ronaldo, ma Weidenfeller è bravo in entrambe le circostanze. Sembra una serata magica quella del portiere tedesco, spesso protagonista di prove poco convincenti. Il numero uno di Klopp, però, conferma tutte le sue lacune tecniche in occasione del gol del pareggio merenguesMesut Ozil, autore di una gara patetica, calcia molto bene una punizione dal limite e trova il gol del pareggio, ma Weidenfeller, nonostante la potenza del tiro fosse tutt’altro che irresistibile, battezza – erroneamente – la palla fuori e si rende protagonista, suo malgrado, del pareggio dei padroni di casa. Nei minuti di recupero, gli Schwarzgelben, autori di un secondo tempo abbastanza – forse troppo – remissivo, si rendono pericolosi con un’incursione di Schmelzer, ma Essien si rende protagonista di un intervento decisivo e mette il pallone in calcio d’angolo. Alla fine è 2-2 e i giochi restano apertissimi per il primo posto, mentre il pareggio fra City e Ajax spalanca le porte degli ottavi per entrambe. E, da neutrali, non si può che esserne felici: queste squadre daranno ancora spettacolo in questa Champions.
IL RENZACCIO, PER WWW.TUTTOCALCIOESTERO.IT

lunedì 5 novembre 2012

WEEK-END INTERNAZIONALE: COSA E' SUCCESSO NEI PRINCIPALI CAMPIONATI ESTERI.

La mossa di Kung-Fu di Ibra mette k.o. il PSG: parigini in dieci e prima sconfitta stagionale

PREMIER LEAGUE- Nella preview si era scritto che l'incrocio fra Van Persie e Arsenal sarebbe stato il tema più interessante di questo weeke-end. L'olandese, alla prima volta da ex contro i Gunners, ha impiegato solo tre minuti per far piangere i suoi ex tifosi, orfani della classe e della capacità realizzativa del capocannoniere della Premier. Ha vinto meritatamente lo United, che nel primo tempo ha dominato nettamente la gara e nella ripresa, una volta pervenuto al raddoppio con Evra, ha controllato la gara agevolmente, subendo il gol di Cazorla solo nelle battute finali. Ma le notizie positive,  per Sir Alex, non si sono limitate al successo sull'Arsenal. Lo stop del Chelsea sul campo dello Swansea, giunto al termine di una gara dominata dai blues, e il pareggio del City ad Upton Park, con "ballotellata" annessa, consentono ai red devils di volare in vetta alla classifica con un punto di vantaggio sui blues e due sui citizens. Continuano a ballare le panchine di Rodgers e Hughes. Il Liverpool ottiene un punto nella sfida interna contro il Newcastle, ma sfiora il gol-vittoria nei minuti di recupero con Suarez che, complice un disattento Krul, colpisce la traversa nel tentativo di servire un assist per Shelvey. Se non si ride ad Anfield, nonostante la squadra non perda in Premier da cinque giornate, a Loftus Road si piange. A dirotto. Sfortunato il QPR nel match contro il Reading, ma la qualità tecnica della squadra londinese impone a chi l'allena ( o perlomeno così dovrebbe fare) di mostrare ben altro spettacolo. Sembra chiaro, quindi, che la panchina del QPR debba essere affidata ad un nuovo manager, alla faccia di chi, lo scorso anno, vedeva nel vecchio Warnock il problema principale degli Hoops. Il risultato più clamoroso della giornata, però, arriva da White Hart Line, dove il  Wigan di Martinez batte il Tottenham di Villas Boas: piccola rivincita per il tecnico spagnolo, accostato quest'estate a più riprese alla panchina degli Spurs. Restando in tema di squadre in lotta per non retrocedere, da rimarcare la vittoria dei canaries sullo Stoke: per la squadra di Hughton, terza gara consecutiva senza sconfitte e posizione di classifica decisamente più tranquilla. A Craven Cottage finisce 2-2 la sfida fra Fulham e Everton, ovvero le due migliori outsider fin qui viste in Premier. Strepitoso Fellaini nell'Everton, così come è stata positiva la prova di  Ruiz nei cottagers ( il costaricano, lo sanno anche i muri, è un mio pallino).

LIGA- L'Atletico Madrid fallisce la prova di maturità al Mestalla. Gli uomini di Simeone, nonostante un secondo tempo speso alla dannata ricerca del pareggio, perdono a Valencia, accusano il primo k.o. nella Liga e vedono il Barça ( 3-1 al Celta) sfrecciare solitario in vetta. Molto bella la rete segnata da Soldado, che ha consentito alla squadra di Pellegrino di sbloccare il match. Mourinho, nonostante l'imminente  impegno di Champions, schiera la miglior formazione possibile nella sfida interna al Saragozza e viene abbondantemente ripagato: 4-0 e Malaga scavalcato in classifica.  Ed è proprio la sconfitta della squadra di Pellegrini, caduta in casa per mano del Rayo Vallecano, la più grande sorpresa della decima giornata; da sottolineare,nelle file del Rayo, l'ottima prova delle mezze punta Baptistao ( autore di due assist d'autore) e Piti ( autore di entrambe le marcature). Vince l'Espanyol, che guadagna tre punti di fondamentale importanza a San Sebastian, anche se la classifica, nonostante la serie positiva in corso ( quattro partite senza sconfitte), resta ancora deficitaria. Bene anche l'Athletic, che vince a Granada grazie ad una doppietta di Aduriz.

LIGUE 1- S'era scritto che la gara contro il Saint-Etienné poteva nascondere molto insidie per il PSG, ma che i parigini potessero capitolare era difficilmente preventivabile. Negli ospiti prova superlativa, manco a dirlo, di Aubameyang, che provoca l'autogol di Sakho e poi realizza personalmente la seconda marcatura. Gara, come ben si evince in principio di post, condizionata dall'espulsione di Ibra, autore di un'entrata assassina ai danni di Ruffier giustamente punita con il cartellino rosso. Ride l'O.M. che, grazie ai tre punti ottenuti in Corsica ( 2-0 all'Ajaccio), raggiunge i parigini in vetta alla classifica, nonostante una gara in meno disputata.
Manca l'aggancio al PSG, invece, il Tolosa, che esce meritatamente sconfitto da Bordeaux (1-0). Gara dominata dai Girondini, che vanno vicinissimi al gol in almeno quattro circostanze nei primi venti minuti, controllano  il match e trovano il gol vittoria di Gouffran - servito splendidamente da un ottimo Plasil - solo nelle battute finali. A ridosso della coppia PSG-OM staziona il Lione, che batte nettamente il Bastia e prosegue (positivamente)  il percorso di rifondazione intrapreso quest'estate. Importante la vittoria del Brest nel derby bretone ( 2-0 al Lorient) e il successo in extremis del Nice nella delicatissima sfida salvezza contro il  Nancy.

EREDIVISIE- Gli scontri diretti potrebbero, in linea teorica, aver escluso due pretendi dalla lotta per il titolo:  l'Ajax e il Feyenoord. I lancieri vengono sconfitti all'Amsterdam Arena da uno straripante Bony, che con una doppietta regala tre punti d'oro al Vitesse. La squadra di Rutten resta al terzo posto, a soli quattro punti dalla vetta:  i gialloneri sono, oramai, una solida realtà del calcio olandese e, salvo stravolgimenti nel mercato invernale, possono ambire a recitare un ruolo da protagonista fino alla fine di questo campionato.
Per un resoconto della sfida di Enschede, rimando alla lettura di questo post. Alle spalle del Twente troviamo ancora il PSV, che sabato ha battuto nettamente (4-0) l'Heracles, ponendo fine, dopo due mesi senza sconfitte, alla serie positiva dei diretti avversari. Clamoroso, invece, il k.o. interno dell'AZ contro il fanalino di coda Venlo, che ottiene ad Alkmaar la prima vittoria stagionale.

SUPERLIGA- Turno facile per le tre big del calcio lusitano. Il Porto, trascinato dalla coppia cafeteros J.Martinez-L.Rodriguez, piega nettamente (5-0) il Maritimo di Pedro Martins, rivelazione dell'ultimo campionato portoghese. Gara mai in discussione: i dragoni hanno dominato in tutti i novanta minuti, senza subire un solo tiro pericoloso da parte della squadra ospite. Oltre ai già citati attaccanti colombiani, da sottolineare l'ottima prova di Danilo e Varela. Vince in scioltezza anche il Benfica, che rifila un netto 3-0 al Vitoria Guimares. Protagonista assoluto Cardozo, che mette a segno una doppietta e fornisce l'assist in occasione del gol di Lima. Il Braga, a differenza delle due rivali, fatica un po' per aver ragione del Gil Vicente. Derby del Minho deciso nell'ultima mezz'ora, grazie ( anche) ad un calcio di rigore generosamente concesso in favore della squadra di Pereiro. Ed ora, per le prime tre classificate della SuperLiga, è tempo di Champions, con il Benfica atteso da una gara "dentro-fuori" contro il CSKA Mosca. Continua, perenne, la crisi dello Sporting Lisbona, sconfitto ieri (2-1) a Setubal. I leoni biancoverdi mantengono, ora, un solo punto di margine dalla zona retrocessione, a dispetto di chi, con l'esonero di Sa Pinto, era convinto di aver risolto i problemi della squadra capitolina. Ad un mese dall'esonero del tecnico portoghese, il bilancio è il seguente: due sconfitte e un pareggio ( fortuito, fra le mura amiche contro l'Academica) in campionato, estromissione dalla coppa nazionale per mano del  Moirense  e sconfitta in Europa League sul campo del Genk. Praticamente, un disastro.

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domenica 4 novembre 2012

EREDIVISIE 11. GIORNATA: TWENTE-FEYENOORD 3-0

Castaignos esulta dopo aver segnato il gol del 2-0
Complice la netta vittoria del PSV, il Twente, oggi impegnato nella sfida interna contro il Feyenoord, aveva a disposizione un solo risultato: la vittoria. In caso contrario, infatti, gli uomini di McClaren avrebbero visto i Boeren sfrecciare in vetta alla classifica.
Formazioni schierate in campo con moduli speculari, anche se l'atteggiamento assunto dalla squadra di Koeman appare sin dall'inizio decisamente sbilanciato, specie se giochi in casa della capolista, nonchè grande favorita per il titolo.
Eppure, complice un passaggio suicida in orizzontale di Douglas, è il Feyenoord ad avere la prima grande chance con Clasie, ma il centrocampista olandese - a tu per tu con il portiere avversario - tira forte ma centrale e consente a Mihaylov di deviare il tiro. Sarà questa, fondamentalmente, l'unica grande occasione capitata agli uomini di Koeman. Da questo momento esiste solo una squadra in campo: il Twente. 
La squadra di McClaren preme e riesca a trovare il gol del vantaggio al 9°: Tadic, in posizione di mezzala destra, penetra nell'area di rigore avversaria, disorienta con due finte lo spaesato Martins Indi e serve un assist al bacio per Chadli, che con un preciso destro al volo batte Lamprou.  Il Feyenoord si sbilancia in maniera scriteriata e subisce in contropiede il secondo gol dopo soli sei minuti: Rosales, dalla propria trequarti, effettua un lancio lungo in profondità per Castaignos, l'ex interista - complice la lentezza biblica di Mathijsen - riesce con uno scatto a penetrare in area di rigore e batte Lamprou. Feyenoord in coma. Il Twente tiene il pallino del gioco e si rende spesso pericoloso con l'imprevedibilità di Tadic e la velocità di Chadli e Castaignos.
Nella ripresa gli ospiti, animati da spirito combattivo, provano in tutti i modi a recuperare la partita, ma al di là di uno sterile possesso palla abbinato ad un sano agonismo, non si rendono mai effettivamente pericolosi, esponendosi, in più di una circostanza, al contropiede avversario. Tragicomico il gol del definitivo 3-0: Tadic calcia debolmente una punizione dal limite dell'area, ma Lamprou - un po' ingannato dal terreno viscido, un po' per evidenti limiti tecnici - fallisce la presa e la palla gli passa sotto le gambe,  per il più classico dei "gollonzi".  Nel finale sarà ancora Clasie a rendersi pericoloso con un tiro dalla media distanza, ma Mihaylov è bravo a respingere il pallone. 

PAGELLE
Twente: Mihaylov  6,5, Rosales 7, Douglas 5,5, Bengtsson 6,5,Braafheid 6,5; Janssen 7, Brama 6,  Schilder 6,5; Tadic 7,5, Castagnois 6,5, Chadli 7,5  Sub.:  Cabral 6,5, Bulykin s.v., Landzaat s.v.  All. McClaren 6,5

Feyenoord: Lamprou 4, Janmaat 5,5,   De Vrij 6, Mathijsen 4,5, Martins Indi 5; Clasie 6,5, Immers 5,5, Vilhena 5;  Schaken 5,5, Pellè 5, Boetius 5  Sub.: Verhoek 5, Achahbar s.v., Nelom s.v. All. Koeman 5

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giovedì 1 novembre 2012

WEEK-END PREVIEW: COSA PROPONE IL FINE SETTIMANA CALCISTICO

Wenger e Van Persie ai tempi dell'Arsenal: sabato saranno per la prima volta avversari
INGHILTERRA- Dopo la doppia grande sfida Chelsea-Man Utd, saranno ancora una volta i red devils a rendersi protagonisti dall'incontro  più atteso del fine settimana inglese. La squadra di Ferguson, infatti, riceverà la visita  del claudicante Arsenal di Wenger, compagine che, soprattutto lontano dall'Emirates, fatica non poco ad ottenere punti. Giornata particolarmente delicata per Robbie Van Persie, alla prima da ex contro l'Arsenal. L'ultima vittoria dei Gunners all'Old Trafford risale addirittura all'inizio della stagione 06/07: a decidere l'incontro fu una rete di Adebayor in zona-Cesarini, mentre lo scorso anno il Man Utd demolì letteralmente i biancorossi ( 8-2).  La capolista Chelsea sarà di scena sul difficile campo dello Swansea, mentre il City del traballante Mancini andrà a  far visita al West Ham. Gare al cardiopalma per i due allenatori-rivelazione dello scorso anno: Lambert, dopo le ottime stagioni al Norwich, sta faticando non poco alla guida dei Villans e sul campo del Sunderland dell'ex O'Neill ( sei pareggi in otto partite) dovrà assolutamente vincere per uscire dalla zona calda della classifica; Rodgers, reduce da un avvio disastroso su tutti i fronti con il suo Liverpool, dovrà portare a casa i tre punti ( sempre che gli venga concessa tale oppurtunità) nella sfida interna al Newcastle, per non vedersi sollevato dall'incarico. Assolutamente da non perdere anche la sfida del Craven Cottage fra i padroni di casa e l'Everton, le due outsider che fino ad oggi, al pari del WBA, hanno convinto maggiormente in Premier.

SPAGNA- Impegni abbordabili per il Real ( in casa contro il Saragozza) e il Barça ( al Camp Nou contro il Celta). La sfida più attesa è sicuramente quella del Mestalla, dove si affronteranno il Valencia ( imbattuto fra le mura amiche) e l'Atletico Madrid ( imbattuto in campionato). Gli uomini di Simeone, gli unici fino ad oggi in grado di mantenere il passo dei catalani, sono chiamati alla grande prova di maturità: una vittoria in terra valenciana darebbe un chiaro messaggio al campionato sulle reali ambizioni in chiave titolo dei colchoneros.
Da monitorare la situazione di Pochettino: una sconfitta del suo Espanyol - attualmente penultimo in classifica -  a San Sebastian, potrebbe costargli l'esonero.

FRANCIA- La sfida più prestigiosa dell'undicesima giornata della Ligue 1 andrà di scena al Parco dei Principi, dove il PSG di Ancelotti riceverà la visita del Saint-Etienne. L'attualità ci dice che i parigini sono i grandi favoriti, ma il Saint-Etienné delle ultime settimane, trascinato dall'accoppiata Brandao-Aubameyang, può dare notevoli grattacapi alla capolista. L'altro match di maggiore interesse è quello di Bordeaux, dove i girondini riceveranno la visita del lanciatissimo Tolosa, squadra attualmente seconda in classifica ( complice la gara in meno dell'Om) ed imbattuta in campionato da oltre un mese e mezzo. Trasferta sulla carte agevole per il Marsiglia ad Ajaccio, mentre il Lille dovrà stare attento all'Evian, che necessita assolutamente di punti per uscire dalla sabbie mobili della zona-retrocessione. Sfida delicata per il Lione: il Bastia, squadra sulla carta inferiore, vive un buon momento di forma e ha dato prova di poter dare fastidio a chiunque.

OLANDA- Dopo il bellissimo Klassiker dell'ultimo turno, il campionato olandese propone anche questa settimana due match d'assoluto interesse: Ajax-Vitesse ( sabato alle 18,45) e Twente-Feyenoord ( domenica alle 14,30), ovvero quattro delle prime cinque squadre in classifica. La gara dell'Amsterdam Arena risulta decisiva per capire le reali ambizioni dei giallo-neri di Rutten, attualmente al terzo posto in classifica, e reduci, domenica scorsa, dal primo k.o. stagionale ( 1-2 in casa contro  l'AZ); per i lancieri,  invece, i tre punti si rendono indispensabili per non allontanarsi troppo dalla vetta della classifica, già ora distante ben sette punti. Il Twente, a mio avvio la compagine più forte di questa Eredivisie, dovrà stare attento al tenace Feyenoord di "Rambo" Koeman, che nel classico ha spolverato un'ottima prova dal punto di vista tecnico ed agonistico. Di quest'incrocio fra squadre di vertice potrebbe approfittarne il PSV, secondo in classifica e unica compagine non coinvolta nelle sfide di vertice. I Boeren, però, dovranno stare molto attenti all'Heracles, formazione che non perde in campionato da due mesi e che è stata in grado di pareggiare contro le più quotate Ajax e Vitesse, oltre ad aver rifilato sei sberle all'Herenveen nell'ultimo week-end.

PORTOGALLO- Turno che, sulla carta, potrebbe nascondare qualche insidia alle tre leader della SuperLiga. Il Porto riceverà la visita del Maritimo, onesta compagine lusitana impegnata, fra l'altro, anche in ambito europeo e che nella sua storia è riuscita una sola volta ad uscire indenne dal Dragao. Risultato che pare scontato, anche se la testa degli uomini di Vitor Pereira rischia di essere  rivolta all'impegno di Kiev, dove in caso di vittoria staccherebbero il pass per gli ottavi di Champions.
Il Benfica rischia grosso al Da Luz contro il Vitoria Guimares. Le aquile di Lisbona, infatti, rischiano di scendere in campo con la mente già rivolta alla decisiva sfida di mercoledì contro lo Spartak. Il Guimares, però,  ha dimostrato d'essere una compagine molto rognosa, anche se nelle sfide contro le altri grandi del calcio lusitano, Porto ( 0-4) e Braga (0-2),  ha palesato evidenti limiti di natura tattica.
Anche il Braga è favorito contro il Gil Vicente, ma la partita, vista la discreta qualità dell'avversario e considerato che si tratta pur sempre di un derby, va affrontata con le molle. Ne sa qualcosa il Porto che, al debutto stagionale, impattò (0-0) allo Cidade de Barcelos.


AL DI LA' DEL MURO, OTTOBRE: RUBRICA DEL RENZACCIO PER GLI AMICI DI CALCIO SLAVO.COM (http://www.calcioslavo.com/)

Adam Szlai esulta: cinque gol per lui nell'ultimo mese

GOL, DIREZIONE EST- Se la copertina del mese di settembre vedeva protagonista l'ungherese Huszti, quella del mese di ottobre non può non essere dedicata ad un altro magiaro: Adam Szlai. L'attaccante ungherese, ex enfant prodige della cantera merengues, è stato il principale protagonista della rinascita del Mainz di Tuchel, grazie alle cinque reti realizzate nelle ultime quattro partite. La punta dei nullfunfer si trova momentaneamente al  secondo posto della classifica cannonieri, con la bellezza di sette reti realizzate in nove partite; ad avvalorare ulteriormente il dato poc'anzi citato, basta ricordare che nei tre anni precedenti le reti realizzate da Adam sono state otto. Restano molti dubbi, però, sulla continuità delle prestazioni fornite, vero limite - da sempre - della punta ungherese.
Non ci sono dubbi, invece, sulla prolificità e produttività di Mario Mandzukic, bomber croato del Bayern Monaco, attuale leader della classifica cannonieri con otto reti. Nell'ultimo mese, l'ex giocatore del Wolfsburg non ha tradito le attese, raggiungendo l'invidiabile media di un gol a partita. Unico neo della fin qui strepitosa stagione di Mario, è la casella zero alla voce marcature in Champions. La stagione, però, è ancora lunga e già dalla prossima partita ( in casa contro il Lille) non mi stupirei se, per la prima volta in carriera, dovesse andare a segno in un match della fase a gironi della Champions.
Se settembre è stato un mese decisamente negativo, altrettanto non si può dire delle prestazioni fornite a ottobre da Ibisevic. Il bomber bosniaco  è sempre andato a segno nelle ultime quattro partite ( cinque gol), risultando decisivo per il rilancio in classifica dello Stoccarda: gli svevi, nei bassifondi della classifica alla fine del mese scorso, si trovano, ora, a soli tre punti dalla zona Champions. Restando in casa biancorossa, sembrano finiti ai margini della squadra titolare il magiaro Hajnal e il serboKuzmanovic.

RUHR SITUATION- Sempre all'altezza delle aspettative il rendimento dei polacchi del BvB, anche se Kouba, il migliore del trio polacco a settembre, non ha potuto dare un contributo significativo nell'ultimo mese, a causa di un infortunio che lo costringerà a restare ai box fino alla metà di novembre. Perisic, invece, ha trovato poco spazio nell'undici titolare di Klopp, mentre Subotic è apparso in decisa ripresa, risultando il migliore del pacchetto arretrato dei giallo-neri.
In coppa di Germania è tornato al gol il desaparecidos Marica, autore di una prodezza d'autore nella sfida contro il Sandhausen. L'attaccante rumeno, sbloccatosi dopo nove mesi d'assoluto digiuno, ha assunto  un atteggiamento decisamente polemico nei confronti di Jupp Stevens dopo aver realizzato il gol: ma  per caso, caro Ciprian Marica, deve lasciare fuori Huntelaar per darti spazio?

MITTELZONE- Nel Wolfsburg, squadra che vanta una folta colonia di giocatori provenienti dall'Est Europa, Ivica Olic sembra rinato da quando se n'è andato Magath: nelle ultime due partite, fra campionato e coppa nazionale, il croato ha realizzato un gol e fornito due assist, oltre ad aver dato ampia prova della sua bravura. Non sarà il giocatore di un tempo, ma in questo Wolfsburg può risultare ancora decisivo.
Nelle ultime settimane si sta mettendo in luce Milan Badelj, ex mediano della Dinamo Zagabria, fra i più positivi del discontinuo Amburgo. Continua a deludere, invece, il compagno di squadra Jiracek, lontano parente del giocatore ammirato in maglia Wolfsburg. Da segnalare  i tre gol realizzati dall'attaccante lettone Rudnevs,  anch'egli in forza ai rothosen.
Deludente, fin qui, anche la stagione dei calciatori "euro-orientali" del Werder: Ignjovski è praticamente uscito dal progetto tattico di Schaaf, mentre Gebre Selassie, nonostante resti l'indiscusso padrone della fascia destra bianco-verde, non sta mantenendo le aspettative della vigilia.
La crisi di risultati dell'Hannover, tre sconfitte e un pareggio nelle ultime quattro partite, ha travolto anche l'ottimo Huszti che, nonostante un rendimento comunque accettabile,  non ha saputo replicare le sublimi prove fornite lo scorso mese. Male, malissimo, il compagno di squadra polacco Sobiech.
Nel Friburgo molto positive le ultime settimane del slovacco Jendrisek e del bosniaco Mujdza, giocatore, quest'ultimo,  non eccelso ma dal rendimento costante. Bene, ma non c'era dubbio alcuno, Noveski che, al dispetto delle trentatre primavere, resta sempre un baluardo della difesa del Mainz.

ZWEITE ZONE- Nelle squadre posizionate nei bassifondi della classifica sono in tanti a deludere: i cechi Pekhart e Hlouseksono fra i principali protagonisti - in negativo - del disastroso ottobre del Norimberga; l'ucraino Voronin, giocatore con un discreto passato alle spalle, sta deludendo non poco con la maglia del Fortuna; nella folta flotta di giocatori "euro-orientali" del Furth, l'unico a salvarsi è l'ungherese Stieber. L'unica nota veramente positiva arriva dal difensore estone Klavan, centrale ventisettenne dell'Ausburg, giunto quest'anno in Germania dopo alcune annate particolarmente negative in Eredivisie.

domenica 7 ottobre 2012

EREDIVISIE 8.GIORNATA: VITESSE-HEERENVEEN 3-3

Non basta la tripletta di Bony: solo un punto per il Vitesse

SFIDA SORPRENDENTE-  In attesa di Twente-AZ, big match dell'ottava di campionato in programma oggi pomeriggio, l'Eredivisie ha offerto un succulento anticipo fra quelle che, negli ultimi due anni, sono state le maggiori sorprese del campionato olandese: l'Heerenveen e il Vitesse.
I giallo-neri padroni di casa, grazie ad un avvio di stagione strepitoso, erano i favoriti della vigilia, mentre l'Heerenveen, ormai lontano parente della squadra dello scorso anno, si presentava forte della prima vittoria stagionale (2-0 al NAC).
Van Basten e Rutten, è cosa risaputa, non sono certamente due tecnici avvezzi al tatticismo, e i risultati colti in carriera ne sono la migliore - o forse peggiore - testimonianza. La partita, quindi, è stata costellata da macroscopici errori in fase difensiva ( più da parte del Vitesse, a dire il vero) e da mediane che non sanno cosa voglia dire fare filtro. Le emozioni, però, sono state infinite. E il risultato è rimasto in bilico fino all'ultimo secondo.
Nel Vitesse l'assoluto mattatore è stato l'ivoriano Bony, giocatore che con circa 9 milioni si sarebbe potuto portare a casa quest'estate e che avrebbe fatto comodo a più di una squadra dei cosidetti "top campionati". Il numero nove dei padroni di casa ha segnato una tripletta, è andato vicinissimo al gol in più circostanze e ha messo in costante pressione il pacchetto arretrato ospite. Bene anche l'esterno Havenaar, che sulle palle alte ha creato non pochi grattacapi all'Herenveen.
Negli ospiti si è particolarmente contraddistinta la coppia d'attacco Duricic-Finnbogason. Buona anche la prova  del regista di centrocampo Kums che, se solo fosse assistito da  interni di centrocampo migliori, potrebbe risultare ulteriormente incisivo.

La partita nei primi venticinque minuti è completamente in mano ai padroni di casa. La prima occasione capita a Van Ginkel al 9°, ma il centrocampista sciupa da buona posizione. Passa solo un minuto e sono gli ospiti a farsi vivi con un'azione personale di Van Anholt, ma la conclusione del terzino, giunta al termine di una bella progressione centrale, finisce di poco alta sopra la traversa. Il Vitesse preme e in due minuti va vicinissima al gol in due circostanze: al 13°, Van Ginkel  crossa in mezzo e trova l'incornata di Havenaar, ma il portiere ospite compie una  prodezza e devia in angolo; dal susseguente corner, è sempre Havenaar a rendersi pericoloso, ma il tiro del numero 14 locale si stampa sul palo. Passano solo tre minuti ed è il turno del brasiliano Reis, che supera con un sombrero un avversario e si vede respingere in corner un tiro scoccato  pochi metri fuori dall'area piccola.  Al 20° sono ancora gli uomini di Rutten ad andare vicino al vantaggio, ma
Kashia - da posizione piuttosto favorevole - colpisce male di testa e la palla termina abbondantemente a lato. Emozioni a go-go: un minuto dopo è l'Herenveen a rendersi insidioso, il colpo di testa di Duricic, però, termina di poco alto sopra la traversa. Dopo un pericoloso inserimento di Bony che si conclude con un nulla di fatto, il Vitesse va vicinissimo al gol con Janssen che prende la traversa direttamente da calcio d'angolo.
Il Vitesse, forse stanco dalla costante pressione esercitata, cala il ritmo e gli ospiti iniziano a guadagnare campo. Al 35° arriva - a sorpresa - il vantaggio ospite: Raitala crossa dalla sinistra, Finnbogason interviene in spaccata anticipando il difensore avversario e mette il pallone in rete. I padroni di casa accusano il colpo, e sono ancora gli ospiti ad andare vicini al gol prima dell'intervallo con Kums, che effettua in tiro della media distanza di poco a lato alla destra del palo.

Nella ripresa i giallo-neri, nel frattempo passati a tre in difesa, iniziano con un altro piglio e pervengono al pareggio dopo solo sette minuti grazie ad un gol di Bony, giunto al termine di una splendida azione corale palla a terra.
Dopo sei minuti è ancora il bomber ivoriano ad avere una buona opportunità, ma l'Herenveen al 62° trova inaspettatamente il gol del vantaggio: erroraccio di Van Aanholt che, nel tentativo di scartare Finnbogason dentro l'area piccola, si fa rubare palla dall'attaccante islandese e consente a quest'ultimo - complice anche un disattento Velthuizen che prende gol sotto le gambe - di andare a segno per la seconda volta.
A differenza del primo tempo, i padroni di casa reagiscono immediatamente: al 64° Bony  colpisce la traversa e dopo solo due minuti, ben imbeccato da un cross di Van Ginkel, realizza di testa il gol del 2-2.
Le emozioni, però, sono ancora lungi dall'esser finite. Al 73° gli ospiti passano nuovamente in vantaggio con Kums, che calcia magistralmente una punizione sul palo di competenza di Velthuizen, nell'occasione particolarmente ingenuo a farsi cogliere impreparato. La gioia degli uomini di Van Basten dura pochi minuti: al 76° Bony viene leggermente toccato da Kruiswijk ed ottiene un calcio di rigore; il difensore ospite, già ammonito in precedenza, viene nuovamente sanzionato dal direttore di gare ed è costretto a lasciare in inferiorità numerica i propri compagni. Dal dischetto Bony realizza e vola in vetta alla classifica cannonieri in compagnia di Altidore. Nel finale il Vitesse prova in tutti i modi a vincere la partita, ma la bravura di Nordfelt - e la traversa in occasione della punizione di Janssen - fanno sì che la partita finisca sul punteggio di 3-3!

PAGELLE
VITESSE: Velthuizen 5, Kalas 5 , Kashia 5,5, Van der Heijden 6, Van Aanholt 5; Janssen 6, Van Ginkel 6; Ibarra 5,5, Bony 8, Havenaar 7; Reis 6,5   sub: Mori s.v.   All.Rutten 5,5

HEERENVEEN: Nordfeltd 7, Van Anholt 6, Zomer 5,5, Kruiswijk 5,5,Gouweleeuw 5, Raitala 6,5; de Roon 5 Kums 6,5, Marecek 5; Duricic 6,5, Finnbogason 7  Sub.: Kum s.v., van La Parra s.v., de Ridder s.v. All. Van Basten 5,5