lunedì 26 dicembre 2011

HOLSTEIN KIEL : ALLA SCOPERTA DELL'AMMAZZA GRANDI

Visione notturna della città di Kiel
Là  dove si respira l'odore freddo e intenso del Mar Baltico , là dove Copenaghen è molto più vicina di Munchen, là dove la pallamano fa la voce grossa, là dove da qualche giorno a farla da padrone è il calcio. Là dove è sita Kiel , capitale del Land Schleswig-Holstein, governata a livello locale dai socialdemocratici e a livello regionale dai cristiano democratici. Una località poco nota ai grandi appassionati di calcio, ma celebre per gli amanti della pallamano , terzo sport di squadra - se non secondo - per seguito di tifosi in Germania .  Kiel , infatti, è famosa in tutta Europa per il THW , squadra capace di vincere sedici titoli tedeschi e nel 2007 , al termine di una combattutissima finale contro i rivali regionali del Flensburg, di laurearsi campione d'Europa, titolo, quest'ultimo, sfuggito i due anni successivi solo all'ultimo atto per merito - in entrambi i casi - degli spagnoli del Balonmano Ciudad Real ; nel 2010,alla quarta finale consecutiva di Champions, il THW torna sul tetto d'Europa battendo in finale il Barçelona . Nel Schleswig-Holstein il calcio è uno sport minore : se in quelle zone parlate di Barcellona , non vi sentirete rispondere Messi & Villa , ma Nagy e Garcia Lorenzana , stelle della squadra catalana di Handball. Eppure, nonostante l'handball resti la principale passione, in questi giorni nella fredda Kiel non si fa altro che parlare di Fussball, grazie alla miracolosa impresa compiuta dalla squadra allenata da Thorsten Gutzeit,militante nel girone nord della Regionalliga (quarta serie tedesca) e capace di ottenere la qualificazione ai quarti di finale della Coppa di Germania dopo aver eliminato due squadre di Zweite Liga (Duisburg e Energie Cottbus) e una di Bundes (il Mainz). Un risultato storico : mai , dal dopoguerra fino ai giorni nostri, l'Holstein era arrivato fino ai quarti di finale della coppa nazionale.

L'Holstein Kiel campione di Germania nel 1912
PASSATO GLORIOSO-  Nonostante la poca considerazione di cui gode attualmente , la squadra del profondo  Nord vanta un passato - seppur assai remoto - molto glorioso.Nel ventennio 1910-1930,  i Die Störche sono stati fra i club più competitivi del calcio tedesco , come dimostra il titolo di campione nazionale conquistato nel 1912 e i due secondi posti ottenuti nel 1910 e nel 1930. Risale al 1917 l'attuale denominazione del club : l'FV Holstein, squadra che vinse il primo - e finora- unico titolo, si fuse con il più piccolo KFV von 1900 , dando vita al Kieler Sportvereinigung Holstein von 1900, ragione sociale che da 95 anni identifica la squadra cittadina.
Nel palmarès manca la coppa nazionale, dove il massimo risultato raggiunto è stata una semifinale nel 1941.
Nel dopoguerra la squadra viene iscritta nella Oberliga Nord (campionato del Nord), dove giocherà fino al 1963 senza mai retrocedere. Non sono anni entusiasmanti per i Störche : nel campionato del Nord a farla da padrona è l'Amburgo , capace di vincere ben quindici delle sedici Oberliga Nord disputate , mentre alla ribalta emergono altre squadre come il Werder Brema, il St.Pauli, il Vfl Osnabruck e l'Hannover, capace ,quest'ultima, di imporsi nel 1954, unico campionato non conquistato dai rothosen. Amburgo è " la capitale del Nord"  e negli anni cinquanta a Kiel si vive una sorta di complesso d'inferiorità nei confronti dei rothosen. Uno degli episodi restati nella storia dell'Holstein , risale proprio a quel periodo e a un match disputato contro l'Amburgo. Correva l'anno 1951, la pallamano era ancora considerato uno sport minore e l'Holstein Stadion era stracolmo di persone (30.000,record di presenze mai battuto nella storia del club)per la sfida agli odiati rivali: i Störche , già ampiamente sfavoriti dal pronosticato della vigilia, vanno sotto 3-1 , ma con una prova d'orgoglio -che diventerà leggenda a Kiel e dintorni-  ribaltano il risultato fino al 3-3 finale. Una gara ancora ben impressa nella mente di chi l'ha vissuta, e che testimonia come gli ultimi decenni siano stati avari di soddisfazioni.....

DAL 1963 IN POI-  Nel 1963, in seguito alla riforma di tutti i campionati tedeschi, viene creata la Bundesliga . L'Holstein ,però, viene inserito nella Regionalliga Nord, campionato di seconda divisione riservato alle squadre della parte settentrionale del paese. I primi campionati disputati sono di vertice, anche se la promozione in Bundesliga , sfiorata nel 1965 nello spareggio-promozione  perso contro il Gladbach, non arriverà mai. Nel 1974 , in seguito a una nuova riforma dei campionati, il Kiel viene iscritto al campionato di terza divisione  (Amatuer Oberliga Nord , in seguito ridenominato Nord Oberliga) dove resterà fino al 1978 , anno in cui, grazie alla vittoria nella finale play-off contro il Wacker 04 Berlin, i Störche fanno ritorno nella seconda divisione tedesca ( Zweite Bundesliga Nord). I campionati disputati nella Zweite Nord saranno tre, tutti trascorsi alla ricerca di un'affannosa salvezza , che, comunque, verrà sempre centrata a fine stagione. Sarà un'altra riforma dei campionati, nel 1981 , a decretare la retrocessione in terza serie, nella Oberliga Nord.  Negli ultimi trent'anni la squadra del Mar Baltico farà la spola fra la terza e la quarta serie tedesca, con poche soddisfazioni e qualche "hurrà" per una promozione in Dritte Liga, senza mai far ritorno nella Zweite Liga.

Un giovanissimo Koepke ai tempi di Kiel
CELEBRITA'- Il settore giovanile dei Störche è stato spesso fucina di calciatori che si son resi protagonisti nelle divisioni principali. Il maggior talento sfornato dalla "cantera" ( ndr:  mi sia concesso il termine spagnolo tanto di moda in questi anni) è sicuramente il grandissimo Andreas Koepke. Nato a Kiel, Koepke spiccò il volo nella giovanili del KSV  prima di imporsi a Berlino ( inizialmente  in maglia Charlottenburg , poi con l'Hertha) e  Norimberga , per poi entrare nelle storia del calcio tedesco grazie alle prove offerte a Euro 96' , ultimo alloro conquistato dalla nazionale. Altri nomi passati dal vivaio,  autori poi di una discreta carriera, sono quelli di Torben Hoffmann e Francisco Copado . Guardando all'attualità , vanno segnalati i nomi di Sidney Sam, cresciuto nelle giovanili del KSV e approdato a soli diciasette anni all'Amburgo, e di Fin Bartels, attuale attaccante del St. Pauli , "allevato" nelle giovanili e poi autore di  due stagioni da titolare in terza serie nelle stagioni 05/06 e 06/07 ( 50 presenze e 5 gol).

SARA' VERA GLORIA?-  Titolo volutamente provocatorio, visto che nessuno può immaginare un successo nei quarti di finale  della "combriccola" di Gutzeit  ai danni del Borussia Dortmund. Vera gloria sarebbe il ritorno in Dritte Liga, che , nel caso, verrebbe ottenuto a discapito del potentissimo RB Lipsia, squadra in mano al colosso RedBull . La situazione in classifica vede il Kiel al secondo posto a un solo punto di ritardo dalla capolista RB, alle spalle -a sole due lunghezze di ritardo- troviamo l'Hallescher ,mentre  la squadra  quarta in classifica (l'Hannover riserve) è lontana ben quattordici punti dalla vetta. Una situazione di classifica fluida , che , presumibilmente, vedrà le tre di testa in lotta fra loro  per la prima piazza -unica posizione utile per la promozione in Dritte- fino al termine della stagione.
Sognare, però , non costa nulla, ed è bello anche solo sperare che laddove è caduto l'allievo Tuchel, anche il maestro Klopp possa uscir battuto, consentendo al KSV di raggiungere la semifinale di coppa dopo un'attesa lunga settant'anni. Macchiavelli amava ripetere che " la storia è ciclica" :  mai come in questo caso speriamo tutti , ad eccezione dei tifosi del BvB e del Lubecca,  lo sia per davvero.....


sabato 17 dicembre 2011

LIVORNO-BRESCIA 0-2

Cambia il vento! Il Brescia torna a vincere dopo quasi tre mesi e ben tredici partite. Una vittoria importante , che consente alla leonessa di trascorrere un Natale più sereno,anche se i problemi son ben lungi dall'essere risolti.
Calori, all'esordio sulla panchina delle rondinelle, fa una lieve variazione al modulo tattico fin qui adottato da Scienza ( ndr : tanti auguri a Beppe, grande uomo e in futuro grande tecnico) e decide di giocare con El Kaddouri e Juan Antonio alle spalle dell'unica punta Feczesin, anche se capita sovente che l'ungherese e l'argentino si invertano i ruoli. Si passa quindi dal 4-3-1-2 al 4-3-2-1  e alla ripresa del campionato si capirà se la variazione tattica è dovuta all'assenza di Jonathas ,oppure se Calori, per dare maggior copertura al centrocampo, privilegierà questo modulo. La vera novità è rappresentata , più che dal modulo, dalla variazione dell'atteggiamento adottato dalla squadra in campo : il Brescia, come ogni squadra in lotta per la salvezza dovrebbe fare, pensa prima a non prenderle e il centrocampo a tre formato dal terzetto Vass-Salomon-Budel  offre adeguata protezione alla linea difensiva. Aldilà delle argomentazini tattiche, va detto , in tutta onestà, che la gara non si doveva disputare, a causa del fortissimo vento che spirava sull'Armando Picchi . Ma , parafrasando il vate Vujadin , "partita si gioca , se arbitro non sospende", e  il Brescia porta a casa questi preziosissimi punti . Alla ripresa del campionato il 6 gennaio, la leonessa riceverà la visita del Crotone in una sfida delicata in chiave salvezza, dove si troveranno difronte Calori e Menichini, protagonisti dell'indimenticato Brescia di Baggio & Guardiola.

Eppure la gara non era iniziata sotto i migliori auspici : il Livorno, trascinato da un buon Dionisi , si rende pericoloso in un paio di circostanze,specie sulla mancina bresciana , dove Budel non assiste adeguatamente Mandorlini. Il Brescia prova con il possesso di palla a far addormentare il gioco, ma non si rende mai realmente pericoloso fino al 27': Feczesin crossa dalla sinistra in mezzo all'area di rigore, Bardi, forse ingannato dal vento, compie una papera clamorosa e non trattiene la palla, ne approfitta capitan Zambelli ,che è bravissimo a tagliare verso l'area di rigore e insaccare alle spalle del giovane portiere amaranto. Da questo momento le rondinelle tornano a essere quelle della prima parte della stagione : gran possesso palla, fraseggi deliziosi e palla giocata di prima. Siamo in pieno inverno, ma ai tifosi delle rondinelle sembra estate, epoca in cui il Brescia giocava a calcio in modo divino. Passano solo due minuti e il vento forte e fastidioso del Picchi, diventa , agli occhi dei tifosi biancoblù, una leggera brezza estiva che allieta le sofferenze di una torrida giornata di metà luglio: la premiata coppia di trequartisi Juan Antonio- El Kaddouri sale in cattedra con uno straordinario spunto tecnico, e l'ex River Plate batte Bardi al termine di una triangolazione d'autore. Un gol splendido, forse il più bello delle rondinelle in questo campionato. Il finale di primo tempo vede in campo solo il Brescia, mentre il Livorno, che si è fatto preferire nei primi venti minuti, sparisce dal campo tramortito dall'uno-due biancoblù.

Nella ripresa , Novellino , conscio di giocarsi buona parte del suo futuro in questa partita, decide di rischiare il tutto per tutto : fuori il deludente Lambrughi dentro Volpato. Gli amaranto passano dal 3-4-2-1 iniziale a un più audace 4-3-3. La mossa dell'ex tecnico blucerchiato porta subito gli effetti sperati e i labronici vanno vicinissimi al pareggio in un paio di circostanze, ma prima Budel sulla linea di porta e poi  Vass su un tiro di Dionisi destinato a terminare in rete, lasciano il punteggio invariato a favore delle rondinelle. Nella seconda parte della ripresa , il Livorno scema d'intensità e il Brescia non corre rischi significativi. Da sottolineare una ghiotta oppurtunità capitata sui piedi di El Kaddouri e non concretizzata a dovere : il belga conferma, purtroppo, di non essere incisivo in fase realizzativa, anche se la prova offerta ieri al Picchi è stata decisamente positiva.
Il Brescia vince lontano dal Rigamonti per la seconda volta in questa stagione e , in attesa della gare di oggi, esce momentaneamente dalla zona play-out. Da Parma il bresciano Ghirardi, già generoso nei confronti della natia patria  nel mercato di riparazione della stagione 09/10 , si è dichiarato disponibile a dare una mano a Corioni in sede di calcio mercato, con la possibile cessione in prestito di alcuni calciatori del Parma poco utilizzati. Il nome più gettonato è Blasi, che , in condizioni fisiche accettabili , sarebbe un lusso per la serie B. Noi tifosi non possiamo far altro che sperare, anche se , come già detto nel post dopo la sconfitta con il Bari, il regalo di Natale più bello sarebbe la cessione della società, ma quest'evento, più che un dono natalizio, sembra - allo stato attuale- un vero e proprio miracolo.

PAGELLE
Livorno-Brescia 0-2: tabellino, cronaca e commenti

LIVORNO: Bardi 5, Knezevic 5 , Miglionico 5,5 , Lambrughi 5 ('46 Volpato 5,5 ), Salviato 6, Filkor 5, Luci 5,5 , Pieri 6,5 , Belinghieri 5 ('62 Barone 5 ), Siligardi 5  ('54 Bigazzi 5), Dionisi 6,5. All. Novellino 5,5
BRESCIA: Arcari 6,5, Zambelli 7, De Maio 6,5, Martinez 7, Mandorlini 6,5, Salamon 6, Budel 6, Vass 6,5 El Kaddouri 7 , Juan Antonio 7 ('84 Maccan s.v.), Feczesin 6,5 ('78 Cordova s.v.). All. Calori 6,5



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venerdì 16 dicembre 2011

Che ne sarà di Renè Adler?

"Questa è la storia di uno di noi". Così cantava il grande Adriano nazionale ne "Il ragazzo della via Gluck". Se la storia di Renè Adler fosse anche la nostra, la citazione musical-sanremese anni 60' scemerebbe in favore del famoso detto "la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo".
D'accordo, nel mondo del calcio tutto cambia molto velocemente, ma gli eventi succedutisi nella carriera del portiere di Lipsia negli ultimi due anni, hanno un nonsochè di tragicomico.
Un susseguirsi di eventi sfortunati  da far tremare i polsi al più noto ragionier Ugo, culminati, in ultima istanza, con l'esplosione definitiva in maglia Bayer Leverkusen di Leno.

AGLI ALBORI- Renè Adler nasce a Lipsia (DDR) nel 1985, quando alla caduta del muro di Berlino mancano ancora quattro anni. Cresce nelle giovanili della gloriosa Lokomotiv Lipsia , squadra che vinse il primo campionato tedesco agli inizi del novecento e ora decaduta - dopo un fallimento con annessa rifondazione nel 2003 - nella Oberliga, quinta serie tedesca.  Il giovane Renè mette in mostra sin da subito le sue doti e nel 2000 , a soli quindici anni, si trasferisce nella parte occidentale del paese, nell'industrializzata Levekusen. Con la maglia delle asprine fa tutta la trafila delle giovanili, arrivando a giocare, non ancora ventenne, nella Regionalliga ( quarta serie tedesca) con la maglia della squadra riserve.

LA SVOLTA- Nella stagione 06-07 , Renè entra a far parte in pianta stabile della prima squadra come riserva dell'esperto Butt. Dopo aver trascorso due terzi del campionato in panchina, Adler,approfittando di una giornata di squalifica rifilata a Butt, fa il suo esordio in Bundesliga a ventidue anni nel derby regionale contro lo Schalke 04 . La prova offerta è entusiasmante e Renè diventa titolare inamovibile, disputando ,oltre alle restanti dieci gare di Bundesliga, anche quattro partite di Coppa Uefa. E' la svolta della carriera : da quel momento la dirigenza rossonera punta decisamente sul ragazzo di Lipsia e lascia partire Butt verso il Portogallo, destinazione Benfica. La stagione successiva è quella della definitiva consacrazione, sancita con il premio come miglior portiere della Bundesliga 07/08 e con la convocazione in qualità di terzo portiere ( alle spalle di "saponetta" Lehmann e del compianto Enke) per l'europeo austro-svizzero, dove ,senza mai giocare un minuto, si laureerà vice-campione d'Europa.

IL BOOM-  A pochi mesi dalla conclusione del campionato europeo ,il 10 ottobre 2008 a Dortmund contro la Russia , Renè fa il suo esordio nella nazionale maggiore tedesca in una gara valevole per la qualificazione ai mondiali sudafricani. La stagione 08/09 è quella della definitiva consacrazione : il ragazzo venuto dell'est si conferma come il miglior portiere del massimo campionato tedesco, in nazionale contende il posto a Enke e i mass media tedeschi iniziano a convincersi che, dopo l'era di "saponetta" Lehmann, la nazionale sia finita  in mani sicure. Il duello con Enke dura fino fino al momento del tragico gesto compiuto dall'estremo difensore dell'Hannover, dopodichè il posto da titolare in nazionale diventa indiscutibilmente il suo. E da qui iniziano, forse,  le sfortune per il buon Renè

18 MESI SFORTUNATI- Quando tutto sembra volgere per il meglio, nonostante la concorrenza del giovane Neuer si faccia sempre più insistente, Adler si infortuna ed è costretto a saltare i tanto attesi mondiali sudafricani,dove, con ogni probabilità,sarebbe partito titolare. Quello che accade in terra africana è noto a tutti : Neuer gioca un mondiale strepitoso e mantiene il posto da titolare della nazionale anche al termine della competizione. Il numero uno rossonero prova a riprendersi nella squadra di club , ma la seconda parte di stagione del campionato 10/11 non è all'altezza delle aspettative, e il Man Utd, alla ricerca di un degno sostituto di Van der Saar, gli preferisce De Gea.  La stagione appena iniziata è caraterizzata da una stucchevole trattativa per il rinnovo del contratto in scadenza a giugno 2012 : Renè chiede più soldi e una durata pluriennale, ma Voller ritiene eccessive le richieste e raffredda la trattativa. L'unico modo per convincere la dirigenza è il campo, ma Adler, proseguendo il suo cammino sfortunato iniziato un anno prima , si infortuna gravemente e costringe la dirigenza Werkself a ritornare sul mercato. La prima opzione a cui pensano i dirigenti rossoneri è Viviano, rientrato all'Inter e chiuso da Julio Cesar, ma l'ex portiere del Brescia si infortuna seriamente e l'affare salta. Alla fine la scelta del sostituto cade sul giovane Leno, titolare dell'Under 19 tedesca e terzo portiere dello Stoccarda, dove veste la maglia di titolare solo con la squadra riserve nella dritte liga. Una scelta che appare temporenea , data anche la formula del prestito secco, e  invece il giovane Bernd inanella una serie di prestazioni positive che convincono i dirigenti del Bayer ad acquistare il cartellino dallo Stoccarda.

IL FUTURO- Dopo aver perso il posto da titolare in nazionale a causa di un infortunio e alla concomitante esplosione di Neuer, il "povero" Adler si vede sfilare la maglia numero 1 nel Bayer da un giovincello di 19 anni che fino a poche settimane prima calcava i campi della terza serie tedesca . E il rinnovo del contratto con il Leverkusen sfuma definitivamente. Ora le strade per l'ex promessa del calcio tedesco sono minime e portano a due soluzioni , Schalke o Amburgo : i knappen, alle prese con l'infortunio di Fahrmann, hanno acquistato Hildebrand(ancora alle prese con i problemi relativi alla lunga inattività) e  trovato in Unnerstall un degno sostituto , ma Adler potrebbe far comodo per la prossima stagione; i rothosen sono forse il team che necessiterebbe maggiormente dei servizi di Adler, ma Drobny, fino a poche settimane fa autore di prove altalenanti, ha iniziato a sfoderare prestazioni esaltanti non appena sono iniziati a circolare i primi rumors di mercato, anche se il d.g. Arnesen non ha escluso un possibile interesse per Adler in ottica 2012/2013.
Da sicuro protagonista ai mondiali , a calciatore poco considerato, passando per infortuni pesanti che gli han precluso palcoscenici più prestigiosi e contratti più redditizzi .E' vero , son stati diciotto mesi infernali e sfortunati, ma per quanto riguarda la querelle contrattuale con le asprine, calzarebbe a pennello un altro detto: "chi troppo vuole, nulla stringe". Riflettici , caro Adler.......

giovedì 15 dicembre 2011

ALIANZA LIMA-JUAN AURICH 1-3 d.c.r : "EL CICLON DEL NORTE" CAMPIONE PERUVIANO PER LA PRIMA VOLTA

Finalmente anche a Chiclayo si è liberato l'urlo più bello,quello che ogni appassionato di calcio spera,un giorno, di poter gridare: "Campeon"! El ciclone del norte non aveva mai vinto il titolo nazionale in tutta la sua storia, ma solo due coppe nazionali nel 97 e nel 07. Una snervante attesa lunga 89 anni, ben rappresentata dalla commozione dei calciatori a fine partita e dalle dichiariazioni a caldo rilasciate dal portiere Penny(di gran lunga il migliore in campo) e dal mastino Guadalupe.
Se è vero che le vittorie sofferte sono le più belle perchè fanno espolodere una gioia irrefrenabile,bè si può dire con certezza che il successo dell'Aurich è stupendo. Trionfare a Lima ,contro una squadra della capitale che, nonostante la finale si disputasse nello stadio dell'Universitario, giocava di fatto in casa,al termine di  una gara soffertissima dove ,oggettivamente, avrebbe meritato l'Alianza, rende ancora più epica la vittoria.

Nel primo tempo la supremazia dell'Alianza- specie nella prima mezz'ora- è stata imbarazzante  e l'estremo difensore Penny ha dovuto compiere almeno tre prodigiosi interventi per lasciare la propria porta inviolata. Nell'Alianza in pariticolare evidenza l'ala destra Hurtado , autore di una prima mezz'ora straordinaria e di una buonissima prestazione in tutti i centoventi minuti. Nell'ultimo quarto d'ora della prima frazione si fa notare anche l'Aurich, che sciupa una palla gol con il panamense Tejada ,autore ,quest'ultimo, di una buona partita nonostante qualche errore di troppo sotto porta. La prima frazione termina a reti inviolate, ma il ritmo altissimo della gara , le continue occasioni da gol create e il grande agonismo con cui si son sfidate le due contendenti, rendono la partita decisamente gradevole.

Nella ripresa l'Alianza inserisce Soto al posto del deludente Ovelar con l'intento di aumentare la pericolosità offensiva, considerato lo scarso apporto fornito dal paraguiano . Il ritmo, com'era prevedibile, diminuisce, ma  il copione della partita resta sempre lo stesso, con la squadra capitolina che mette ansia continuamente al povero Penny . Incredibile un gol fallito dall'ottimo Hurtado, che da posizione favorevole calcia debolmente favorendo il salvataggio di Quina sulla linea di porta; da rimarcare anche due buone occasioni capitate a Soto  e non adeguatemante capitalizzate. Il secondo tempo resta dai toni agonistici decisamente intensi  - ma sempre nei limiti della correttezza-  mentre le occasioni da gol iniziano a scemare. Si va quindi ai tempi supplementari.

Il primo tempo supplementare vede ancora l'Alianza Lima più pericoloso in fase offensiva, e Penny , per la sesta volta nell'arco dell'incontro, compie un grandissimo intervento : stavolta è Trujillo che si vede negare la goia del gol. Nei secondi quindici minuti supplementari, la gara scema d'intensità e la stanchezza prende il soppravento, anche se il Juan Aurich va vicinissimo al gol con Tajeda, ma Libsam allunga la gamba e devia con il piede in calcio d'angolo.
Si va quindi ai calci di rigore : l'Alianza segna solo un gol su quattro penalty calciati, mentre l'Aurich fa tre su tre. E' il trionfo del ciclon del norte, e il protagonista assoluto - se non si era ancora capito- è l'estremo difensore Penny , che compie due prodezze anche nell'infernale lotteria dei rigori . L'incompiuta per eccellenza del calcio peruviano, ventesima squadra a fregiarsi del titolo di campione nazionale, da oggi non verrà considerata più tale : ora sono loro i campioni.

SEQUENZA DEI CALCI DI RIGORE
Alianza Lima: González (Rigore fallito)
Juan Aurich: Sheput (Gol)
Alianza Lima: Soto (Gol)
Juan Aurich: Balbuena (Gol)
Alianza Lima: Trujillo (Rigore fallito)
Juan Aurich: Cicialiano (Gol)
Alianza Lima: Vílchez (Rigore fallito)

PAGELLE:
Alianza Lima: Libman 6,5, Prado 6, Fleitas6,5 , Ramos 5,5, Villamarín 6  Hurtado 7 Trujillo5,5 Gonzalez 5,5, Quinteros 6 Viza 6,5 Ovelar 4,5 Sub.:Soto 6 ,Coralles 5,5 , Vilchez 5
Juan Aurich: Penny 9, Guizasola 5,5  Balbuena 7  Guadalupe 6 Quina 6  Uribe 6,5 Ciciliano 6,5  Ascoy 5 Cueto 5, Merino 7 Tejada 6   Sub: Molina 6 , Manco 6  Sheput 6

lunedì 12 dicembre 2011

BUNDESLIGA 16 GIORNATA : IL PUNTO

BAYERN CAMPIONE D'AUTUNNO-La penultima giornata del girone d'andata emette il primo verdetto stagionale : il Bayern Monaco è campione d'autunno. Gli uomini di Heycknes vincono  il derby del Sud contro lo Stoccarda, e grazie alle concomitanti battute d'arresto del Dortmund e del M'Gladbach, portano a tre lunghezze il margine di vantaggio dalle rivali. Eppure il Bayern ha faticato alla Mercedes Arena contro uno Stoccarda ordinato che , nonostante sia rimasto in inferiorità numerica per almeno due terzi della partita, nei minuti finali è andato vicino al gol del pareggio in un paio di occasioni (commento della partita: http://ulivierieitrenichepassano.blogspot.com/2011/12/stoccarda-bayern-monaco-1-2.html). Preziosa - e meritata- vittoria dello Schalke sul campo dell'Hertha che consente alla squadra di Jupp Stevens di agguantare in classifica gli odiati cugini Schwarzgelben . Continua a dare i frutti sperati la nuova disposizione tattica imposta nelle ultime partite dall'ex allenatore del PSV, con Raul alle spalle della prolifica coppia Huntelaar-Pukki , entrambi a segno nella gara di Berlino. Menzione particolare per l'olandese, scaricato - troppo frettolosamente -  dal calcio italiano e rinato a Gelsenkirchen : per l'attaccante della nazionale olandese sono ben 14 i gol finora realizzati in Bundesliga, che gli valgono la seconda posizione nella classifica cannonieri a una sola rete di ritardo dal Matador Gomez. Prosegue la striscia negativa dell'Hertha : con la sconfitta di venerdì sera salgono a sei la partite consecutive senza vittorie, e la zona retrocessione, tenuta a distanza di sicurezza fino a qualche settimana fa, si avvicina pericolosamente.
Se il Bayern è campione d'autunno con una giornata d'anticipo, il merito va ascritto ai due Borussia . Il Dortmund, costretto a giocare in mediana con la coppia (tutt'altro che granitica) Da Silva-Gundogan , non va oltre il pari interno (1-1) contro il Kaiserslautern . I gialloneri ,come era lecito attendersi , dominano la partita , ma il Lautern, molto ordinato dietro e pronto all'occorenza a ripartire,riesce a strappare un preziosissimo punto in chiave salvezza, grazie a un eurogol di Sahan. Nonostante il mezzo passo falso, i gialloneri proseguono nella loro striscia positiva, iniziata il 24 settembre con la vittoria alla Coface Arena.
Il risultato più sorprendente, però, giunge da Ausburg, dove la matricola allenata da Luhukay batte la rivelazione del 2011 , il Gladbach di Favre. Gara giocata su un terreno da "holiday on ice", dove ,tuttavia, l'Ausburg ha meritato di vincere. Bruttissima la prestazione offerta dai fohlen , che privi di Reus confermano, come già emerso  nello scorso turno contro il BvB, di essere una squadra da medio-bassa classifica.

BREMA E COLONIA A VALANGA, FINK ANCORA IMBATTUTO- Nella "zona-coppe", va evidenziata la roboante vittoria del Werder, ottenuta , però , contro un Wolfburg davvero imbarazzante. La panchina di Magath non viene - per il momento -  messa in discussione, ma la dirigenza biancoverde dovrebbe iniziare a riflettere seriamente sulla posizione dell'ex tecnico di Bayern e Schalke:  gli errrori commessi sono evidenti, e spaziano dall'ambito tattico, a quello manageriale , fino ad arrivare alla gestione - o per meglio dire mala gestione-  dello spogliatoio. Il mercato di gennaio è dietro l'angolo , ma siamo sicuri che Felix abbia la necessaria lucidità  per poter fornire un valido contributo alla causa , dopo aver condotto un mercato estivo all'insegna di cessioni eccellenti ( Diego e Riether) e di acquisti folli ( i bolliti Salihamidzic,Hleb, Hiztzelsberger su tutti)? E nel frattempo che fine hanno fatto i vari Ochs, Russ e Helmes? Tutti bocciati senza possibilità d'appello? Il sergente di ferro sembra, purtroppo, aver smarrito la bussola, e a farne le spese sono i tifosi dei lupi, che dopo aver vinto il titolo tre stagioni fa proprio con Magath, continuano a vivere stagioni deludenti, con lo spettro di una possibile retrocessione in Zweite a fare  loro compagnia.
La gara più equilibrata della sedicesima era, nei pronostici della vigilia, quella di Hannover , fra la squadra di Slomka e le aspirine di Dutt. La gara non ha smentito le aspettative e l'equilibrio l'ha fatta da padrone, con l'Hannover che si fa preferire nella prima frazione, mentre le aspirine giocano meglio la ripresa. Prosegue il momento poco felice per l'Hannover : l'ultima vittoria ,seppur prestigiosa contro il Bayern, risale ormai al 23 ottobre, successivamente si registrano quattro pareggi e una cocente sconfitta a Wolfsburg(1-4).
Il Colonia demolisce il Friburgo (4-0) ed esce - momentaneamente- dal pantano della zona retrocessione. Ennessima straordinaria prova di Podoslki , mai così prolifico in tutta la sua carriera  e  rigenerato dalla cura Solbakken, nonostante all' inizio del campionato l'ex tecnico del Copenaghen scelse , con una decisione che suscitò molte perplessità, di sollevarlo dal ruolo di capitano in favore di Geromel.  Solbakken  deve aver intuito che Prinz Poldi rende meglio se non viene caricato di troppe responsabilità , ed è  la carriera dello stesso Lukas che conferma questa teoria, visto il clamoroso fallimento al Bayern avvenuto fra mille aspettative e milioni di euro spesi dalla dirigenza bavarese.
Torna a vincere l'Hoffenheim(2-0), corsaro a Norimberga in uno scontro salvezza che condanna i bavaresi alla quinta sconfitta nelle ultime sei partite.Si fa pesante l'aria intorno al tecnico del Norimberga Hecking, che però , in caso di esonero, pagherebbe colpe non sue, visto lo squallido mercato estivo condotto dalla propria dirigenza.
La sfida salvezza della Coface Arena fra Mainz e Amburgo termina a reti inviolate e prolunga l'imbattibilità di Fink, che con il pareggio di sabato porta a otto la serie positiva aperta il 16 ottobre con la vittoria di Friburgo. La zona retrocessione resta a soli tre punti, ma la situazione, se pensiamo a com'era messo l'Amburgo prima dell'approdo dell'ex allenatore del Basilea, è nettamente migliorata e fa ben sperare i tifosi rothosen.

domenica 11 dicembre 2011

Stoccarda-Bayern Monaco 1-2

Bayern campione d'autunno, ma quanta fatica per gli uomini di Heynckes alla Mercedes Arena. I bavaresi, grazie ai risultati del Gladbach (sconfitto clamorosamente ad Ausburg) e del Dortmund ( fermato in casa dal Lautern), acquisiscono la certezza matematica del titolo di campioni d'autunno in virtù di una differenza reti decisamente migliore rispetto alle rivali, che consentirebbe di mantenere il primo posto anche in caso di sconfitta contro il Colonia nell'anticipo di venerdì prossimo.
A Stoccarda andava di scena il derby del Sud nr.93 , con il Bayern in netto vantaggio nel computo dei precedenti( 54 vittorie, 20 pareggi, 18 sconfitte). Labbadia e Heynckes, decidono di schierare le squadre con moduli speculari, optando entrambi per il 4-2-3-1 tanto di moda in Bundesliga negli ultimi due anni . Nel Bayern panchina per Alaba e Luiz Gustavo, coppia di centrocampo decisamente sottotono nelle ultime apparizioni, al loro posto Timoshchuk e Kroos, quest'ultimo retrocesso nel ruolo poco gradito di mediano, mentre  in attacco spazio ai tre tenori ( Robben-Muller-Ribery) dietro al bomber Gomez.

Lo Stoccarda subisce sin dall'inizio la pressione del Bayern , che nell'arco di cinque minuti  -prima  con Van Buyten  e poi con Gomez -sfiora la rete del vantaggio in due circostanze. Incredibile l'errore sottoporta del Matador, che non riesce a capitalizzare al meglio una splendida azione di Robben. Lo Stoccarda, fin a quel momento poco pericoloso, trova - a sorpresa -  il gol del vantaggio : Molinaro scende sulla fascia sinistra e crossa in mezzo all'area di rigore in direzione Harnik, l'austriaco con un colpo di testa fa da sponda all'inserimento di Gentner, che colpisce la palla al volo e batte l'incolpevole Neur.  Il gol del vantaggio non cambia la trama della partita  e il Bayern non demorde . La caparbietà dei bavaresi viene premiata sette minuti più tardi : Rafinha dalla fascia crossa in mezzo all'area di rigore e Gomez ,con uno scatto felino, si avventa sulla palla anticipando l'ex compagno di squadra Tasci e il portiere Ullreich, realizzando il gol del pareggio. Per lo Stoccarda la mazzata decisiva, che fa ulteriormente arretrare il bacino della squadra di Labbadia, arriva nove minuti dopo il gol del Bayern : Molinaro, fino  a quel momento uno dei migliori degli Svevi,entra in modo scomposto , ma tutt'altro che rude, ai danni di  Robben, guadagnandosi il secondo cartellino giallo e la doccia anticipata. Ammonizione severa, agevolata  dal volo pleonastico di Robben  che trae in inganno arbitro e assistente, facendo irritare non poco i tifosi locali, pronti a fischiare l'olandese a ogni tocco di palla. Il primo tempo termina in parità  e il Bayern, nonostante la superiorità territoriale , non si rende mai veramente pericoloso nei paraggi di Ulreich.

L'avvio del secondo tempo è tutto di marca bavarese, con Kroos che con un potente tiro da fuori area costringe Ulreich a un difficile intervento. Il gol del Bayern è nell'aria e arriva al cinquantasettesimo : Kroos , autore di un'ottima prova, è bravo nel servire il pallone a Lahm, che con tempismo perfetto si inserisce in area di rigore e serve un assist arretrato per il Matador Gomez, che insacca e , oltre a portare in vantaggio i suoi, torna leader della classifica cannonieri.  Chi si aspetta un Bayern ancor più grintoso e determinato , commette un errore grossolano : gli uomini di Heynckes cercano di addormentare la partita e , forse stanchi dai troppi impegni delle ultime settimane, tirano i remi in barca . Labbadia intuisce che il suo Stoccarda , seppur in inferiorità numerica, può creare dei problemi alla capolista , e decide di sostituire Gentner e Schieber con i più offensivi Cacau e Pogrebnyak. Il tecnico italo-tedesco riesce nel suo intento e gli svevi vanno vicinissimi al gol del pareggio in almeno due circostanze : nella prima occasione è Gomez che anticipa Pogrebnyak nei pressi della linea di porta, mentre nella seconda Cacau è bravissimo ad intuire lo sciagurato retropassaggio di Van Buyten in direzione Neur, ma il tiro del brasiliano naturalizzato tedesco termina di poco alto sopra la traversa.

Non si registrano altre emozioni alla Mercedes Arena e la gara si conclude con la vittoria dei bavaresi. Un successo pesante , che consente alla capolista di portare a tre le lunghezze di vantaggio sulle inseguitrici. Il Bayern non incanta più come a inizio anno, ma  si conferma squadra solida e il rientro di Schweinsteiger dopo la pausa natalizia , consentirà a Heynckes di ritrovare l'anima tattica e agonistica di questa squadra. Lo Stoccarda non s'è fatto disprezzare, anche se resta un mistero l'utilizzo con il contagocce di Cacau. Bene la coppia di centrocampo Qvist-Gentner, deludenti, invece, le prove di Boka, Hajnal e Schieber.



PAGELLE
Stoccarda: Ulreich 6,5 , Boka 5 , Tasci 5,5 ,Rodriguez 5 , Molinaro 5,5 ; Qvist 6,5 , Gentner 6,5 ;  Harnik 7 , Hajnal 5 , Gebhart 6,5 ; Schieber 4,5 Sub: Pogrebnyak 5,5 , Cacau 6,5 , Niedermeier 5  All. Labbadia 6

Bayern Monaco: Neur 6 , Rafinha 6 , Van Buyten 5 , Badstuber 5,5 , Lahm 7 ; Timoshchuk 6 , Kroos 7 ; Robben 6,5 , Muller 5,5 , Ribery 6 ; Gomez 7,5 Sub:  Alaba s.v. Luiz Gustavo s.v. Boateng s.v.   All. Heynckes 6
 

Brescia-Bari 1-3

Tristezza. Infinita tristezza. Se nel famoso film interpretato magistralmente da Al Pacino era maledetta ogni domenica, per il Brescia, indipendentemente da quando viene disputata la partita, ogni giornata è maledetta. E' maledetto il sabato, è maledetta la domenica,è maledetto il venerdì quando si anticipa, è maledetto il lunedì quando si posticipa, pure il martedì è maledetto quando si gioca in infrasettimanale; meno male che la serie B non prevede turni nei giorni di mercurio e giove, altrimenti pure quelli sarebbero maledetti. Ormai è solo tristezza , non  si prova nemmeno rabbia ,troppa ne abbiamo  accumulata nei dodici turni precedenti , trascorsi , invano, nell' attesa dei tre punti.Fantastico il coro tragicomico partito dalla Nord negli ultimi minuti della partita :"Siam venuti fin qua, siam venuti fin qua , per vedere segnare Maccan!", che fa il verso , in modo ironico, al più noto coro dedicato dai tifosi rossoneri al fantasista brasiliano Kakà .
Cosa dire della partita? Nulla, anche perchè il film è sempre lo stesso : molto sterile possesso palla con Salomon ad impostare davanti alla difesa , un giocatore  -il polacco- dotato di una velocità di visione del gioco pari , se non inferirore ,a quello del noto trenino della Valcamonica, e pensare che la terza società più prestigiosa del calcio lusitano, dove sono cresciuti talenti cristallini come Figo e Cristiano Ronaldo,sarebbe disposta a spendere quasi cinque milioni per acquisirne il cartellino;  poco filtro davanti alla difesa, dove Mandorlini a sinistra fa più buchi del traforo del Frejus; attacco dove il solo Jonathas sa farsi valere, mentre Juan Antonio conferma di soffrire le marcature strette e le difese chiuse, e il tragicomico Feczesin sbaglia almeno due incredibili occasioni da rete. Nulla di nuovo , quindi. Anzi, a rendere ancora più amara la domenica, il Brescia non ha saputo sfruttare adeguatamente venticinque minuti di superiorità numerica  dove le rondinelle  si sono spinte decisamente in avanti , anche se - a onor del vero - l'azione più pericolosa è stata del Bari , con Cleyton che costringe Arcari a un intervento prodigioso.

Ultimo pensiero per Beppe Scienza, tecnico - e prima ancora uomo - che stimo. Oggi , purtroppo, è mancata anche lucidità nella conduzione tecnica, come dimostra l'impiego di Vass nel ruolo di trequartista, salvo poi accorgersi dell'errore commesso e sostituire il centrocampista ungherese con il connazzionale e "prolifico" ( si scherza , ovviamente) Feczesin  dopo solo trentotto minuti.  Beppe non è certamente il principale responsabile dell'attuale situazione, ma i rumors danno ormai per scontato il suo esonero. Siamo sicuri che i nomi circolati in queste ore, sappiano far meglio del tecnico di Domodossola?  Se dovesse arrivare Madonna, aldilà del nome che raccoglie in sè speranze divinatorie, questa squadra saprà riprendersi? Io credo di no e mi auguro che Scienza venga confermato al timone della panchina biancoblù . Semmai, viste la dichiarazioni del Sig.Calzoni ( dirigente voluto da un noto istituto bancario per controllare  i conti societari),  babbo Natale potrebbe portarci il regalo più bello e atteso dall'intera tifoseria bresciana : la liberazione dalla famiglia Corioni!

PAGELLE

BRESCIA: Arcari 6,5, Zambelli 5,5 , Martinez 5 , De Maio 5 , Mandorlini 4,5  ('56 Scaglia 5), Salamon 4, Budel 5, Vass 4,5  ('38 Feczesin 4), Paghera 4,5 , Juan Antonio 4,5 , Jonathas 6 ('80 Maccan S.V.). All. Scienza 4,5
BARI: Lamanna 7 , Crescenzi 7 , Borghese 5, Claiton 7 , Polenta 6,5 , De Falco 6, Donati 7, Kopunek 6,5 Bellomo 7 ('75 Castillo S.V.), Caputo 6 ('65 Stojan7,5), Marotta 6  ('46 Ceppitelli 6). All. Torrente 7

Real Madrid- Barcellona 1-3

La Liga è un campionato che si decide in due partite, ma non sono due confronti qualunque,se consideriamo che si sfidano le due squadre più forti al mondo. Real-Barça è tradizione, rivalità infinita e , almeno dallo scorso anno, una sfida per la supremazia continentale.
Quest'anno, forse per la prima volta nell'era Guardiola, i bookmakers davano leggermente favorito il Real , che in caso di vittoria avrebbe portato a sei punti - con una gara da recuperare -  il vantaggio sugli odiati rivali blaugrana. Un potenziale +9 che deve aver dato la testa a Mourinho, che schiera una formazione ultraoffensiva con il chiaro intento di pressare alto il Barça. Tattica che si rivelerà fruttuosa solo dopo trenta secondi dall'avvio del match, con il gol di Benzema viziato da un clamoroso errore di Victor Valdes, che serve un clamoroso assist alle merengeus disturbato, forse, dall'ormai tristamente noto laser verde. In tutta la partita l'unico a soffrire il pressing alto del Real è il portiere catalano, mentre la tecnica straordinaria dei vari Pique, Puyol, Xavi & C. riesce a rendere la pressione del Real molto sterile : i blaugrana , una volta superata la prima linea di pressione avversaria , riescono a giocare come vogliono , e solo un Contreao decisamente in palla  rende leggermente più complicato il compito degli uomini di Guardiola, chiamati a recuperare il gol di svantaggio . Il Real , comunque,  si fa leggermente preferire nei primi venticinque minuti , se non altro per le occasioni da gol create - ma non concretizzate - da Benzema e Cristiano Ronaldo. Il match cambia completamente volto al trentesimo : Messi crea il panico nella metà campo avversaria e serve uno splendido assist a Sanchez, che raccoglie il pallone con uno splendido taglio e , nonostante il tentativo disperato in scivolata di Contreao, batte Casillas nell'angolino lontano. Il Barça pareggia e nulla sarà più come prima. Il primo tempo termina in parità ed  è caratterizzato da molti scontri a centrocampo e dal pressing forsennato delle due squadre, anche se appare del tutto evidente la supremazia del Barcellona.

In avvio di ripresa il Real Madrid si fa notare dalle parti di Victor Valdes con Pepe e Ronaldo, senza creare grossi grattacapi al portiere catalano. Il Barça resta comunque padrone del campo, e la supremazia territoriale viene premiata al settimo della ripresa, quando un tiro da fuori area di Xavi viene deviata da Marcelo e batte l'incolpevole Casillas : Real 1 Barça 2  .  Il Real accusa il colpo, e a nulla serve l'ingresso in campo di Kaka al posto dell'impalpabile Ozil. I blaugrana dominano e riescono a trovare il terzo gol dell'incontro con Fabregas, bravissimo ad anticipare Coentrao e a capitalizzare al meglio un cross telecomandato di Dani Alves. Negli ultimi venti minuti il Barça va vicino al pokerissimo in almeno tre circostanze, ma , paradossalmente, è del Real Madrid l'occasione più ghiotta a cinque minuti dal termine: il tiro di Kaka,però, viene parato goffamente - e fortunosamente-  da Victor Valdes.

Il Real è migliorato rispetto allo scorso anno e gli automatismi di gioco sono decisamente più fluidi,ma il Barça è ancora di un altro pianeta. Lo "special one" ha provato a giocarsela a viso aperto, pressando alto e schierando una formazione votata all'attacco, favorendo, però, il micidiale possesso palla avversario . La rete del pareggio dei catalani è abbastanza emblematica, con la difesa merengues decisamente alta nonostante il gol di vantaggio. Mou ha dimostrato , prima con l'Inter in semifinale di Champions e poi con il Real lo scorso anno, che l'unica soluzione per poter diminuire il potenziale di fuoco blaugrana è la marcatura a uomo su Messi, mentre al Bernabeu la pulce è stato lasciato troppo libero di inventare e incantare. Errore forse di presunzione, visto che il Real , mai come quest'anno, veniva dato alla pari del Barça.Il portoghese è persona estremamente intelligente e saprà correggere gli errori del primo clasico stagionale nelle prossime sfide contro gli eterni rivali. Bravo, anche da un punto di vista tattico, Pep Guardiola, che lascia libertà di svariare a Messi e Sanchez, con il cileno che gioca prevalentemente da punta centrale  mentre l'argentino agisce partendo  da destra.  Immensi , ma non è certo una novità, Xavi e Iniesta : sono loro il vero segreto dei successi del Barça e della nazionale spagnola......

PAGELLE
Real Madrid: Casillas 6  Coentrao 6  Sergio Ramos 5  Pepe 5  Marcelo 5,5 ; Diarra 5 Xabi Alonso 5,5 ; Di Maria 5,5  Ozil 4,5 Ronaldo 5 ;; Benzema 6  Sub.: Kaka 6 Khedira 5,5 Higuain 6  All. Mourinho 5

Barcellona: Victor Valdes 5  Dani Alves 6,5  Pique 6,5 Puyol 7 Abidal 5,5 ; Busquets 6 , Xavi 7,5 , Fabregas 6,5; Iniesta 7,5 , Sanchez 7 , Messi 7  Sub: Keita s.v. Vila s.v. Pedro s.v.  All. Guardiola 7

sabato 10 dicembre 2011

WERDER BREMA-WOLFSBURG 4-1

Tutto come pronostico al Weser : il Werder , che in casa ha ottenuto ben ventuno dei ventinove punti fin qui accumulati in classifica, batte nettamente il Wolfsburg, che in trasferta ha raccimolato la miseria di quattro punti in nove partite. Se la vittoria del Werder era preventivabile, la desolante prova del Wolfsburg non era certo auspicabile alla vigilia, visto che gli uomini di Magath erano chiamati a una prova d'orgoglio dopo il deludente pareggio interno contro il Mainz. Invece , per l'ennesima volta negli ultimi due anni e mezzo, la formazione di proprietà Volkswagen, delude , gioca malissimo e subisce l'ennissima batosta. Davvero imbarazzante la prova fornita dalla squadra di Magath, specie nella fase difensiva, dove i due "frangiflutti" Crhis e Josuè hanno fatto acqua da tutte le parti, e la coppia centrale difensiva  Madlung-Thoelke si è resa protagonista da una prova degna dalle migliore "Corrida di Corrado", ovvero dilettanti allo sbaraglio. Adesso si aprirà, inevitabilmente, la discussione sul futuro di Magath sulla panchina dei lupi,  data l'enorme quantità  di errori - tecnici, tattici e di gestione del gruppo - commessi dalla volpe Felix

L'avvio di partita è tutta in tinta Werder, ma gli uomini di Magath sembrano in grado -almeno per il primo quarto d'ora - di poter reggere la pressione avversaria per poi ripartire in velocità sugli esterni con Dejagah e Orozco. La svolta della partita avviene al diciottesimo : Schmitz batte un calcio di punizione da metà campo in direzione Pizarro , il peruviano sfiora impercettibilmente  la palla con la testa e costringe un impacciato Benaglio a una corta respinta sui piedi di Sokratis P. che insacca a porta completamente sguarnita. E' il gol del vantaggio dei padroni di casa, il primo in Bundesliga per il greco ex Genoa e Milan , rinato a Brema nel ruolo di terzino destro con licenza di offendere. La reazione del Wolfsburg è veemente : Dejagah, prima, e Orozco, poi, mettano in difficoltà la retroguardia locale .Da annotare anche un'azione insidiosa da calcio d'angolo con protagonista Naldo, che, con un colpo di testa, salva nei paraggi della linea di porta evitando il gol del pareggio .  La spinta offensiva del Wolfsburg si esaurisce in questi cinque minuti. Dal ventiduesimo in poi non si annoverano azioni pericolose di Trasch & C, e la gara, molto combatutta fino a quel punto, cala di ritmo. Il gol del raddoppio del Brema arriva all'ultimo minuto del primo tempo, e a segnarlo è - manco a dirlo -  Claudio Pizarro : rimessa laterale di Schimtz che si trasforma in un assist per Ignjovski , il tuttofare del Werder dribbla con una facilità disarmante Trasch e serve un assist per il peruviano, che , grazie alla complicità di un Madlung tutt'altro che aggressivo, segna il raddoppio bremese. 

In avvio di ripresa il Wolfsburg parte decisamente bene , tanto che dopo soli tre minuti viene - giustamente - annullato un gol al neo-entrato Polter  a causa della posizione irregolare di Mandzukic . I lupi , pur non rendendosi pericolosi nei pressi di Wiese, provano ad aumentare la pressione sulla squadra di casa alzando il baricentro di almeno venti metri. La ricerca disperata del gol che potrebbe riaprire la partita, espone i lupi al contropiede avversario. Ed è da una ripartenza che matura il gol del 3-0, con Rosenberg abile a sfruttare un bellissimo e preciso lancio di Bargfrede, autore quest'ultimo di una prova decisamente convicente, la prima da due anni a questa parte.Sono passati solo dieci minuti dalla ripresa delle ostilità, ma la partita è di fatto chiusa. La squadra di Magath sparisce definitivamente dal campo, commette errori a ripetizione e mette in risalto la pochezza tecnica di parecchi dei suoi uomini.  Il Werder avrà modo di segnare il gol del 4-0 con il subentrato Arnautovic , che, dopo pochi minuti,  fallirà un incredibile possibilità per segnare la doppietta personale . Da segnalare la bella rete della bandiera realizzata da Schafer, che trova il gol con un potente tiro dai trenta metri, grazie anche alla sterile pressione di Prodl. 


Il Weser si conferma terreno di difficile conquista , ma il Wolfsburg è apparso di una consistenza infima. Ora gli uomini di Schaaf , fin qui deludenti lontani dalle mura amiche, sono chiamati alla delicatissima trasferta di Gelsenkirchen. Una prova di maturità importante, che ci dirà se questa squadra potrà recitare un ruolo da protagonista in questo campionato, oppure -come più propabile per quanto visto fino ad oggi - un ruolo da comprimaria.  Umiliante, per i tifosi del Wolfsburg, la sostituzione al sessantesimo di Sokratis con Arnautovic, avvenuta dopo soli cinque minuti dal raddoppio dei padroni di casa e che ha ulteriormente sbilanciato in avanti il Werder, nonostante il risultato consigliasse l'avvicendamento di un attaccante a favore di un difensore. Un'ulteriore dimostrazione di quanto sia poco considerata insidiosa la squadra di Magath.......


PAGELLE
Werder Brema:  Wiese 6  Sokratis 7  Wolf 6,5  Naldo 7 Schmitz 6,5 ; Fritz 6  Bargfrede 7 Ignojvski 7 ; Trinks 5,5 ; Rosenberg 7,5 Pizarro 7  Sub: Arnautovic 6 Prodl 5,5 Wagner s.v.   All. Schaaf  7 

Wolfsburg: Benaglio 5 Trasch 4,5 Thoelke 4 Madlung 4 Schafer 5,5 ; Josue 4,5 Chris 4,5 , Salihamidzic 4 ; Dejagah 6 , Mandzukic 5 , Orozco 5   Sub: Schindzielorz 5  Polter 5  Jonsson s.v.  All.Magath 4,5

giovedì 8 dicembre 2011

CHAMPIONS 11/12: BYE, BYE, UNITED

RED DEVILS IN PURGATORIO- Sir Alex e il suo Manchester, per la terza volta nel loro rapporto ultraventennale, non riescono a qualificarsi agli ottavi di Champions! Red devils fuori al primo turno, evento incredibile e assolutamente impensabile ad agosto, allorquando furono sorteggiati i gironi della Coppa dei Campioni 2011/2012 : Benfica, Basilea e Otelul Galati, non sembravano certo avversari imprescindibili per Rooney & C. E invece , cosa succede? Accade che i red devils, sull'onda di un avvio stagionale di Premier entusiasmante ( vittorie per 3-0 ai danni degli Spurs, 8-2 ai gunners,3-1 ai blues, oltre alla vittoria in Charity Shield 3-2 sui citiziens dopo un iniziale doppio svantaggio), snobbano - o meglio sottovalutano - le avversarie europee, e nelle prime due partite ottengono solo due punti negli scontri contro il Benfica (al "Da Luz") e il Basilea ( clamoroso e convulso 3-3 a Old Trafford ); le successive due vittorie consecutive contro i modestissimi rumeni dell'Otelul, consentono ai campioni d'Inghilterra una pronta risalita in classsifica ,ma il pareggio interno contro il Benfica - che sancisce l'aritmetica qualificazione agli ottavi dei rivali portoghesi - costringe lo Utd alla "gara-spareggio" di ieri a Basilea. Giocarsi il tutto per tutto in trasferta, su un campo  ostico, al cospetto di una formazione non eccelsa ma , tuttavia, composta da giocatori molto esperti, poteva comportare dei seri rischi per la giovane squadra di Ferguson,come poi il campo ha puntualmente confermato . La qualificazione è stata letteralmente buttata al vento nelle prime due partite  anche per responsabilità di Sir.Alex, fautore di un turn over eccessivo e inopportuno  che costringe i red devils al purgatorio dell'Euopa League . Il processo di rinnovamento avviato quest'anno prosegue, ma i problemi ,come recentemente emerso anche in Premier , restano.  Da chiarire,nonostante le confortanti prove di Welbeck,  la poca fiducia accordata al Chicarito in ambito europeo, mentre nelle prossime settimane dovrà esser prestata la massima attenzione al contraccolpo psicologico causato dalla choc svizzero,anche se l'esperienza e la saggezza del vecchio sir.Alex sono , in tal senso, un'assoluta garanzia.

TRIS TRICOLORE- L'unica nazione che potrà vantare tre rappresentanti negli ottavi di finale , è l'Italia. Un traguardo difficilmente pronosticabile alla vigilia in virtù del difficilissimo girone del Napoli, mentre sulla qualificazione delle milanesi i dubbi erano pressochè inesistenti. La qualificazione dei partenopei,colta a discapito della capolista del campionato più competitvo al mondo,  è sicuramente la notizia più bella per il nostro movimento. Oltre ai risultati , vanno rimarcate le convincenti prove fornite dagli uomini di Mazzarri , specie nel doppio confronto contro i citiziens di Roberto Mancini, autore quest'ultimo di alcune dichiarazioni abbastanza discutibili : affermare che il City, dopo tutti i soldi spesi negli ultimi tre anni, non è ancora abituato al palcoscenico della Champions per motivi storici, è ridicolo! Perchè  il Napoli,invece, vanta nel suo palmares otto coppe delle grandi orecchie e dieci partecipazioni alla massima competizione europea per club ? Forse il Mancio, che da giocatore ho ammirato come pochi altri, farebbe bene a riflettere su alcuni errori commessi, come, ad esempio, l'abbondante turnover attuato nella decisiva sfida del San Paolo.

SCANDALO A ZAGABRIA-  Quello che è successo ieri a Zagabria, o meglio fra l'asse Amsterdam-Zagabria,è semplicemente scandaloso, un evento mai verificatosi in tanti anni di Champions! L'Ajax, forte di un +3 nella differenza reti , riceveva la visita di un Real Madrid già qualificato per gli ottavi, mentre il Lione, con un - 4 nella differenza reti e a tre punti di ritardo dai lancieri, era di scena a Zagabria contro una Dinamo ultima e priva di qualsiasi motivazione. Si partiva quindi da un +7 in differenza reti  a favore dell'Ajax , che lasciava presagire una tranquilla qualificazione per gli uomini di De Boer. Quello che poi si è verificato sul campo ha dell'incredibile: Ajax-Real 0-3 , Dinamo-Lione 1-7! Ma cìò che lascia maggiormente perplessi è come sono maturati i risultati : il Real si impegna alla morte e viene aiutata dallla terna arbitrale, che annulla due  gol regolari all'Ajax e ne concede uno molto dubbio alle merengues ; a Zagabria va in scena una rappresentazione comica , con la gara che termina 1-1 alla fine del primo tempo , per poi cambiare completamente il corso nella ripresa, dove i francesi segnano tre gol in cinque minuti. Fa scalpore il poco impegno dei croati, che lasciano ampia possibilità di manovra agli avversari ,capaci quest'ultimi di completare la rimonta fino al 7-1 finale, risultato che, in base a quanto avvenuto all'Amsterdam Arena , consente al Lione di accedere agli ottavi.
Una combine! Miglior termine, senza scadere nel volgare, non ci può essere. La foto qui sopra, con il cenno d'intesa lanciato da Vida a Gomis, è un'ulteriore prova della farsa messa in atto dalla due squadre nelle ripresa.  Urge una chiara risposta da parte dell'Uefa e del suo presidente, il francese - stimatissimo dai più, ma non certo dal sottoscritto - Platini.......

LE QUALIFICATE- PRIME: Bayern Monaco,Inter, Benfica,Real Madrid,Chelsea,Arsenal,Apoel,Barcellona
SECONDE: Napoli, CSKA Mosca, Basilea,Lione, Bayer Leverkusen, Olympique Marsiglia, Zenit S.Pietroburgo, Milan

Per l'Inter, prima in classifica, si prevede un ottavo abbordabile, anche se sarebbe opportuno evitare il Lione e il Bayer Leverkusen, squadre comunque alla portata dalla formazione di Ranieri.
Le opzioni maggiormente gradite da Napoli  e Milan sono sicuramente l'Apoel e il Benfica, da evitare assolutamente il Real, il Barça (per il Napoli) e il Bayern ( per il Milan) , senza dimenticare il redivivo Chelsea, che con il Drogba dell'ultima settimana può ancora dire la sua. Se non si pescano i ciprioti o i lusitani, anche i gunners costituirebbero un ostacolo non insommortabile, ma,comunque, pur sempre da temere.

lunedì 5 dicembre 2011

BUNDESLIGA 15 GIORNATA : IL PUNTO

VETTA BAVARESE-C'era grande attesa per questo turno di Bundesliga, grazie al Borussia-derby e a al "classicone"" Bayern-Werder. La curiosità era vedere chi, alla ore 17,30 di sabato, si sarebbe ritrovato in vetta alla graduatoria della Bundesliga, campionato che, come già ampiamente detto, appariva già deciso solo un mese fa. Alla fine in vetta ritroviamo il Bayern, che batte nettamente il Werder e riscatta la deludente prova di domenica scorsa a Mainz. Vittoria meritata quella dei bavaresi, trascinati da un Ribery immenso, mai così efficace neppure nel suo primo anno tedesco, quando con Toni e Klose , trascinò il Bayern alla riconquista del Meisterschale dopo il deludente quinto posto della stagione precedente.
Nel primo tempo la supremazia bavarese è stata imbarazzante , anche se le occasioni da gol non sono state numerosissime, tanto che gli uomini di  Heynckes chiudono il primo tempo in vantaggio di una sola rete. La ripresa inizia con un cambio nelle file del Werder : fuori l'irritante - e inconcludente - Arnautovic, dentro Rosenberg. Il cambio da vivacità alla squadra , che nei primi minuti della ripresa appare più propositiva, grazie anche a un Bayern distratto  con la testa ancora negli spogliatoi, e ottiene il gol del pareggio con Rosenberg, bravo a creare il panico sulla trequarti avversaria e a traffigere con un tiro da fuori Neur, non irreprensibile nella circostanza. Il Werder sembra crederci , ma il buon vecchio Jupp pensa bene di modificare l'inerzia della gara effettuando una sostituzione : fuori Alaba -ancora deludente, anche se merita mezzo voto in più per il lancio che innesta l'azione del primo gol bavarese - dentro Robben. L'ingresso dell'olandese cambia il volto dell'incontro, e il Bayern a venti minuti dal termine ottiene un discusso calcio di rigore per fallo di Wolf ai danni di Muller : dal dischetto Robben non perdona e porta in vantaggio i padroni di casa. Il Werder incassa il gol e sparisce dal rettangolo di gioco, tanto da subire altre due reti da Ribery e Robben (sempre su rigore il gol dell'olandese). Finisce 4-1 , ma il Bayern ha confermato tutta la sua fragilità difensiva , ingigantita dalle assenze di Schweinsteiger e Tymoschuk : con la coppia Alaba-Luiz Gustavo davanti alla difesa, abbinata alla non eccelsa coppia centrale difensiva Badstuber-Van Buyten, la coppa dalle grandi orecchie resterà una chimera per i tifosi biancorossi; appare del tutto evidente e necessario un intervento a gennaio in sede di calcio-mercato, per poter rinforzare la difesa e la mediana. Il Werder conferma la croniche difficoltà fin qui  riscontrate lontano dal Wieser ,  e perde la quarta posizione in classifica - ultima valida per la qualificazione alla prossima Champions - appannaggio dello Schalke.
L'inedita sfida al vertice fra i due Borussia, che solo dodici mesi era un testa-coda, finisce in parità, ma gli uomini di Klopp si fanno preferire. Il Gladbach , nonostante l'assenza di Reus, gioca comunque una buona gara ,trascinato dal terzetto Arango-Hermann-Hanke, molto bravi a muoversi dietro all'unica punta Bobadilla. Gara molto bella, dominata dal gran ritmo imposto dalle due squadre. Da sottolineare l'ottima prova di Dante nelle file dei fohlen e di Hummels nelle file schwarzgelben. 

EUROZONA-  Chi riesce ad approfittare del passo falso del Werder  è lo Schalke, che regola con un perentorio 3-1 l'Ausburg. Buona prova dell'inedito tridente Raul-Huntelaar-Pukki, con l'ex madridista alle spalle dei due compagni di reparto. La presenza in campo del giovane Pukki  a discapito di Marica , fa sorgere spontanea una domanda : a cosa è servito l'acquisto dallo Stoccarda dell'attaccante rumeno? L'unica risposta plausibile,  è che l'acquisto dell'ex giocatore dello Shaktar sia stato funzionale alla cessione di Edu, attaccante brasiliano dai piedi di balsa, che , però, verrà ricordato come un eroe per la notte di Champions contro l'Inter.
Importante anche l'affermazione del Bayer contro l'Hoffenheim, che rilancia le ambizioni europee dalla squadra di Dutt, già qualificata agli ottavi di Champions in un girone dove erano comprese le più blasonate Chelsea e Valencia. Sempre più pericolosa , invece, la classifica dell'Hoffenheim, squadra autrice di un folgorante avvio di stagione e ora a sole quattro lunghezze dalla zona retrocessione. 
Iniziano a perdere contatto con la "zona-coppa" lo Stoccarda e l'Hannover : gli svevi non vanno oltre il 2-2 interno contro il Colonia, mentre l'Hannover impatta 1-1 sul campo del disperato Friburgo. Ancora note positive da Podolski ,autore di una doppietta e giunto a quota 11 nella capocannonieri, e Cissè , autore del gol del pareggio che gli consente di incrementare  a quota 9 il bottino di gol in Bundes.

HOT-ZONE-  E sono sei! Grazie alla vittoria ottenuta nello scontro diretto contro il Norimberga, l'Amburgo porta a sei la striscia positiva in Bundes (otto se si considerano anche le coppe) , vola a +3 dalla zona play-out , raggiunge in classifica il Colonia e il Wolfsburg e vede a una sola lunghezza il tanto decantato - a inizio stagione - Hoffenheim. Molto positiva la prova del "Barbaro" Guerrero, apparso in netta ripresa nelle ultime settimane e autore del gol, il terzo personale  in questa Bundesliga, che sblocca la partita . Per il Norimberga, smantellato dal mercato estivo, prosegue il campionato di estrema sofferenza che tutti gli addetti ai lavori pronosticavano alla vigilia. 
Il Wolfsburg, inguiato nelle zone di bassa classifica come lo scorso anno, pareggia contro il Mainz dopo esser stato in vantaggio di due reti. Un risultato che può esser visto - in chiave ironica- come un progresso per i lupi, visto che lo scorso campionato furono capaci di perdere in casa con il Mainz  per 3-4 , dopo esser stati in  vantaggio 3-0.  Magath si ostina a non fare giocare Helmes, ma l'ex Leverkusen servirebbe eccome a questa squadra, troppo Mandzukic dipendente là davanti. Per concludere , ottimo punto dell'Hertha sul campo del Lautern, che consente ai berlinesi di mantenersi  a distanza di sicurezza dalla zona caldissima della classifica

domenica 4 dicembre 2011

FEYENOORD-PSV 2-0

Come spesso capita, è stato un mezzogiorno di fuoco in Eredivisie, grazie a una grande classica del calcio olandese : Feyenoord-PSV Eindhoven. La gara si presentava equilibrata, ma i risultati ottenuti in avvio di stagione ,abbinati a una rosa sicuramente più competitiva, vedevano favoriti gli uomini di Fred Rutten, secondi in classifica e alla disperata rincorsa della capolista AZ.  Per il Feyenoord questa gara, già di per sè prestigiosa e importante, è particolarmente sentita da almeno un anno, visto che di questi tempi - il 24/10/10 - la formazione di Rotterdam subì un clamoroso e pesantissimo 10-0 in casa dei rivali odierni.

L'avvio di partita è decisamente nella mani del PSV, padrone del campo grazie a un maggior possesso palla ma praticamente inesistente in fase offensiva. Il Feyenoord resta ordinato nella propria metà campo per poi ripartire in contropiede, e grazie a questa tattica crea sempre grossa apprensione alla distratta retroguardia del PSV. Il gol del vantaggio avviene a cinque minuti del termine:  Toivonen prova in orizzontale a cambiare il gioco in direzione Manolev, ma il passaggio suicida viena intercettato di testa da Cissè , per poi giungere a Guidetti, che attende l'arrivo in corsa dell'ivoriano e lo serve con un assist dentro l'area di rigore, dove il numero 23 dei padroni di casa batte Isaksson sotto le gambe. Il gol del vantaggio galvanizza la squadra di Koeman, che nel finale si rende particolarmente insidiosa in un paio di circostanze.

La ripresa inizia senza nessuna novità nelle due formazioni, anche se la sterilità offensiva del PSV avrebbe consigliato l'inserimento del vecchio Venegoor of Hesselink. La gara, già molto interessante nella prima frazione, è ancora più spettacolare nella ripresa , grazie a un PSV ancora più spregiudicato che lascia parecchi spazi al contropiede avversario. Ed è proprio da una azione di contropiede, all'apparenza sterile, che scaturisce il gol del raddoppio del Feyenoord : il terzino Williems temporeggia troppo e  si fa recuperare in velocità dello scatenato Schaken, che s'impossessa della palla nei pressi della linea di fondo campo, entra in area di rigore e batte Isaksoon sul primo palo. Nell'ultima mezz'ora fioccano le occasioni da una parte e dall'altra, ma il risultato non cambia.

Il Feyenoord vince una partita importante che la rimette in corsa per un posto nella prossima Champions League : molto buone le prove degli esterni Cissè e Schaken, aiutati da uno straordinario Guidetti , attaccante dallo spiccato senso tattico e sempre pronto a sacrificarsi per il bene della squadra; bene anche la fase difensiva , con l'intera linea a quattro particolarmente attenta e organizzata, evento non sempre verificatosi in questa stagione. Il PSV è stato punito da errrori - grossolani - di due suoi giocatori (Toivonen e Williems), ma ha giocato una discreta partita, dove l'esterno sinistro Martens si è messo in particolare evidenza e avrebbe meritato di segnare almeno un gol. Da rivedere la fase difensiva in situazione di possesso palla, anche perchè non si possono concedere così tante occasioni sugli esterni al Feyenoord, squadra che, come sanno anche i sassi, ha il suo punto di forza  nella velocità  di Schaken e Cissè .

PAGELLE:
Feyenoord: Mulder 6,5 Leerdam 6,5 Vlaar 6,5  Martins Idi 7 Nelom 7 ; Clasie 6,5 El Ahmadi 6 Bakkal 6 ; Schaken 7,5 Cissè 7,5 Guidetti 6,5  Sub: Cabral 6 Mokotjo s.v. Van Hareen s.v  All. Koeman 6,5
PSV Eindhoven: Isaksson 5,5 Manolev 5 Derijck 6 Bouma 6 Willems 4,5 ; Strootman 6 Wijnaldum 6,5 ; Labyad 5 Toivonen 4,5 Martens 7; Matavz 5  Sub: Lens 5 Engelaar 6  Vennegoor of Hesselink 6 All. Rutten 6

Sabato Italiano: L'Isla bonita friuliana

COLPO GROSSO FRIULANO-Alla vigilia del match di San Siro ci si interrogava sulle reali ambizioni dell'Udinese, squadra che, nonostante le pesanti cessioni estive di Zapata ,Inler e Sanchez( ovvero l'intera spina dorsale della formazione dello scorso campionato), alberga ancora nella zone d'alta classifica. Se bisogna basarsi su quanto visto ieri sera a San Siro, la risposta è che questa Udinese può ancora ambire alla qualificazione all'Europa League, mentre non credo possa dire la sua per la lotta al vertice e per la qualificazione in Champions. Vittoria meritata, certo, ma agevolata da un Inter decisamente negativa, specie nella seconda parte della ripresa, quando Ranieri cambia modulo inserendo Zarate al posto di Faraoni  passando dal 4-4-2 al 4-3-1-2. La variazione tattica  non fa altro che aumentare il predominio dell'Udinese sulle fasce, in particolare quella destra, dove l'accoppiata Basta-Isla risulta a dir poco devastante. La mossa di Ranieri è giustificata dalla imprescindibile necessità di vincere l'incontro, visto che un pareggio avrebbe mosso poco la classifica dei neroazzurri; tuttavia , non era difficile capire che il mancato presidio delle fasce laterali poteva risultare letale, come ha ammesso - intelligentemente- Ranieri a fine partita , in una sorta di mea culpa. A questa deficitaria Inter non puoi togliere Maicon e Sneijder,specie se il Principe Milito è solo un brutto anatroccolo e Pazzini, folgorato dalla sfiga di "Terryana" memoria, fallisce malamente un calcio di rigore. Non mi è piaciuta neppure la sostituzione di Alvarez, che non ha certamente brillato, ma , almeno, ha rischiato qualche giocata difficile , nonostante l'ostilità di buona parte del pubblico di San Siro nei suoi confronti. Sicuramente deve migliorare, specie a livello tattico, ma le doti tecniche ci sono : il giocatore va incoraggiato , non osteggiato, nè tantomeno sostituito dopo un tempo. L'Inter è alla fine di un ciclo, il rinnovo passa attraverso alcuni giovani che non saranno fenomeni, ma sono comunque buoni giocatori, che dovrebbero essere aiutati nel loro graduale inserimento nel campionato italiano.
PAGELLE
INTER:  Julio Cesar 6,5 Zanetti 5 Samuel 5,5 Ranocchia 6  Chivu 5,5 ; Faraoni 6 Cambiasso 5 Thiago Motta 6,5 Alvarez 5 ; Milito 4,5 Pazzini 4,5  Sub.: Nagotomo 5 , Zarate 4,5  Stankovic 5,5  All. Ranieri 5
UDINESE: Handanovic 6  Bentatia 6,5 Danilo 7 Ferronetti 6 ; Basta 7 Isla 7 Pinzi 6 Asamoah 6,5 Armero 6,5; Torje 5 Di Natale 5  Sub.: Floro Flores 6 , Ekstrand s.v.   All.Guidolin 6.5

VEDI NAPOLI E POI SALTI- Nell'altro anticipo del sabato, netta affermazione del Napoli ai danni del Lecce, anche se - almeno per occasioni create - i pugliesi avrebbero meritato di perdere con uno scarto inferiore. Sempre più critica la posizione dell'allenatore dei giallorossi Eusebio Di Francesco, come candidamente amesso dal d.g. Cipollini a fine partita. Per il successore, il nome più insistente è quello di Serse Cosmi, reduce da tre esoneri consecutivi ( Brescia, Livorno e Palermo) e giunto , forse, all'ultima chance di rilancio professionale nel calcio che conta . Il Napoli prepara al meglio la sfida di Villareal, conscio di aver trovato una degnissima alternativa al trio delle meraviglie Lavezzi-Cavani-Hamsik : con un Pandev così, Mazzarri può fare turn-over là davanti, mentre le alternative dietro e - in parte- a centrocampo, restano insufficienti.

SERIE B: La diciotessima di serie B è stata caratterizzata dalla roboante vittoria del Verona al Picchi, che consente agli scaligeri di salire al secondo posto in classifica. Questo Verona ricorda sempre più il Novara e il Cesena delle ultime stagioni, compagini capaci di centrare l'impresa  del doppio salto dalla Lega pro alla serie A. Solo due vittorie interne,quella dell'Empoli nei confronti dell'Ascoli e quella della Juve Stabia ai danni del Gubbio,  mentre il big-match dell'Euganeo viene sospeso, con il Padova in vantaggio 1-0 ,  per un black-out all'impianto di illuminazione  che sta scatenando vibranti polemiche fra le opposte fazioni. Il Vicenza vince nettamente a Modena, trascinato - manco a dirlo - da Abbruscato e affonda al quart'ultimo posto i canarini : la cura Cagni funziona , e ora i veneti si stanno incamminando verso lidi più tranquilli. Colpaccio del Grosseto a Pescara : i toscani , trascinati dalla coppia Alfagame-Sforzini (grandissimo gol), colgono tre punti fondamentali per allontanare lo spettro della zona play-out e salutano nel migliore dei modi mister Giannini, dimissionario a fine partita nonostante l'importante vittoria appena ottenuta. Sulle dimissioni del Principe son state fatta alcune facili battute, ma all'ex capitano giallorosso depone l'onore di aver dato le dimissioni,  rinunciando all'ingaggio pur di non veder continuamente calpestata la propria dignità umana e professionale da Camilli, presidente generoso di portafoglio ma abituato a interferenze continue - e inoppurtune- nell'operato degli allenatori assunti alle proprie dipendenze. La Sampdoria non riesce a riprendersi, pareggia fortunosamente a Reggio Calabria e resta distante della zone nobili della classifica. Mezzo passo falso per il Sassuolo a Crotone e per l'AlbinoLeffe contro la Nocerina. Lunedì posticipo al San Nicola di Bari fra i padron di casa e il Cittadella di Foscarini.

sabato 3 dicembre 2011

VARESE-BRESCIA 2-2

E neppure stavolta si vince! Prosegue il digiuno delle rondinelle ormai a secco di vittorie dal 24 settembre - data della vittoria interna contro il Cittadella- anche se alla vigilia un pareggio sul difficile campo dell'Ossola, sarebbe stato risultato molto gradito. Il problema, come già successo a Sassuolo, è come è maturato il pareggio : se in terra emiliana il Brescia si è fatto raggiungere all'ultimo minuto dopo aver giocato buona parte della ripresa in inferiorità numerica, oggi le rondinelle buttano al vento il vantaggio di due reti acquisito alla fine del primo tempo , e nel finale, nonostante la superiorità numerica dovuta all'espulsione di Troest avvenuta  pochi minuti dopo il pareggio varesino, rischiano addirittura di perdere la partita.


Nel primo tempo il Brescia gioca molto bene, grazie a un centrocampo decisamente più equilibrato rispetto alle ultime uscite, con Salomon schierato come frangiflutti davanti alla difesa e Vass - finalmente titolare come avevo implorato nel topic della scorsa settimana- interno di centrocampo. Nelle reti realizzate c'e sempre lo zampino dello scatenato Jonathas :  in occasione del primo gol il brasiliano segna su calcio di punizione eseguita magistralmente , mentre nella seconda rete detta il passaggio per il gol di Juan Antonio, autore anche quest'ultimo di un'ottima partita. Ma è sempre nella prima frazione che accade l'episodio destinatato a cambiare le sorti del match : Budel , in uno scontro di gioco, si infortuna alla spalla ed è costretto a lasciare il terreno di gioco . Al suo posto Scienza decide di schierare Martini Rini, che, come d'abitudine, gioca in modo decisamente scadente. Un cambio che in settimana scatenerà milla polemiche, ma un ingresso in campo di Cordova o Paghera, avrebbe costretto il tecnico di Domodossola a cambiare il modulo , soluzione che in quel momento sembrava, in tutta onestà, la meno indicata.

Nella ripresa l'ottimo -e indimenticato ex- Rolando Maran, decide di sostituire gli impalpabili Carrozza e Cellini con Neto Pereira e il baby-prodigio De Luca. Saranno proprio i due neo-entrati a segnare i  gol che consentiranno al Varese di recuperare una partita che sembrava persa, e che invece, nei minuti finali, poteva trasformarsi addirittura in un trionfo. La seconda frazione delle rondinelle è stata contrastante , considerata la pochezza espressa a livello tecnico e caratteriale  , compensata ,tuttavia, da alcune occasioni da rete non sfruttate a dovere, sia prima del pareggio dei padroni di casa  che dopo il gol del definitivo 2-2 .

Va in archivio un'altra giornata maledetta, che lascia il Brescia al quint'ultimo posto in piena zona retrocessione. Iniziano a essere troppe le occasioni sprecate, ma quello che lascia perplessi è - come era facilmente intuibile a inizio  stagione data la giovane età del gruppo- la facilità con cui i ragazzi di Scienza subiscono contraccolpi psicologici non appena si paventano delle difficoltà .Il reintrego di Martinez al centro della difesa, può certamente infondere maggiore sicurezza a questo gruppo, dove il solo Budel non può fare da chioccia a questi giovani.  La squadra si è ben espressa, ma difronte aveva un avversario che ha giocato a viso aperto, e in queste situazioni la squadra di Scienza riesce quasi sempre a fare bella figura ( ma non i punti...). Domenica riceviamo la  visita del Bari, una sfida che solo lo scorso anno si giocava in A , e che ora, classifica alla mano, può valere solo una cosa: allontanare, seppur momentaneamente, il pericolo serie C!

PAGELLE
Varese-Brescia 2-2: tabellino, cronaca e commenti

VARESE: Bressan 6,5  Pucino 5,5  Troest 4 Terlizzi 5  Cacciatore 6  Nadarevic 7,5  Corti 6  Kurtic 6 Carrozza 5,5 ('46 De Luca 7)  Martinetti 5,5  ('75 Grillo s.v.), Cellini  5 ('46 Neto Pereira 7). All. Maran 7

BRESCIA: Leali 6,5  Berardi 4,5 De Maio 5,5  Martinez 6,5  Daprelà 5,5 Salamon 5,5  Budel 6,5  ('42 Martina Rini 4,5), Vass 6,5 ('88 Paghera s.v.)  El Kaddouri  6,5 ('84 Cordova s.v.), Juan Antonio 7, Jonathas 7,5  All. Scienza 5,5



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BAYER LEVERKUSEN-HOFFENHEIM 2-0

Nell'anticipo della quindicesima giornata di Bundesliga, il Bayer Leverkusen ottiene una preziosa vittoria contro il moribondo Hoffenheim (a secco di vittorie da oltre un mese) e porta a cinque il numero di gare senza sconfitte. Prosegue, quindi, la tradizione negativa dell'Hoffe, mai vincitore in Bundesliga nei confronti diretti contro il Leverkusen.
E' stata una partita a senso unico, dominata dalle asprine grazie a un maggior predominio del centrocampo: la coppia Ballack-Bendner,ben coaudiuvati dagli esterni Sam e Schurrle, ha letteralmente avuto la meglio sul reparto mediano avversario, apparso troppo sbilanciato in avanti, con il solo Williams a protezione della fragile difesa bianco-blu.

Il gol del vantaggio arriva al 10° : Schurrle calcia una punizione da quaranta metri, Starke si fa trovare impreparato e respinge malamente in direzione Derdyok, che si avvente sul pallone e insacca con un colpo di testa per il gol del vantaggio dei locali. In precedenza, il portiere dell'Hoffe  si era reso protagonista di un prodigioso intervento su Derdyok  che aveva evitato a Beck & C. di passare in svantaggio dopo solo cinque minuti. Nel prosieguo della prima frazione, gli ospiti palesano enormi difficoltà in fase di impostazione, mentre i padroni di casa si rendono ancora insidiosi in un paio di circostanze.

Nella ripresa l'Hoffe prova - sterilmente- a rendersi pericoloso, ma è il Bayer a sciupare una ghiotta occasione con Schurrle, che da posizione decisamente favorevole, spara addosso a Starke in uscita disperata. L'unica azione degna di nota dell'Hoffenheim si sviluppa a venti minuti dal termine, ma il colpo di testa di Mlapa, ben imbeccato da Salihovic, finisce di poco a lato. Passato il pericolo (si fa per dire), il Bayer controlla la partita , e a dieci dal termine trova in contropiede il gol del raddoppio con Sam, bravo a superare Starke con un delizioso pallonetto.
La partita termina 2-0 , ma il risultato poteva essere ancora più ampio per le aspirine, incapaci di sfruttare a dovere alcune chiare occasioni da rete in contropiede. Prosegue il periodo nero della squadra di Stanislawski, a secco di vittorie da cinque turni e protagonista, per l'ennesima volta nell'ultimo mese, di una scialba prestazione.

BAYER LEVERKUSEN: Leno 6, Castro 6,5 ,Schwaab 6,5 , Friedrich 7 , Kadlec 6 ; Bendner 6,5 ,Ballack 6,5 ; Sam 6,5,Kissling 6,5 , Schurrle 7; Derdyok 6,5 Sub: Rolfes 6 , Reinartz s.v , Oczipka s.v. All.Dutt 6,5
 HOFFENHEIM: Starke 5,5, Beck 5,5 , Vorsah 5 , Vestergaard 5 . Komper 6,5 ; Williams 6 ; Sigurdsson 5 , Salihovic 5,5 , Johnson 4,5 ,Mlapa 5,5 ; Babbel 5,5 Sub.: Musona 5 , Ibisevic s.v. , Schipplock s.v.


QUINDICESIMO TURNO:
BAYERN MONACO- WERDER BREMA
 

FRIBURGO-HANNOVER  

KAISERSLAUTERN-HERTHA

BORUSSIA MOENCHENGLADBACH-BORUSSIA DORTMUND  

WOLFSBURG-MAINZ  

STOCCARDA-COLONIA 

                                                AMBURGO-NORIMBERGA  

                                                SCHALKE-AUGSBURG