martedì 11 gennaio 2011

Stagione 94-95:Mi ritorni in mente brutta come sei



Domenica, un'altra maledetta domenica! Anche se a onor del vero, ci sono stati pure giovedi maledetti( contro il Cesena) e sabati maledetti( a S.Siro contro il Milan). La sconfitta di Firenze fa lievitare a dodici le sconfitte in questo campionato, al cospetto di diciannove partite disputate. Numeri da brivido, che fanno tornare alla mente la orribile e fantozziona stagione 94-95. All'epoca i nostri eroi dalla maglia a V, riuscirono nell'impresa di perdere consecutivamente le ultime quindici gare , totalizzarano la miseria di dodici punti in tutta la stagione e vinsero soltanto le gare interne contro Reggiana (penultima a fine stagione) e Foggia ( terz'ultimo a fine stagione). I due successi ,entrambi ottenuti con il minimo scarto, maturano in modo piuttosto bizzarro: contro i granata decise una puntonata da trenta metri da Lupu , che beffò Antonioli grazie ad uno strano rimbalzo del terreno, mentre contro i rossoneri decise all'ultimo minuto un colpo di testa di Battistini, dopo oltre un'ora di dominio pugliese. Eppure quella stagione partì decisamente bene, grazie a  due pareggi nelle prime tre partite , conquistati contro la Juventus di Lippi ( che debuttò a Brescia sulla panchina bianconera e a fine stagione vinse il suo primo scudetto)e contro l'Inter. I giocatori che dovevano dare lustro e spessore, erano Lupu e Borgonovo. Il rumeno arrivò in Italia  per sostituire Hagi  ,dopo una stagione disputata nel campionato cipriota dove, leggenda narra, fu  incriminato per il furto di un'automobile. Borgonovo arrivò in prestito dall'Udinese ormai trentenne , con alle spalle una deludente annata dove giocò solo sette partite .La stagione dei due fu catastrofica: Borgonovo non segnò neanche un gol, mentre Lupu ,nonostante per lui garantisse Mircea, tornò in Romania anticipatamente e le leggende sulla sua vita privata  si moltiplicarono esponenzialmente.  La rivoluzione del mercato di novembre riportò in terra bresciana Nappi,Bonetti e Corini ,ma il vero colpo del mercato dei morti (uno dei tanti  nomignoli dell'allora mercato di novembre), fu l'acquisto del portoghese Cadete proveniente dallo Sporting Lisbona. I numeri con i quali si presentava erano di tutto rispetto: nelle stagioni allo Sporting segnò in cinque anni ben 68 reti , accompagnate da frequenti convocazioni in nazionale, dove, tuttavia,  non brillò certo per realizzazioni(solo cinque reti nelle trentatre presenze).  Il campionato del nostro eroe fu,eufemismo, deludente: tredici presenze e una sola rete , in casa contro il Cagliari ,in una giornata di fine febbraio che prometteva sole,quello tiepido delle prime giornate quasi primaverali, e che poi, dopo la marcatura del portoghese, si tramutò in una giornata nevosa. Quella partita interna contro i sardi, segnò la fine di ogni fievole speranza . Il Brescia passò in vantaggio di due reti e poi subì la rimonta del Cagliari . Il risultato finale vide la formazione rossoblù vincere per 3-2. Dalla gara successiva Moro, subentrato a Maifredi che a sua voltà prese il posto di Lucescu, inserì diversi giovani ,lasciando in disparte i titolari. Il resto è leggenda, è impresso negli almanacchi: quel Brescia è la peggiore squadra della ultracentenaria storia della serie A. La squadra attuale ha già fatto meglio in termini di vittorie e punti, e quindi non può"migliorare" i numeri di quel Brescia. I giocatori attuali lo tengano bene a mente : la storia, quella peggiore e becera, è già stata scritta da altri, se non vi salvate nessuno vi ricorderà!
Sarà il tempo che passa e tutto allieva, sarà la vecchiaia che bussa e porta con sè i primi sintomi di demenza senile,ma la rabbia e la tristezza che quel Brescia mi provocò, ora lasciano spazio a un sorriso.

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