Leonardo-Ancelotti: il braccio e la mente del PSG |
Ancelotti ha schierato la squadra capitolina con il 4-3-2-1 ( più comunemente chiamato "albero di Natale"), schema tattico prediletto dall'allenatore reggiano. Un cambio di modulo rispetto al passato: Kombouarè, predecessore di Carletto sulla panchina dei parigini, era solito schierare la squadra con il 4-2-3-1 in modo da poter sfruttare appieno il potenziale offensivo, grazie al contemporaneo impiego del terzetto Nenè-Pastore-Menez alle spalle dell'unica punta Gameiro; uno schema assai sbilanciato, che spesso ha messo in sofferenza la retroguardia parigina. La principale missione dell'ex tecnico del Chelsea consiste,quindi, nel dar maggior equilibrio all'intero impianto di gioco, e già ieri si son viste delle variazioni importanti in questo senso. In difesa è tornato titolare Lugano - messo ai margini nell'ultimo periodo da Kombouarè- al fianco di Sakho, terzino destro è stato schierato a sorpresa Bisevac (impiegato centrale nella gestione Kombouare), mentre a sinistra ha debuttato -positivamente- l'ex interista e blaugrana Maxwell. A centrocampo Bodmer è stato schierato come metronomo, mentre sugli interni hanno agito Sissoko e Jallet. Rivoluzione anche in attacco: Ancelotti decide di schierare la squadra senza un vero e proprio punto di riferimento in avanti, relega Gameiro in panchina e si affida al terzetto Pastore-Menez-Nenè, con l'ex palermitano trequartista fisso e il francese e il brasiliano ad alternarsi nel ruolo di prima punta.
La partita è stata meritamente vinta dai parigini, che, soprattutto nella ripresa, hanno legittimato un successo reso ancora più prezioso dalla sconfitta del Lione sul campo del Montpellier, squadra, quest'ultima, che mantiene il secondo posto in classifica a soli tre punti dai parigini e che, giunti a questo punto della stagione, meriterebbe maggior considerazione da parte di tutti gli addetti ai lavori. Il predominio del PSG nel possesso palla si è manifestato sin dalle prime battute, ma il Tolosa,almeno sino al gol del vantaggio siglato da Nenè, si è reso spesso insidioso in contropiede con azioni sviluppate sugli esterni. Una volta sbloccato il risultato la partita è stata decisamente in discesa per i parigini, che nel secondo tempo hanno avuto molteplici occasioni da gol, tanto da poter tranquillamente affermare che il risultato finale di 3-1 sta stretto agli uomini di Ancelotti. Da rivedere, comunque, diversi aspetti tattici, come, ad esempio, la disposizione degli interni di centrocampo in situazione di non possesso, dove Sissoko ha mostrato -come già fatto ai tempi della Juventus- palesi difficoltà nel centrocampo a tre. In futuro sarà richiesto maggior sacrificio in fase di ripiego anche ai piedi vellutati dei fantasisti, mentre resta da vedere cosa ne sarà di Gameiro, specie se alla corte degli "sceicchi parigini" dovesse approdare Carlitos Tevez.
Il campionato francese resta l'unico torneo europeo di richiamo - insieme all'Eredivisie- non ancora conquistato da un allenatore italiano : dopo Carlà "regina" all'Eliseo, sarà Carlò "re" della Ligue 1? A Carlè, vinci e riportace' la Gioconda!
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