Riccardo Croccante, pardon , Cocciante, cantava "era già tutto previsto", un lentone d'antan dove il protagonista, a suo dire troppo buono, prevedeva di perdere la sua amata . Oggi i tifosi delle rondinelle , subita l'ennessima delusione, non si sentono più traditi ma bensì rassegnati,ostaggi perpetui di una società senza capo ne coda, mal amministrata da dirigenti incapaci e , in taluni casi, incompetenti.
Era già tutto previsto, lo si era capito anche dalle smisurate dichiarazioni di Corioni , Nani,ballerine e pagliacci vari, dopo il tris di vittorie di inizio stagione con Palermo,Chievo e Roma che proiettarono le rondinelle nelle zone alte della classifica. I nostri iniziarono a parlare di salvezza tranquillissima e , con un po' di sana fortuna, di qualificazione in Europa League.Eravamo alla quarta di campionato e il Brescia , seppur per soli dieci minuti circa, rimase addirittura da sola in vetta alla classifica del massimo campionato. Quello che è successo nella giornate successive è storia nota : le rondinelle infilano cinque sconfitte consecutive, pareggiano contro Inter e Juventus , prima di tornare nuovamente a soccombere contro chiunque si prospetti al loro cospetto, tornando a vincere solo alla penultima di campionato in casa contro la Samp dopo l'accantonamento momentaneo di Iachini in favore di Beretta. In tutto questo periodo la squadra evidenzia molti limiti tecnico-tattici : un centrocampo troppo di sostanza e poco "geometrico", un attacco poco incisivo , soggetto alle voglie di un Diamanti molto spesso indisponente , di un Caraccciolo da serie B e di un Eder che paga a carissimo prezzo il salto di categoria ; un reparto difensivo che mette in mostra grosse fragilità inizialmente mascherate solo dall'ottimo avvio stagionale di Sereni. In questo desolante quadro la società pensa bene di vendere il Tuma ( forse il difensore "meno peggio" di inizio stagione) per prendere Accardi, panchinaro fisso della declinante Sampdoria , di ingaggiare Cristiano Zanetti alla prese costantamente con guai muscolari che ne limitano l'utilizzo e di acquistare Lanzafame per inserirlo in un 4-3-2-1 o 3-5-2 , nonostante le sue caratteristiche di ala d'attacco e attaccante esterno, mal si conciliano con i moduli tattici adottati dalle rondinelle. Se i limiti tecnici di alcuni giocatori e i limiti tattici di una squadra mal assortita sono evidenti , quelli caratteriali sono addirittura lampanti. Ad eccezione di A.Filippini,Bega e per un certo periodo di Hetemaj, nessun giocatore mostra quella grinta, quella voglia di non mollare mai e quell'attaccamento allla maglia indispensabili per ottenere la salvezza. Un gruppo di fighette, gente senza palle , che hanno affrontato con sufficienza e snobbismo la tanto desiderata serie A , convinti di valere palcoscenici più prestigiosi del bistrattato Rigamonti
Il girone di ritorno è stata una lenta, talvolta penosa ,agonia verso il ritorno nella nostra casa madre ,ovvero la serie B. Beretta è durata la spazio di sette partite ,condite da due vittorie , cinque sconfitte e una qualità del gioco scandalosa; il ritorno di Iachini ha portato ad una serie infinita, quanto inutile , di pareggi e solo due vittorie contro il Bari ultimo in classifica e il Bologna privo di qualsiasi motivazione. Deprimente la gara dell'ultima speranza contro il Catania, dove le rondinelle sono scese in campo solo per obbligo e non per giocarsi l'ultima fievole speranza di rimanere in A.
Ora inizia il classico gioco dello scarica barile . La società ,pur ammettendo di essere la prima responsabile( la squadra l'hanno fatta loro e chi sennò?), punta il dito contro quei giocatori(Diamanti? Caracciolo? Sereni? Eder?) che avrebbero dovuto far fare il salto di qualità alle rondinelle. I giocatori , pur ammettendo di essere i primi responsabili ( in campo vanno loro e chi sennò?), si lamentano di una società assente e poco chiara, capace più volte di pagare tardivamente gli emolumenti . L'unico che sembra essersi smarcato dall'assumersi responsabilità in primis, è l'allenatore Iachini che, con grande sorpresa, adduce a moltissime scusanti imputando errori propri a responsabilità altrui ( la squadra la allena lui e chi sennò?). Iachini, persona splendida e di temperamento, ha comunque commesso degli errori come l'abbandono, forse conocordato con la società, di capitan Possanzini, l'incapacità di trasmettere grinta e determinazione alla squadra e una pessima organizzazione della fase difensiva.
Una retrocessione amarissima, avvenuta proprio nell'anno del centenario e che rischia di mettere a serio rischio la storia calcistica della leonessa d'Italia .
La situazione economico-finanziaria della società di via Bazoli è allarmante con debiti per oltre 33 milioni di euro e una scadenza a brevissimo termine di cinque milioni da restituire alla banche . Stupisce vedere quanti soldi,si parla di oltre venti milioni, le banche hanno prestato a Corioni, uomo dalle indubbie conoscenze calcistiche ma non altrettanto abile nel far quadrare i conti ( vedasi la dissenata gestione del Bologna calcio di vent'anni fa) .Stupisce altresì vedere che alcuni di questi istituti si apprestino a redimere un piano industriale volto al deciso contenimento dei costi e a probabilissimi tagli del personale ,dopo aver prestato montagne di soldi ad una società calcisitica dal valore patrimoniale pari a zero e guidata da una persona poco abile nella gestione economica.
Ubi, molto esposta nei confronti del Brescia, sta provando a metter insieme un gruppo di imprenditori in grado di sostituire Corioni, per riuscire a rientrare dal credito concesso e che difficilmente il patron Saniplast sarà in grado di assolvere.
Si riuscirà a vendere la società? Il prossimo anno le rondinelle saranno in serie B o ripartiranno, dopo un bel fallimento, da una serie inferiore?
Se si era iniziato citando Cocciante , non si può far altro che chiudere citando una vecchia canzone dei Ricchi ( i futuri padroni del Brescia?) & Poveri ( i tifosi del Brescia!): CHE SARA'? CHE SARA'? CHE SARA'? CHE SARA' DEL NOSTRO BRESCIA CHI LO SA......
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