giovedì 9 maggio 2013

COPPA D'OLANDA: AZ ALKMAAR-PSV EINDHOVEN 2-1.



Otto mesi d’amarezze, sconfitte e pessime prestazioni. E poi, in un pomeriggio di sole, nella tradizionale ora del “british tea”, trasformare una stagione, fra le più amare della storia recente, in indimenticabile. E’ questo quello che è successo all’AZ Alkmaar, protagonista di un’Eredivisie assai deludente, trascorsa per lungo tempo ai margini della zona retrocessione. Oggi, nella splendida cornice del de Kuip di Rotterdam, gli uomini di Verbeek si son tolti il lusso di battere i più quotati rivali del PSV, anch’essi alla ricerca di un successo per dare un senso ad una stagione  che, stante il risultato finale maturato,  si conclude con la casella zero alla voce “trofei conquistati”.
Le squadre si schierano in campo con il canonico – almeno nella patria dei tulipani – 4-3-3: l’Az si affida in mezzo al campo al talento e alle geometrie di Elm e Maher, mentre in avanti il compito di rifinire è affidato ad Altidore; nel PSV centrocampo con la cerniera Van Bommel-Strootmann e Toivonen leggermente più avanzato a supporto di Locadia, giovane punta diciannovenne, a cui lati agiscono i soliti Mertens e Lens. Il match è vibrante sin dai primi minuti: le due squadre giocano a viso aperto, spinte dalla necessità di portare a casa un trofeo che, a conti fatti, salverebbe la stagione. Al decimo il PSV reclama un calcio di rigore per un fallo di mano commesso da Viergever su un tiro da distanza ravvicinata di Locaida; l’arbitro non ravvisa gli estremi per concedere l’estrema punizione, ma il movimento scomposto di Viergever – seppur involontario – è abbastanza evidente, e giustifica le proteste effettuate in campo dai Boeren. Due minuti più tardi l‘AZ passa in vantaggio con Maher, autore di una straordinaria percussione solitaria, agevolata – ad onor del vero – dalla burrosa difesa avversaria. La squadra di Advocaat subisce il contraccolpo psicologico e, dopo solo centoventi secondi, subisce il gol del raddoppio da Altidore, servito in maniera splendida da un passaggio filtrante in orizzontale di Elm. Sulle tribune del de Kuip l’entusiasmo dei tifosi dell’AZ è alle stelle. Il PSV, però, si ricorda d’essere una grande squadra, potenzialmente la migliore in terra olandese. La reazione dei Boeren è veemente, e costringe i biancorossi a rintanarsi in difesa; in questa fase del match sale in cattedra  (a sorpresa) Alvarado, portiere dell’AZ spesso messo in discussione per le scialbe prestazioni offerte. Il portiere costaricano, però, non si smentisce alla mezz’ora del primo tempo, quando si fa sorprendere da un colpo di testa non irresistibile di Locadia, che accorcia le distanza per la squadra di Eindhoven. Nel finale di frazione, la squadra di Verbeek protesta per un fallo in area  commesso da Hutchinson ai danni diAltidore, che, all’apparenza, meriterebbe d’esser sanzionato con il calcio di rigore.
Nella ripresa il match parte a ritmi decisamente più blandi, con il PSV che continua a tenere in mano il pallino del match. L’AZ, però, riesce a controllare  le sfuriate degli avversari, bravi  fino alla trequarti e poi, di fatto, inesistenti negli ultimi sedici metri. La squadra di Advocaat torna a rendersi pericolosa negli ultimi venti minuti. A suonare “la carica” è una potente punizione diVan Bommel che costringe Alvarado ad una difficoltosa deviazione in corner. Qualche minuto più tardi è il turno di Locadia, che si vede respingere un tiro a botta sicura dall’intervento di un difensore avversario. Il PSV concentra lo sforzo maggiore negli ultimissimi minuti dell’incontro, ma Alvarado prima (ottimo intervento su un tiro di Matavz), e la sfortuna poi (legno colpito da Lens nel recupero), negano ai Boeren la possibilità di prolungare il match all’extra-time. A festeggiare,  trent’anni dopo la conquista dell’ultima coppa nazionale (KNVB Beker), e a quattro anni di distanza dalla conquista della seconda Eredivisie, è l’AZ, che rende indimenticabile una stagione tutt’altro che esaltante. Mentre Advocaat, alla penultima gara sulla panchina dei Boeren, dovrà spiegare i motivi di una stagione fallimentare, che vedeva il PSV decisamente favorito in ambito nazionale.

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