mercoledì 6 febbraio 2013

AMICHEVOLE DI LUSSO: INGHILTERRA-BRASILE 2-1

Wilshere e Oscar, ovvero i migliori in campo delle due compagini


Gli inventori del football contro la scuola calcistica storicamente di maggior talento. Inghilterra-Brasile, per quanto ovvio,  è una sfida che si presente da sola. Ma oggi i motivi per godersi quest’amichevole di lusso erano molteplici: il ritorno di Felipao su quella panchina verde-oro abbandonata nella trionfale notte di Yokohama; la centesima presenza in nazionale di Dinho e Gerrard e l’avvio dei festeggiamenti per i centocinquanta anni della Football Association.
Tutto questo “ben di Dio”, in una cornice di pubblico fantastica, degna di un grande evento. Hodgson opta per un 4-3-3 di tutto rispetto: in mezzo al campo, intermedi ai lati di Gerrard, ci sono Wilshere e Cleverly, mentre davanti l’ex c.t. svizzero opta per il tridente Walcott-Rooney-Wellbeck.  Felipao, invece,  affida la fascia sinistra a Dinho (padrone della solita mattonella) e la destra a Oscar (con licenza d’accentrarsi ogni qualvolta lo ritenga opportuno), davanti spazio alla coppia Luis Fabiano-Neymar, mentre in difesa debutta – alla soglia dei trent’anni – il centrale del Bayern, Dante.
Avvio di partita su ritmi bassi, anche se pare evidente che la voglia di vincere dei padroni di casa sia maggiore di quella carioca. Al decimo, Julio Cesar si supera per deviare in corner un preciso colpo di testa di Rooney, ma l’arbitro ravvede un fallo dell’inglese e non concede il corner. La gara aumenta d’intensità ed entrambe le compagini provano a rendersi pericolose nell’area avversaria. Al diciassettesimo, Wilshere, all’interno dell’area di rigore, salta in maniera scomposta e tocca con il braccio il cross di Ronaldinho: è calcio di rigore per i verde-oro. Dal dischetto va lo stesso Dinho, ma Hart è bravo  prima ad intuire la direzione del pallone e poi, sulla ribattuta del fantasista del Galo, ad effettuare un intervento felino che evita ai suoi di passare in svantaggio. L’Inghilterra, galvanizzata dai miracoli del portiere del  City, diventa padrona del campo.  Dopo una ghiotta occasione occorsa a Wellbeck, gli inglesi passano in vantaggio al ventottesimo: Wilshere inventa uno splendido filtrante con il contagiri per Walcott, l’ala dei gunners calcia in porta ma trova l’opposizione di Julio Cesar, che nulla può, però, sulla ribattuta vincente di Rooney.  Il Brasile accusa il colpo e si rifà vivo solo a un quarto d’ora dal termine, ma Neymar, splendidamente servito da un assist dalla destra di Oscar, arriva in ritardo sul pallone e calcia  a lato.
Nella ripresa i due tecnici effettuano alcuni cambi: Hodgson inserisce Lampard e Baines in luogo di Clerverly e Cole; Felipao, profondamente  deluso dal rendimento del reparto avanzato, esclude Dinho e Luis Fabiano in favore di Lucas e Fred.  Il Brasile del secondo tempo, grazie anche al cambio di modulo ( dal 4-4-2 al 4-2-3-1), è una squadra decisamente più insidiosa in attacco e più aggressiva in mezzo al campo, dove pressa con buona costanza i portatori di palla avversari. Dopo tre minuti dalla ripresa delle ostilità, i verde-oro trovano il pareggio con Fred, che finalizza al meglio un pallone intercettato da Moura e batte un incolpevole Hart. I “penta-campeao” ci credono e,  un minuto più tardi, colpiscono un legno con un destro a giro di Fred che si stampa sulla parte alta della traversa. I padroni di casa, dopo aver sofferto nei primi dieci minuti, tornano a rendersi pericolosi in due circostanze: nella prima, Julio Cesar si supera e devia in angolo un possente colpo di testa ravvicinato di Cahill; nella seconda, Gerrard non sfrutta a dovere un’incerta respinta del portiere avversario e fallisce  da buona posizione. Al sessantesimo, i padroni di casa passano meritatamente in vantaggio: Arouca è impreciso in fase d’impostazione, il pallone, dopo un passaggio di “prima” di Rooney, giunge a Lampard, che – dal limite dell’area – s’inventa un chirurgico destro a giro per il gol del vantaggio inglese. Nell’ultima mezz’ora le due squadre si affrontano a viso aperto su ritmi apprezzabili, ma le occasioni da gol latitano.
Finisce con un successo ( solo il quarto in ventiquattro scontri diretti) meritato per i sudditi della Regina, padroni del campo per buona parte del match. Da rivedere alcune amnesie difensive. La coppia Smalling-Cahill non ha dato prova di grande affidabilità: specie nella ripresa, quando l’ingresso di Moura e Fred ha dato vivacità e profondità alla manovra della Seleçao, i due centrali sono apparsi in evidente difficoltà Molto bene, invece, il centrocampo, dove Wilshere, ben coadiuvato da Gerrard, Lampard e Cleverly, ha dato lustro delle sue immense doti tecniche.  Nel Brasile prova confortante di Fred, Oscar e Moura. Da rivedere Dante, apparso meno sicuro del solito , mentre David Luiz – a parte qualche piccolo amnesia – non è affatto dispiaciuto. Male, malissimo, Dinho: la prova fornita stasera è un colpo al cuore per i tanti appassionati di calcio che, all’epoca in cui militava al Barça o al PSG, si erano innamorati del Gaucho. A questo Brasile, francamente, serve ben altro calciatore. E i talenti, a quelle latitudini, non mancano di certo…
PAGELLE
Inghilterra (4-4-2): Joe Hart 7, Gary Cahill 5 , Ashley Cole 6 (46′ Leighton Baines 6,5), Chris Smalling 6, Glen Johnson 6,5, Tom Cleverley 6 (46′ Frank Lampard 7), Steven Gerrard 7, Jack Wilshere 7,5 , Theo Walcott 7 (76′ Aaron Lennon SV), Danny Welbeck 5 (61′ James Milner 5,5), Wayne Rooney 7
Brasile (4-3-2-1): Julio César 6,5, Adriano 6 (70′ Filipe Luis 6), Dani Alves 5,5, David Luiz 6,5 (79′ Miranda SV), Dante 6, Ronaldinho 4 (46′ Lucas Moura 6), Ramires 5,5 (46′ Arouca 5,5), Paulinho 5 (62′ Jean 6,5), Neymar 5,5, Luis Fabiano 4,5 (46′ Fred 7), Oscar 7.

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