sabato 11 giugno 2011

Jacopo Morelli & Confindustria : povera Italia..............


Trenatacinque anni, imprenditore operante nel settore dell'arredamento , titolare di una società di consulenza internet ,Jacopo Morelli è da poco più di un mese il presidente dei giovani imprenditori di Confindustria.
Nato nel 1975 , dopo aver condotto studi classico-umanistici si laurea in Economia presso l'Università di Firenze , per poi iniziare nel 2004 una carriera "politica" all'interno delle varie associazioni locali e regionali dei giovani imprenditori.  Il grande salto nel 2008, con la nomina a vice-presidente nazionale ,con delega all'economia, dei giovani imprenditori di Confindustria.

La ditta - di famiglia- è la MobilMarket di Figline Valdarno, nata negli anni d'oro del boom economico degli anni 60', rivolta principalmente a una fascia di clientela dalle buone possibilità economiche ,anche se da metà anni 90', grazie all'apertura di due nuovi ampi store, lo slogan della ditta è "il lusso democratico", ovvero mobili di alta qualità a prezzi accessibili per tutte le tasche.  Il successo di MobilMarket è indubbio, grazie anche ad una martellante attività promozionale sulle tv locali e regionali  che si propaga sin dalla metà anni 80'.
Lo slogan "lusso democratico" ,invece, trova il tempo che trova: sul sito un divano slide viene venduto, con lo sconto del 35%, a €. 850 , di contro all'Ikea costerebbe  fra i 330-450 € a prezzo pieno. La qualità , come è giusto che sia, si paga sempre, a dispetto degli slogan promozionali.....
Se la ditta è di famiglia, il nostro Jacopo decide bene di aprire-individualmente- una società di servizi di consulenza internet. Se volete vedere i servizi offerti da questa società basta collegarsi a questo link: http://www.kamelot.it/.  Ad oggi, 10/06/2011, non si sa nulla; alquanto singolare  per  una società di consulenza internet aver un sito senza nessuna informazione!

Ieri a Santa Margherita Ligure,nel tradizionale convegno annuale, il grande debutto come presidente nazionale dei giovani imprenditori.  Le proposte di Morelli sono state le seguenti: aumento dell'età pensionabile a 70 anni per entrambi i sessi ; no al quoziente famigliare e sì ad aliquote più basse per le donne, in modo da incentivare l'occupazione femminile; abbassare l'aliquota Irap , abbattendola per le imprese di nuova costituzione; detessazione per i nuovi assunti, perchè  il cuneo fiscale che pesa sugli stessi è troppo elevato e disincentiva la loro assunzione. In questo modo Morelli pensa che l'Italia si possa riprendere, l'economia rilanciarsi e vivere tutti felici e contenti.

Queste proposte mi portano a due riflessioni: Morelli viene da Marte oppure, come da tradizione, Confindustria tira in ballo gli interessi della nazione per cercare di fare i propri.
L'equiparazione dell'età pensionabile è un concetto sbagliatissimo, visto che normalmente le donne , una volta terminata la giornata lavorativa, devono sbrigare anche la maggior parte delle faccende domestiche.Si vuole incentivare l'occupazione femminile-specie nell'Italia meridionale- chiedendo aliquote di favore , ma contestualmente  si vuol far lavorare le donne fino a settanta anni: sicuri del successo dell'iniziativa?  Caro Morelli, non tutti possiamo permetterci la badante, il maggiordomo o la donna delle pulizie.....

La proposta dell'innalzamento dell'età pensionabile a 70 anni è parecchio demagogica, considerato il discorso esposto ieri al convegno  rivolto essenzialmente all'aumento dell'occupazione giovanile. Le imprese non creano nuovi posti di lavoro, però si dicono disposte a far entrare i giovani -ovviamente con sgravi fiscali che pesano sul bilancio dello stato- e allungare la permanenza degli attuali occupati. Si vogliono salvaguardare- giustamente- i lavori usuranti fisicamente, ma i lavori usuranti pscicologicamente e celebralmente, non censentono certo di mantenere alti livelli di produttività in età avanzata. Lasciare le cose come stanno oggi, ma riformando in modo serio la previdenza complementare,attualmente favorevole solo a banche e assicurazioni, non potrebbe essere una soluzione? L'innalzamento della prospettiva dell'età media di vita richiede una seria riflessione sull'intero sistema previdenziale, ma la soluzione non può essere lavorare per cinquant'anni!

L'Irap! Sono tredici anni, ovvero da quando è stata introdotta, che gli imprenditori ne chiedono l'abbassamento e l'abbattimento.Questa tassa colpisce le società di capitali- fra cui banche e assicurazioni- e non le piccole e medie imprese o gli artigiani. Logico dedurre che , per l'ennessima volta, si andrebbe incontro alle esigenze di chi  può già  disporre di ricchezza e fatturati importanti.  L'imposta regionale sulle attività produttive è già stata stata abbassata negli ultimi cinque anni  nell'intento di aiutare le imprese e l'occupazione. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: il risparmio  per le società di capitali c'è stato mentre  l'occupazione a tempo indeterminato non è cresciuta. Altra domanda che rivolgo a Morelli : ma come mai quando fate proposte concrete per abbassare la pressione fiscale a vostra carico non fate anche delle proposte concrete per la lotta all'evasione fiscale?  Se un imprenditore iscritto a Confindustria venisse condannato per evasione ,anche solo con  sanzione pecuniaria,  lo radiereste? La lotta all'evasione è il fulcro del rilancio economico e morale del nostro paese , i vostri dipendenti pagano le tasse dal primo all'ultimo euro, mentre molti imprenditori o partite IVA non fanno altrettanto.

Sulla detassazione dei nuovi assunti sono perfettamente d'accordo, ma la volete solo per pagare meno tasse o per lasciare più soldi in busta paga al giovane lavoratore? Se risparmiate fiscalmente 100 , almeno 50 deve rimanere in busta al dipendente, altrimenti il beneficio è solo vostro , l'economia "non gira" e lo stato perde preziose entrate. Perchè al discorso fiscale non vengono accompagnate proposte per diminuire la precarietà? Se lo stato venisse incontro alle vostre richieste ,  saresti disposti ad accettare la cancellazione di molte forme di contratto di lavoro atipico che danno pochissimi diritti-e soldi- ai lavoratori? Non vi sembra opportuno stabilire un tetto massimo ( 24 mesi?) per i contratti a tempo determinato?


Caro Morelli, lei è giovane e segue la linea tracciata qualche anno fa da Montezemolo  e proseguita ora  dalla Marcecaglia. La presidentessa di Confidustria, sempre in prima linea in difesa  dell'italianità , nei mesi scorsi ha aperto una fabbrica in Cina  in un momento in cui il gruppo Marcegaglia è ricorso, come nel caso dello stabilimento di Graffignana nel lodigiano, alla cassa integrazione. Ricapitolando: il presidente della più importante associazione imprenditoriale di un paese membro del G8, vuole meno tasse , dice di aver a cuore le sorti del paese e poi mette in cassa integrazione un centinaio di suoi dipendenti per aprire una fabbrica in Cina. Complimenti per la coerenza cara presidentessa e , visto che nei vostri discorsi si guarda sempre ad altre nazioni, sappia che nei paesi avanzati un comportamento del genere verrebbe fortemente criticato da tutti i mass media nazionali ( in Italia nessuno ne ha parlato) e ,probabilmente, la costringerebbero a rassegnare le dimissioni.

Se volete meno tasse dovete prendervi dei seri impegni nei confronti dello stato(  lotta all'evasione) e dei vostri dipendenti; la" fetta della torta" va suddivisa facendo partecipare i lavoratori agli utili delle aziende e non, come avviene adesso, dando piccoli incentivi legati alla produttività che favoriscono l'imprenditore e lasciano le briciole al lavoratore.

Il bene dello stato -e quindi della collettività- viene prima di ogni cosa. Mi dite perchè la Fiat, da dove proviene il vostro mentore L.C.D. , ha rimborsato dopo solo due anni il prestito ottenuto dallo stato americano e canadese  nell'operazione Chrysler, mentre in Italia di tutta la montagna di miliardi prestati non si è mai visto restituito un euro ?  Luca Cordero di Montezemolo, presidente Fiat fino ad aprile ed ora elemento di spicco dello stesso cda, vero ideologo di Confindustria avendone ricoperto la carica di presidente fino a poco tempo fa, è fortemente tentato dall'idea di fare qualcosa per il suo paese, ovvero di scendere nella grande arena politica. Io, francamente, la ringrazio per l'interessamento, ma da cittadino spero che prosegua la sua attività imprenditoriale, visto che di imprenditori prestati alla politica ce ne è bastato già uno e le proposte che la Confindustria avanza , sono un altro ,evidentissimo, conflitto d'interesse.....

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