lunedì 21 ottobre 2013

MARADONA E' TORNATO!


Le vite di alcuni personaggi trasformano per sempre quella degli altri, quella di un'intera città cambiò il 5 luglio 1984. 70 mila persone al San Paolo, atmosfera da finale ma invece era solo l'inizio. 

Diego Armando Maradona non promise gol o trofei, la vittoria non basta, i legami più duraturi non li sanciscono i contratti. Sono patti di sangue. "Voglio diventare l'idolo dei ragazzi poveri di Napoli, loro sono come ero io a Buenos Aires". Il Pibe sapeva già di non essere come gli altri, un privilegio ma anche una responsabilità. Sempre portata a testa alta sulle spalle, vestite da un dieci grandi grande d'altri tempi ma contemporaneamente immortale. Warhol immortalò Pelè, una città intera fece arte di Diego, usando se stessa come tela. 

Il resto è storia, come quel 10 maggio 1987 che regalò il tricolore, poi un altro campionato vinto e il successo in Coppa Uefa al termine della doppia finale con lo Stoccarda. "Non sarò mai un uomo comune", titolo perfetto per una vita straordinaria, così si chiama la collana di dvd de La Gazzetta dello Sport, il primo è già in edicola, altri dieci ne usciranno per raccontare tutto Diego. (CLICCA QUI PER MAGGIORI DETTAGLI SULL'OPERA)

Si comincia con un'intervista inedita a cura di Gianni Minà per poi rivivere i gol, i trionfi e i dolori di un uomo che non ha mai nascosto la propria unicità e ne ha pure pagato il prezzo. Chi lo ha capito non può fare a meno di amarlo, pochi altri hanno avuto un impatto simile sulla cultura popolare. Il termine "fenomeno di culto", spesso usato a sproposito, è calzante quando si parla lui. La religione del D10s ha molti adepti, per credere nei suoi miracoli basta guardarli.

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